Ignazio è un semplice uomo che dopo aver passato l'infanzia in un monastero decide di farsi frate per poter, così, aiutare i poveri orfanelli. Il suo compito è quello di cucinare per i bambini e per gli altri religiosi, ma la grave crisi economica in cui versa il monastero lo costringe a tagliare le spese sul cibo e a improvvisare piatti che il più delle volte risultano disgustosi. Oltre all'amore per i piccoli orfani, la passione più grande nella vita di Ignazio è la Lucha Libre ovvero, semplificando, la versione messicana del Wrestling, sport popolarissimo che mette in scena combattimenti tra lottatori mascherati, in una sorta di lotta mitologica tra poveri per il raggiungimento della fama e del successo. Dopo essere stato aggredito da un povero disgraziato di nome Esqueleto, che gli ruba un sacco pieno di cibo per il monastero, Ignazio decide di formare con il suo magrissimo aggressore una coppia di luchadores e di iniziare a combattere per guadagnare un po' di denaro per i suoi bambini affamati. La missione che i due improbabili lottatori cercheranno di portare a termine scatenerà eventi e situazioni assolutamente irresistibili. Costruito su una sceneggiatura piuttosto debole e prevedibile, il film diventa il pretesto per far scatenare il talento comico di Jack Black.

Il trentasettenne attore californiano, aiutato da una presenza fisica e da una capacità espressiva che ricordano più la comicità pionieristica di Roscoe "Fatty" Arbuckle che quella sporca, cattiva e geniale di John Belushi, si carica sulle spalle tutto il peso del film riuscendo a ottenere un risultato
decisamente piacevole. Diventato oramai maschera comica a tutti gli effetti l'eclettico e poliedrico Mr. Black (leader, tra le altre cose, della band di rock demenziale Tenacious D)  continua a proporre un tipo di comicità fisica, fatta di movimenti sconnessi e eccessivi che generano gag divertenti da commedia slapstick. Costringendo l'inquadratura a subire la sua presenza debordante, il comico utilizza un'espressività facciale fatta di smorfie e movimenti di sopraccigli che a volte risultano forzati. Le sequenze dei combattimenti sono le più riuscite, grazie all'irresistibile contrasto tra l'imponenza flaccida di Ignazio  e la magrezza scheletrica di Esqueleto. Super Nacho (viene da chiedersi perché abbiano sostituito il titolo originale Nacho Libre) è semplicemente un film comico di ottima fattura, cosa assai rara in un panorama cinematografico che sembra incapace di rinnovare un genere da sempre emarginato e guardato con diffidenza dalla critica.

Prendendo spunto dal mondo affascinante della Lucha Libre, il regista ventisettenne  Jared Lawrence Hess abbandona le atmosfere grottesche, stralunate e malinconiche della sua opera d'esordio Napoleon Dynamite (2004), scegliendo un punto di vista volutamente neutro. Quella che apparentemente può sembrare una prova scialba e incolore, non è altro che una scelta intelligente, motivata dalla presenza in scena di un comico di classe che probabilmente avrebbe mal digerito le direttive di una regia troppo invadente, anche se sarà molto interessante vedere l'attore diretto da un regista di talento come Michel Gondry nel suo ultimo lavoro Be kind rewind. Gli aspetti demenziali della pellicola, mai inopportuni, riescono quasi sempre a strappare la risata come nella sequenza esilarante  dell'incontro con i due cattivissimi nani. In definitiva Super Nacho è un film molto divertente, cosa che fa passare in secondo piano tutte le pecche tecniche, le ingenuità buoniste e le forzature narrative.