Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- La dimostrazione che a volte fa bene lanciarsi in progetti avventurosi, seguendo più l'istinto che la ragione
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.1/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 3 lettori
- di Julien Temple
- dal 29 02 2008
- genere Musicale
- tipo Documentario
- Marina Zabatino
- di German Kral
- dal
- genere Musicale
- tipo Documentario
- Alessandra Chiocchio
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
L'Orchestra di Piazza Vittorio
di Agostino Ferrente
- Dati
- Titolo originale: L'Orchestra di Piazza Vittorio
- Soggetto: Tratto da una storia vera
- Sceneggiatura: Agostino Ferrente, Massimo Gaudioso, Francesco Piccolo, Mariangela Barbanente
- Genere: Musicale - Documentario
- Durata: 90 min.
- Nazionalità: Italia
- Anno: 2006
- Produzione: Lucky Red, Pirata M.C, Bianca Film
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 00 00 0000
Una scommessa vinta alla grande
di Roberta Folatti
Forse l'unica scena inventata - più auspicio che realtà - è quella in cui una coppia di cinesi balla sulle note dell'Orchestra di piazza Vittorio. Tutto il resto di ciò che viene narrato nell'omonimo film è una storia vera, i volti dei musicisti protagonisti esprimono prima diffidenza e scetticismo, poi fatica, impegno e infine soddisfazione per una scommessa rischiosa una volta tanto andata a buon fine.
Si parte da una piazza di Roma e da un teatro, l'Apollo, con un passato glorioso alle spalle e un presente di decadenza umiliante. Un gruppo di cittadini del quartiere, capeggiati dal regista Agostino Ferrente e dal tastierista degli Avion Travel Mario Tronco, decidono che quel teatro non diventerà una sala bingo e sono talmente sognatori da immaginare che nell'Apolllo restaurato ci suonerà un'orchestra multietnica creata ad hoc. Così inizia la ricerca dei musicisti che dovranno far parte della vagheggiata Orchestra di piazza Vittorio.
Quando Ferrente ha iniziato a riprendere le prime audizioni, oltre cinque anni fa, nessuno avrebbe potuto dire se quell'iniziativa sarebbe finita in un vicolo cieco e quindi se il film ci sarebbe stato veramente...
- Nessuno credeva alla nascita dell'Orchestra, nè le istituzioni nè le case discografiche. - racconta il regista - Abbiamo fatto tutto da soli, con le nostre forze, autofinanziandoci e nel film si vedono bene le difficoltà che abbiamo incontrato. Solo in un secondo momento è intervenuta la Lucky Red, che ha dato un contributo fondamentale in fase di montaggio.-
- L'idea - continua Ferrente - sarebbe quella di un tour internazionale di film e concerto, credo non esista una combinazione simile al mondo. Questa esperienza ha cambiato la vita a molte persone, prima di tutto a me. All'inizio pensavo fosse impossibile far suonare insieme e far andare d'accordo musicisti arabi, sudamericani, africani, italiani, con esperienze e bagagli culturali diversissimi, ma ora sono tutti fratelli e sul palco viene fuori questa intesa: si prendono in giro facendo divertire il pubblico.-
Veder materializzarsi i protagonisti di un film come L'Orchestra di piazza Vittorio, divertente e commovente al tempo stesso, suscita nel pubblico un'ondata di empatia, che rende il concerto ancora più coinvolgente.
Mario Tronco spiega che l'Orchestra oggi è diventata un vero laboratorio musicale in cui tutti danno il proprio contributo e nessuno comanda.
Il film documentario è davvero piacevole e innegabilmente educativo, con la sua storia di integrazione ottenuta attraverso il talento e la dedizione; la sua visione anche nelle scuole contribuirebbe di sicuro a vincere una parte di quelle paure (indotte) che circondano il tema dell'immigrazione.
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