Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- La strada da compiere per trasformarsi in un Tempi Moderni 2006 è ancora lunga! La prevedibilità di lusso è però riabilitata dalla verve dei personaggi e delle invenzioni scenografiche
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 5 lettori
- di Ash Brannon, Chris Buck
- dal 05 10 2007
- genere Commedia
- tipo Animazione
- Elena De Dominicis
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Cars - Motori ruggenti
di John Lasseter, Joe Ranft
- Dati
- Titolo originale: Cars
- Soggetto: John Lasseter, Joe Ranft, Jorgen Klubien
- Sceneggiatura: Dan Fogelman, John Lasseter, Joe Ranft, Kiel Murray, Phil Lorin, Jorgen Klubien
- Genere: Commedia - Animazione
- Durata: 114 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2006
- Produzione: Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios
- Distribuzione: Buena Vista International Italia
- Data di uscita: 00 00 0000
Un universo a misura di quattroruote
di Luisa Beretta
Le automobili sgommano, corrono, rombano, sorpassano e si scontrano, affrontando la pista in un interminabile e allucinante loop. Le luci accecano, il pubblico strepita. L'inizio di Cars - Motori ruggenti mi lascia perplessa
fermate il film, voglio scendere! Pensavo di godermi un piacevole e divertente cartoon Disney-Pixar e mi sono ritrovata nella versione animata di Giorni di tuono con Tom Cruise. Cosa è successo? Poi, ad un tratto, tutto cambia e, come in ogni racconto esistenziale che si rispetti, una deviazione accidentale mette in discussione l'intera realtà. Ecco dunque la giovane e promettente auto da corsa Saetta McQueeen (lampante omaggio al grande Steve, "spericolato" pilota oltre che magnifico attore) che, diretta in California per partecipare alla Piston Cup e ottenere la consacrazione nell'Olimpo dei bolidi, "esce di strada" e si ritrova catapultata a Radiator Spring, cittadina dimenticata dal dio dei motori dove il tempo sembra essersi fermato. Dai circuiti futuribili delle folli corse Nascar siamo stati sbalzati nell'America profonda, in un luogo di provincia popolato da un variegato parco macchine che non ha perso il gusto della semplicità e dei ritmi più consapevoli, lontano anni luce dalla frenesia moderna. L'idea è quella di contrapporre due stili di vita (velocità vs lentezza / splendore vs ruggine), creare due mondi paralleli che difficilmente si incontrano: in fondo l'autostrada e la mitica statale Route 66 sono binari alternativi, se si imbocca l'uno si perde di vista l'altro.
E chi si era assuefatto alla velocità autostradale deve solo "smarrirsi" un po' per ritrovare le strade perdute (come direbbe Lynch). Al rampante McQueen si presenta quindi l'occasione per apprendere una lezione fondamentale: nella vita non conta la rapidità ma sapersi godere il viaggio. La salvezza è conquistata! Da sottolineare la perfezione tecnica raggiunta dai "magici" laboratori Pixar in ogni singolo dettaglio, in ogni riflesso, in ogni sfondo e paesaggio: la tridimensionalità delle immagini è sempre più realistica. La versione originale schiera un cast di doppiatori straordinario (Owen Wilson, Paul Newman, Michael Keaton, ecc.) ma anche la pellicola italiana non è da meno: Massimiliano Manfredi è Saetta McQueen, Sabrina Ferilli è Sally, Marco Messeri è Carl Attrezzi e Marco Della Noce Luigi. Senza dimenticare la partecipazione di voci da Formula 1: Zanardi, Fisichella, Trulli, Capelli e persino Schumacher! Il lungometraggio è racchiuso tra due preziose parentesi: il poetico, illuminante e sagace corto in apertura One Man Band e gli esilaranti titoli di coda in cui i precedenti film Pixar sono rivisti in chiave "rombante".
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