Il voto del redattore
- voto
- 1.5/5
- valutazione
- Edward Norton prova a fare il cow boy, ma il genere western non si addice alle sue corde. E il film non decolla
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.3/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 3 lettori
- di Francois Ozon
- dal
- genere Drammatico
- tipo Sentimentale
- Laura De Gregorio
- di Michel Hazanavicius
- dal 09 12 2011
- genere Drammatico
- tipo Sentimentale
- Roberta Folatti
- di Pedro Almodóvar
- dal 23 09 2011
- genere Drammatico
- tipo Sentimentale
- Anna Romana Sebastiani
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Down in the valley
di David Jacobson
- Dati
- Titolo originale: Down in the valley
- Soggetto: David Jacobson
- Sceneggiatura: David Jacobson
- Genere: Drammatico - Sentimentale
- Durata: 125 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2005
- Produzione: Element Films, Class 5 Films
- Distribuzione: CDI
- Data di uscita: 00 00 0000
Edward Norton gioca a fare il cow boy
di Francesca Paciulli
Dici cow boy e pensi subito a John Wayne. Imperturbabile e granitico cavaliere solitario lungo le assolate vie del West. Di certo non ti viene in mente un tipo alla Edward Norton, interprete di classe e regista niente male, ma non propriamente dotato del physique du rôle. Malgrado i bicipiti scolpiti mostrati in American History X e Red Dragon, il viso dai lineamenti delicati e lo sguardo pieno di fragilità di Norton poco si conciliano con lo stereotipo del cow boy americano. Ma anche qui ci sbagliamo, perché in Down in the valley, il giovane attore del Maryland dimostra ancora una volta di essere il primo della classe.
E' infatti merito suo se il copione un po' bislacco di David Jacobson si solleva di qualche centimetro dalla improbabilità. In Down in the valley, Norton è Harlan Carruthers, giovane benzinaio un po' sciroccato che coltiva il mito dei cow boy. Eccolo dunque montare a cavallo, cavalcare per le strade impolverate della San Fernando Valley, e rapire il cuore innocente di Tobe (Evan Rachel Wood, già sconvolgente adolescente nel disturbante Thirteen), una graziosa diciassettenne dallo spirito ribelle.
Ai due basta uno sguardo per scoprirsi innamorati, al padre di Tobe (il sempre convincente David Morse: a quando un ruolo da protagonista?) anche meno per decidere che quello pseudo-cow boy un po' toccato deve smettere di importunare la sua 'bambina'.
Malgrado l'opposizione paterna e la differenza d'età, la passione tra i due divampa, fino a quando l'intensità dei sentimenti di Harlan - e il suo carattere imprevedibile - vira verso picchi insostenibili di distruttività. Ambientazione decisamente suggestiva (la San Fernando Valley dei giorni nostri) e interpreti perfettamente in parte, per un copione che sa di già visto: l'amore contrastato, la differenza d'età tra i due spasimanti. Jacobson parte bene, dipana con cura e scioltezza le trame del racconto (aiutato dalla fotogradia di Enrique Chediak), ma finisce per perdersi lungo la strada delle troppe ambizioni. Un po' come Tobe, nel film, capisce di non poter reggere il carico emotivo che una relazione così totalitaria e impegnativa comporta, Down in the valley abdica sul finale dalla sua sbandierata originalità.
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