Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Come opera prima è buona, dolce e vera malgrado una bestemmia più sconvolgente di quella di Bellocchio
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.5/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 16 lettori
- di Francis Ford Coppola
- dal 26 10 2007
- genere Drammatico
- tipo Melodramma
- Stefania Cappellini
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Anche libero va bene
di Kim Rossi Stuart
- Dati
- Titolo originale: Anche libero va bene
- Soggetto: Kim Rossi Stuart
- Sceneggiatura: Kim Rossi Stuart, Linda Ferri, Federico Starnone, Francesco Giammusso
- Genere: Drammatico - Melodramma
- Durata: 108 min.
- Nazionalità: Italiana
- Anno: 2006
- Produzione: Palomar s.p.a.
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 00 00 0000
Bravo Kim
di Alice Trippolini
Genitori e figli. Questo è il centro dell'opera prima di Kim Rossi Stuart, Anche libero va bene. Genitori bambini con buone intenzioni, ma tanta confusione e figli già grandi, che vorrebbero solo giocare e invece imparano a non fidarsi del prossimo. Neanche se il prossimo è la mamma. Un film applaudito a Cannes e a ragione, visto che Kim, pur essendo un esordiente dietro la macchina da presa, riesce sempre a mantenere la misura dando vita ad un film bello e riflessivo, con una solida sceneggiatura.
Molto importanti le facce. Quella di Barbora Bobulova, che interpreta con convinzione Stefania, una madre spaventata, un po' sciocca e superficiale, che non è disposta a rinunciare a una parte di sé per i due bambini che ha avuto troppo giovane. Un po' macchiettistica a volte, ma passi. Quella di Renato (lo stesso Kim Rossi Stuart, davvero sorprendente) che a differenza di lei ha imparato a fare il padre, ma pretende un po' troppo dai due figli Viola e Tommi. Vorrebbe che capissero perché mancano i soldi, perché non devono fidarsi della loro madre e perché lui è nervoso, arrivando al punto di confidarsi con loro. Infine quella del protagonista, la scelta più azzeccata: Tommi (l'esordiente Alessandro Morace) dieci anni, occhi azzurro scuro, seri e pensosi. Tommi va a scuola, a nuoto, finge di mangiare la carne che cucina il padre, mette da parte la paghetta e si rifugia sul tetto per stare solo. Tommi non vorrebbe deludere nessuno. Quando però Stefania, dopo essere tornata a casa e aver promesso di cambiare, se ne va di nuovo, Tommi mostra una piccola falla nella sua ineccepibile condotta. Non riesce a finire la gara di nuoto, la sua vista si annebbia e rinuncia, provocando le ire di Renato che stoicamente cerca di andare avanti senza accorgersi di scaricare il fardello del fallimento di un rapporto di coppia sui propri figli.
Da simbolica pietra di paragone funge la famiglia perfetta e felice dei vicini di casa, famiglia che però resta sullo sfondo e non diventa uno stereotipo di confronto troppo irritante. La famiglia unita serve a riempire il tempo di Tommi che cerca una via di fuga al vuoto di casa propria. Alla fine però prevale il legame con il padre, che il regista ha l'accortezza di non riabilitare: Renato rimane com'è, chiede scusa e riprende a interessarsi a Tommi in un modo un po' infantile e caotico. Nonostante le difficoltà, l'amore verso i genitori, che può anche far male al bambino, è più forte.
Il film vive dei dialoghi tra i personaggi, dei primi piani che dicono molto più di un discorso e di scene ben costruite. Gli allenamenti di Tommi, le notti di Stefania al buio davanti al frigo, la prima cotta, i pasti in silenzio e soprattutto il litigio tra padre e figlio. Questa scena è veramente forte, soprattutto perché davanti a tanta violenza verbale, Tommi non piange, ma il suo volto sembra spezzarsi. Insomma, figli adulti e genitori confusi dalla precarietà del lavoro e dei rapporti, in un mondo che non è quello irreale della "famiglia" sbandierata per ottenere voti, ma quello di tutti i giorni. Omaggio al direttore della fotografia, alla sceneggiatura (sempre reale e mai alla ricerca del pianto facile) e agli interpreti toccanti e ispirati. Un bel regalo di fine stagione per il cinema italiano.
I lettori hanno scritto 3 commenti
- indirizzo IP 80.205.213.36
- data e ora Giovedì 01 Giugno 2006 [16:09]
- commento Molto bello davvero.
- indirizzo IP 87.16.184.214
- data e ora Giovedì 01 Giugno 2006 [16:57]
- commento speravo che vincesse qualcosa a Cannes..
- indirizzo IP 82.58.109.188
- data e ora Lunedì 16 Aprile 2007 [18:55]
- commento nn si può guardare qsto film e giudicarlo solo bello!in primis è il film d Kim da attore e regista...è la vita di una famiglia ke nessuno è abituato a vedere sugli skermi,ke dovrebbe far riflettere...
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