Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- In apparenza innocuo, questo documentario instilla tarli che rosicchiano le coscienze
Il voto dei lettori
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- di Renate Costa
- dal 04 03 2011
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Sara Troilo
- di Sabina Guzzanti
- dal 07 05 2010
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Sara Troilo
- di Alex Gibney
- dal 22 05 2009
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Roberta Folatti
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- dal 15 09 2006
- genere Drammatico
- tipo Documentario
- Stefano Tirelli
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Occupation: Dreamland
di Ian Olds, Garrett Scott
- Dati
- Titolo originale: Occupation: Dreamland
- Soggetto: Ian Olds, Garrett Scott
- Sceneggiatura: Ian Olds, Garrett Scott
- Genere: Drammatico - Documentario
- Durata: 78 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2005
- Produzione: GreenHouse Pictures
- Distribuzione: Fandango
- Data di uscita: 00 00 0000
- Link
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- Il sito ufficiale
I portatori di democrazia visti da vicino
di Roberta Folatti
Il documentario di Garrett Scott e Ian Olds è stato realizzato a Falluja nel gennaio 2004, prima che la città venisse messa a ferro e fuoco dall'esercito statunitense, incattivito dal fallimento dell'operazione <arrivano i liberatori>. Una decina di militari si raccontano davanti alle telecamere, esprimendo anche opinioni contrarie all'occupazione dell'Iraq, in certi casi dimostrando una buona consapevolezza riguardo gli interessi economici mimetizzati dietro i presunti ideali. Qualcuno di loro è partito con le migliori intenzioni e sembra provare a mettersi nei panni degli abitanti di Falluja, la cui città viene improvvisamente invasa da uomini armati che, come minimo, li guardano con sospetto. Ma è l'assunto di partenza ad essere sbagliato, perchè nessuno può imporre pace e democrazia con la forza; non lo può fare in particolare in l'Iraq, dove l'onore è il valore primario e decenni di dittatuta e di guerre hanno abituato la popolazione a sacrifici estremi.
Lontanissimi dal farsi accettare come i liberatori, i militari americani non fanno altro che peggiorare di giorno in giorno la situazione, creando rapporti sempre più tesi e ostili con la gente di Falluja. Gli attentati contro di loro dilagano insieme ai rastrellamenti e agli arresti indiscriminati, compiuti per ritorsione. Una spirale di violenza che nessuno è in grado di gestire. E vedendo Occupation: dreamland si ha la netta sensazione che l'esercito americano non abbia neppure la volontà di farlo, come se si intendesse giungere alla resa dei conti finale, in cui le bombe distruggeranno ogni residua speranza di dialogo. James Wood, uno dei giovani militari intervistati, racconta che l'incontro con i due cineasti, insieme a quello con il giornalista di The Nation Christian Parenti, è stato determinante per le sue scelte successive. Tornato in America infatti ha lasciato l'esercito e ora fa parte dell'associazione "Iraqui veterans against the war", che si oppone attivamente alla guerra.
Non devono essere poche le defezioni e le crisi all'interno delle truppe americane se l'esercito organizza continuamente corsi per convincere gli indecisi a rimanere. Nel film di Scott e Olds si assiste a uno di questi "indottrinamenti" (alis tentativi di lavaggio del cervello), durante il quale i relatori descrivono come vuota e priva di valori - molto spesso preda di alcool e droghe - la vita dei giovani americani senza uniforme.
Occupation: dreamland ha ottenuto diversi riconoscimenti, purtroppo Garrett Scott è scomparso prematuramente alla vigilia della premiazione del film agli Indipendent Spirits Awards 2006.
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