Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Intenso e toccante senza alcun sentimentalismo
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4.6/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 9 lettori
- Contro Il pessimo metodo
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L'aria salata
di Alessandro Angelini
- Dati
- Titolo originale: L'aria salata
- Soggetto:
- Sceneggiatura: Alessandro Angelini, Angelo Carbone
- Genere: Drammatico - Carcerario
- Durata: 87 min.
- Nazionalità: Italia
- Anno: 2007
- Produzione: RAI Cinema, Bianca Film
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 00 00 0000
Il mare oltre le mura
di Roberta Folatti
L'odore del carcere, di corpi ammassati, di energie compresse, di rabbie trattenute pronte ad esplodere per un nonnulla. Di vite sospese che nel lento trascorrere del tempo perdono consistenza. E l'odore del mare, penetrante e vivo, con quel gusto salato da respirare che entra dentro e dà la forza di sorridere o di compiere gesti definitivi.
Il film d'esordio di Alessandro Angelini lascia il segno, commuove senza usare nessun espediente, solo con la forza della storia. Presentato alla prima edizione del Festival di Roma, L'aria salata ha ottenuto molti consensi, culminati con la premiazione di uno dei protagonisti, Giorgio Colangeli, sconosciuto ai più perchè ha quasi sempre recitato in teatro. In effetti la sua interpretazione di un ergastolano, talmente disilluso che non tenta neppure di ottenere sconti di pena, è ben calibrata e di grande spessore.
Il rapporto tra quest'uomo e suo figlio, educatore dentro lo stesso carcere è descritto con durezza e ha l'impatto di una lama affilata dentro le carni. Fabio, interpretato da Giorgio Pasotti, ha una storia conflittuale con la sua ragazza, che lo vorrebbe più carrierista, e un legame molto stretto con la sorella che rappresenta tutta la sua famiglia, visto che la madre è morta e il padre sta scontando l'ergastolo per omicidio e ha tagliato tutti i ponti con loro. Ma un destino beffardo fa in modo di farli rincontrare, mettendoli uno di fronte all'altro nel carcere dove Fabio fa l'educatore: proprio a lui viene affidato l'incarico di giudicare se al detenuto Sparti, che si è già fatto vent'anni senza mai uscire, può essere concesso finalmente un permesso. Dopo lo shock iniziale e un periodo di fortissime tensioni, durante il quale Fabio provoca il padre cercando di scalfire la sua apparente imperturbabilità, sembra che per i due si profili una seconda opportunità.
Di conoscersi, o almeno di provare a comunicare. Ma il carcere non ha lasciato solo ferite fisiche in Sparti, come l'ematoma che gli causa terribili attacchi di epilessia, e non basta una mano tesa per salvarsi dal proprio inferno personale. Dopo un giorno trascorso insieme fuori da quelle tetre mura Fabio si illude di aver ritrovato una scintilla di vita sepolta sotto il disperato autocontrollo del padre, ma si dimentica di come possano essere devastanti vent'anni di spersonalizzazione e di perdita di ogni punto di riferimento. L'aria salata inizia e finisce con il mare, un mare che risveglia i sensi, fa chiarezza dentro di sè, regala dolcezze dimenticate ma mette di fronte ai propri limiti, che unisce per un istante ma l'istante successivo ingigantisce e moltiplica le distanze.
I lettori hanno scritto 2 commenti
- indirizzo IP 85.20.133.28
- data e ora Mercoledì 09 Maggio 2007 [22:44]
- commento stupendo......senza parole!!!mi ha emozionata,il finale m ha colpita...
- indirizzo IP 83.184.73.20
- data e ora Giovedì 17 Maggio 2007 [17:56]
- commento a dir poco stupendo...favoloso inkredibile ho inkontrato anke ad alessandro angelini 6 bellissimo!!!!!!!!!
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