Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- Metti insieme uno scrittore geniale, un buon regista, un cast di attori maledetti, impacchetta il tutto con una tecnica sperimentale dal sapore lisergico. Il risultato di tutto questo è "A Scanner Darkly", pellicola potenzialmente "cult", che utilizza l'immaginario cyberpunk di "sua maestà" Philip Kindred Dick per darci qualche buona lezione di filosofia. Pretenzioso ma riuscito
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.6/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 5 lettori
- di Mike Johnson,Tim Burton
- dal 28 10 2005
- genere Fantastico
- tipo Animazione
- Sara Troilo
- di Hayao Miyazaki
- dal 09 09 2005
- genere Fantastico
- tipo Animazione
- Paola Galgani
- di Jacques-Rémy Girerd
- dal
- genere Fantastico
- tipo Animazione
- Luigi Faragalli
- di Goro Miyazaki
- dal 06 11 2012
- genere Fantastico
- tipo Animazione
- Ernesto Fanfani
- di Carlos Saldanha
- dal
- genere Fantastico
- tipo Animazione
- Luigi Faragalli
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare
di Richard Linklater
- Dati
- Titolo originale: A Scanner Darkly
- Soggetto: Tratto dal romanzo "A Scanner Darkly" di Philip K. Dick
- Sceneggiatura: Richard Linklater
- Genere: Fantastico - Animazione
- Durata: 110 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2006
- Produzione: Section 8, Thousand Words, Warner Independent Pictures, 3 Art Entertainment, Detour Filmproduction
- Distribuzione: Warner Bros. Italia
- Data di uscita: 00 00 0000
La "sostanza" delle cose
di Nicola Bassano
Si affida a Philip K. Dick, il quarantaseienne regista texano Richard Linklater, proseguendo un discorso già iniziato nel 2001 con Waking Life. A Scanner Darkly, infatti, è tratto dal libro omonimo scritto dal geniale autore americano e pubblicato nel 1977 e utilizza - come nel film del 2001 - la tecnica del disegno animato realizzato sopra il normale girato. Il risultato è quello di un prodotto esteticamente sperimentale, avvolto in un'atmosfera straniante che si sposa alla perfezione con la filosofia visionaria di Dick. Non è la prima volta che la cinematografia americana utilizza le opere di questo scrittore per produrre pellicole di fantascienza, anche se i registi hanno quasi sempre scelto i libri e i racconti meno significativi, tenendosi alla larga da quei capolavori che lo hanno reso famoso. Dal lontano 1982 con Blade Runner di Ridley Scott - tratto dal romanzo del 1968 Do Androids Dream of Electric Sheep? - molti grandi registi si sono confrontati con l'opera di Dick ottenendo però risultati non del tutto soddisfacenti. Lasciando da parte la pellicola del 1992 del francese Jerome Bolvin, Confessions d'un barjo e l'esperimento del 1979 degli italiani Andrea e Antonio Frazzi con il telefilm L'impostore (chi se lo ricorda?), opere come Atto di forza (1990) di Paul Verhoeven, Screamers (1995) di Christian Duguay, Impostor (2002) di Gary Fleder, Minority Report di Steven Spielberg e Paycheck (2003) di John Woo privilegiano maggiormente l'azione lasciando sullo sfondo tutte quelle tematiche che ossessionavano lo scrittore.
Il film di Linklater, invece, si colloca su un piano differente. Tralasciando la sperimentazione estetica, A Scanner darkly, si distingue dalle altre riduzioni filmiche per una complessità di fondo dovuta in gran parte alle implicazioni filosofiche contenute nel libro e ben riproposte nella pellicola. Siamo in California e precisamente ad Orange County (non vi aspettate di vedere i ricchi adolescenti vestiti Ralph Lauren della fortunata serie televisiva); Fred Arctor è un agente infiltrato della narcotici, utilizzato dai suoi superiori per contrastare la diffusione della pericolosissima Sostanza D (nella versione italiana Sostanza M), sorta di acido capace di provocare allucinazioni terribili. Per infiltrarsi all'interno di un gruppo di consumatori abituali, Arctor, si serve di una tuta particolare capace di proteggere la sua vera identità cambiandola in quella di Bob Arctor. Dopo aver provato la sostanza, Fred/Bob Arctor, ne diverrà schiavo e la sua personalità ne uscirà completamente distrutta. Dopo aver sviluppato una doppia personalità, il poliziotto, cadrà in una spirale schizofrenica e paranoica nella quale, oramai incapace di dare un senso alla realtà che lo circonda, finirà per spiare se stesso. Sarà uno dei suoi amici tossicodipendenti a denunciarlo e a farlo rinchiudere in una comunità di recupero. Qui, Arctor, verrà a conoscenza di una drammatica verità, che coinvolge le alte sfere del governo.
Pur utilizzando un'accentuata verbosità, il film mantiene intatta l'impostazione ideologica ideata da Dick. Gli anni Settanta, infatti, furono per lo scrittore anni difficili, nei quali diventava sempre più arduo distinguere la realtà dall'immaginazione. In quel periodo le sue manie di persecuzione raggiunsero livelli preoccupanti arrivando ad ipotizzare un fantomatico complotto ideato dal governo e dalla Cia nei suoi confronti. Dick era convinto che i federali lo stessero controllando, tanto che in un'occasione li accusò di essere penetrati illegalmente in casa sua per rubare alcuni documenti e alcuni scritti. La mente dello scrittore era arrivata ad un punto di rottura che però gli permise di creare ancora alcune grandi opere come la Trilogia di Valis, capolavoro sottovalutato che racchiude tutta la sua filosofia. Il film di Linklater utilizza l'ossessione "dickiana" per la crisi dell'individuo e del soggetto all'interno di una società sempre più dominata da pericolosi impulsi reazionari (lo scrittore considerava Nixon una specie di dittatore malvagio), ricavandone spunti e riflessioni molto interessanti. Interpretato da un cast azzeccato - l'icona fantascientifica Keanu Reeves, Robert Downey Jr., Woody Harrelson, Winona Ryder e Rory Cochrane - il film pur denunciando in alcuni momenti una staticità un po' pesante, riesce a trasmettere allo spettatore sensazioni paranoiche e disturbate, sfruttando con caparbietà il potenziale della tecnica sperimentale promossa dal regista e la solidità di una sceneggiatura che sceglie volontariamente di non allontanarsi troppo dall'idea originaria del libro.
I lettori hanno scritto 2 commenti
- indirizzo IP 83.103.92.98
- data e ora Mercoledì 29 Novembre 2006 [16:48]
- commento Non so se è perchè ho letto da poco quel capolavoro che è il romanzo o se è la tecnica a non entusiasmarmi particolarmente ma speravo in meglio. Complimenti comunque al regista per il tentativo.
- indirizzo IP 83.103.92.98
- data e ora Mercoledì 29 Novembre 2006 [16:53]
- commento p.s. quando la finiranno di infilare per forza Keanu Reeves in tutti i film cyberpunk o presunti tali???
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