Il voto del redattore
- voto
- 2/5
- valutazione
- Remake indigesto e noioso dell'inarrivabile horror di John Carpenter
Il voto dei lettori
- voto medio
- 0.5/5
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- Questo film è stato votato da 1 lettore
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
The Fog - Nebbia assassina
di Rupert Wainwright
- Dati
- Titolo originale: The Fog
- Soggetto: John Carpenter, Debra Hill
- Sceneggiatura: Cooper Layne
- Genere: Drammatico - Horror
- Durata: 100 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2006
- Produzione: David Foster Productions, Revolution Studios, Debra Hill Productions
- Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
- Data di uscita: 00 00 0000
La nebbia non fa più paura
di Francesca Paciulli
La lezione di ogni horror che si rispetti è sempre la stessa: tanto più l'ambientazione è placida, tanto più atroci saranno le efferatezze nelle quali incorreranno i malcapitati protagonisti del film. Ad Antonio Bay, delizioso villaggio costiero della California, una nefasta maledizione pesa sugli ignari cittadini impegnati nei preparativi dei festeggiamenti del centenario di fondazione. Dal mare un'oscura minaccia sta per levarsi, annunciata da una lattea e inquietante cortina di nebbia. L'equipaggio fantasma della Elisabeth Dane, vascello carico di marinai lebbrosi affondato nel 1871, sta per tornare a reclamare il suo tributo di sangue.
A John Carpenter bastarono due lungometraggi - Halloween - La notte delle streghe, nel 1978 e Fog, nel 1980 - per trasformare la figlia d'arte Jamie Lee Curtis (mamma Janet Leigh era l'impiegata in fuga di Psycho e papà Tony Curtis l'impareggiabile spalla comica di Jack Lemmon in A qualcuno piace caldo) nella reginetta indiscussa dell'horror. A Rupert Wainwright (Stigmate), bastano cento minuti per demolire un horror di culto come Fog e plasmarlo sui canoni classici dell'ennesimo teen movie hollywoodiano.
A ventisei anni di distanza dall'originale, Wainwright prova a riproporre al pubblico dei più giovani uno dei titoli più noti del maestro della paura John Carpenter - qui nelle vesti di produttore insieme a David Foster e alla compianta Debra Hill - senza tuttavia riuscire a rispolverarne atmosfere e sensazioni.
Se nell'originale era la nebbia, vendicativa e artigliante, la vera grande protagonista del film - di grande suggestione la direzione della fotografia di Dean Cundey -, nel resistibile remake di Wainwright l'attenzione viene spostata sui giovani protagonisti del film, l'ex Superman televisivo di Smalville Tom Welling (nel ruolo che fu nell'originale del ben più incisivo Tom Hankins), la naufraga snob di Lost Maggie Grace (nei panni della musa dell'horror Jamie Lee Curtis) e la giovane Selma Blair (Hellboy), improbabile erede del ruolo che fu di Adrienne Barbeau, all'epoca delle riprese moglie del regista (nel film era l'affascinante speaker radiofonica che per prima, dal faro, captava i sinistri segnali provenienti dal mare).
Peccato che queste giovani promesse (?) di Hollywood non siano in grado di farsi ascoltare per più di un'inquadratura. Per non parlare poi dell'assurda leziosità nella quale scade il finale di una pellicola che vorrebbe essere gotico-romantica e che invece riesce solo ad essere ridicola. Come francamente poco 'orrorifici' risultano essere gli spettrali marinai riemersi dal sepolcro sottomarino: quando la loro presenza non è solo suggerita (le sequenze più riuscite), il loro aspetto digitale è fin troppo simile a quello dell'esercito fantasma de Il ritorno del Re - Il Signore degli Anelli. Peccato che ad Antonio Bay non ci sia un leader carismatico come Aragorn/Viggo Mortensen a guidare la rivolta degli spettri contro simili ridicolaggini.
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