Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- Piacevole, simpatico, ben girato e ben recitato. Una truffa che fregò il mondo intero, raccontata con comprensibile orgoglio dagli stessi autori.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4.6/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 4 lettori
- di Liev Schreiber
- dal 11 11 2005
- genere Commedia
- tipo Biografico
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- genere Commedia
- tipo Biografico
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Alien autopsy - Una storia vera
di Jonny Davies
- Dati
- Titolo originale: Alien autopsy
- Soggetto: Ray Santilli - Gary Shoefield
- Sceneggiatura: William Davies
- Genere: Commedia - Biografico
- Durata: 95 min.
- Nazionalità: Gran Bretagna
- Anno: 2006
- Produzione: Fragile Films - Qwerty Films - Warner Bros
- Distribuzione: Warner Bros
- Data di uscita: 00 00 0000
- Link
- Tutti gli articoli di Carlo Griseri
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- Il sito della "truffa"
Una "vera" truffa
di Carlo Griseri
Storia vera: nel 1995 le televisioni di 32 Paesi del mondo hanno mostrato un documento unico, il filmato di un'autopsia aliena risalente agli anni '40. Molte le teorie degli esperti in proposito, tra chi sosteneva la veridicità di quelle immagini e chi le sbugiardava senza timori.
Storia vera: nel 2005 Gary Shoefield e Ray Santilli, proprietari di quelle immagini e autori dello scoop, raccontano finalmente la "loro" verità, attraverso questa pellicola. Era tutto finto. L'alieno era un manichino e l'autopsia era stata girata in casa con pochi mezzi e molta inventiva.
Alien Autopsy racconta esattamente questo: come costruire a regola d'arte uno scoop sensazionale, diventare ricchi e famosi evitando - seppur con molti rischi - di cadere nelle classiche trappole del caso (vendette, ritorsioni, perdita del senso del reale, varie ed eventuali). Gary e Ray sono amici. Il primo lavora in un ufficio legale, grigio e monotono, il secondo vende illegalmente per strada gadget del "Re", Elvis Presley, a Londra. Entrambi sognano di avere di meglio e per averlo (in questo caso, suppellettili originali del cantante-mito) si imbarcano per gli Stati Uniti. E' Ray a guidare le danze e il suo riluttante amico, ed è proprio Ray che entra in contatto con un misterioso signore (Harry Dean Stanton, un volto una garanzia) che gli propone in visione e in acquisto un rarissimo documento: un filmato di un'autopsia aliena, trafugato nel 1947 direttamente dalla segretissima Area 51! Trovare i fondi per l'acquisto e poi quelli per recuperare il debito - contratto con un trafficante che ama meditare nudo nei cerchi nel grano, personaggio un po' troppo caricaturale - diventano la vera avventura. Quando poi, tornati a Londra, i due si trovano a visionare il prezioso reperto, scoprono di non avere tra le mani poi molto e provano a rimediare.
Ray è sicuro di ricordare perfettamente ciò che aveva visto, e decide con l'aiuto di alcuni amici di "girare un remake"! Storia vera? Verità e bugie si intersecano continuamente nel corso del film, e alla fine resta comunque il dubbio di essere stati presi in giro non una, ma almeno due volte: non contenti di aver guadagnato cifre considerevoli per la vendita dei diritti nel 1995, Shoenfield e Santilli si propongono per rimpinguare le loro casse con gli incassi di un film in cui raccontano di avere inventato tutto. Lasciando un dubbio solo sulla loro effettiva "ispirazione". Novanta minuti o poco più divertenti e ben girati, un film costruito come se fosse il making of di un documentario (affidato a Bill Pullman) e che - nella peggiore ipotesi - potrà essere utile solo come istruzioni per l'uso per chi volesse girare in casa un film fanta-horror. Un amico macellaio per gli effetti speciali e poco più, giusto un conoscente che ami girare filmini da matrimonio.
Regista di questo film è Jonny Davies, precedentemente all'opera in serie televisive, mentre alla scrittura è stato impegnato William Davies, sceneggiatore in carriera de I gemelli di Ivan Reitman, di The Guilty e di Johnny English, che riesce a dare a Alien autopsy un ritmo piacevole, destreggiandosi con abilità tra flashback, ricostruzioni, interviste ai veri e ai finti Santilli e Shoenfield. La doppia "grande truffa" riesce pienamente, con un cast quasi interamente "british" (i due protagonisti sono un duo comico - Ant e Dec - molto noto oltre Manica) decisamente in parte e in forma. Non sapremo mai quale sia la "vera" verità, a meno che un giorno o l'altro non giunga dal cielo qualcuno a reclamare qualche corpo
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