Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- Tumulti interiori raccontati attraverso le immagini
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4.1/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 7 lettori
- di Francois Ozon
- dal
- genere Drammatico
- tipo Sentimentale
- Laura De Gregorio
- di Michel Hazanavicius
- dal 09 12 2011
- genere Drammatico
- tipo Sentimentale
- Roberta Folatti
- di Pedro Almodóvar
- dal 23 09 2011
- genere Drammatico
- tipo Sentimentale
- Anna Romana Sebastiani
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Onde
di Francesco Fei
- Dati
- Titolo originale: Onde
- Soggetto: Francesco Fei, Pierre Nosari
- Sceneggiatura: Francesco Fei, Pierre Nosari
- Genere: Drammatico - Sentimentale
- Durata: 92 min.
- Nazionalità: Italia
- Anno: 2005
- Produzione: Apnea Film
- Distribuzione: La Trincea
- Data di uscita: 00 00 0000
Genova e i suoi mari interiori
di Roberta Folatti
Le onde sono quelle che agitano l'animo di Francesca, inquieta, incline alla ritrosia anche a causa di una macchia violacea che le deturpa il viso. Vive a Genova con un'amica estroversa e piena di relazioni che è un po' il suo opposto.
Proprio nel grande acquario della città, un luogo silenzioso, dalle atmosfere rarefatte, di quelli che Francesca ricerca per trovare serenità, conosce Luca, che ha perso la vista ma sembra guardarle dentro meglio di tanti "vedenti".
L'uomo vive in una strana casa sulla collina, un po' fatiscente ma ricca di calore, che diventa il rifugio di Francesca nei suoi momenti di solitudine e spaesamento. I due riescono a stabilire un canale di comunicazione che prescinde in gran parte dalle parole, con sprazzi di intesa profonda ma anche fughe e chiusure repentine, soprattutto da parte della ragazza.
Onde è il primo, riuscito, lungometraggio di Francesco Fei e colpisce per la bravura degli attori, Anita Caprioli e Ignazio Oliva, e per la scelta delle ambientazioni. Il regista, apprezzato nel campo dei video musicali, prosegue in una sua coerenza stilistica, costruendo un film che ha molto a che fare con musica e immagini. La sua è una Genova inconsueta, spiata da angoli che hanno una loro, particolare, poeticità legata alla modernità e al deterioramento della bellezza. La spiaggia resa bianchissima dagli scarichi industriali con alle spalle spaventose ciminiere, il colle invaso da antenne e trasmettitori e poi corridoi di aeroporti, tunnel che attraversano vie trafficatissime, centri commerciali. Sono gli scenari, insoliti ma a loro modo affascinanti, che fanno da cornice all'incontro tra Luca e Francesca. E poi c'è la musica, sintetica, un poco straniante, un misto di assonanze e dissonanze.
Luca ha sviluppato uno sguardo alternativo, che gli permette di "vedere" e sentire cose che gli altri non notano, come le vibrazioni emesse da certi luoghi o le onde che rendono tumultuosi i pensieri di Francesca, vulnerabile, ipersensibile, incapace di esprimere i suoi stati d'animo che comprime dentro di sè.
Il film è montato in un alternarsi/sovrapporsi di piani temporali, fantasie e incubi che lo rendono leggibile partendo da punti diversi, perchè più che la linearità conta il dipanarsi di una storia non banale, la conquista di una delicata intimità, lo scambio fra due persone, ciascuna a proprio modo ferita.
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