Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Un buon Banderas, da guardare per sorridere
Il voto dei lettori
- voto medio
- 2.1/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 47 lettori
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Ti va di ballare?
di Liz Friedlander
- Dati
- Titolo originale: Take the Lead
- Soggetto: Tratto da una storia vera
- Sceneggiatura: Dianne Houston
- Genere: Musicale - Sociale
- Durata: 108 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2006
- Produzione: New Line Cinema
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Data di uscita: 00 00 0000
Una bella favola
di Eleonora Fontana
Ispirato alla vera storia di Pierre Dulaine, un ballerino di Manhattan che nel tempo libero si dedicava all'insegnamento della danza a ragazzi socialmente disadattati, il film di Liz Friedlander è sicuramente una favola. Il tentativo è quello di mettere a confronto due realtà: la bella e facoltosa Manhattan il cui problema principale è il ballo delle debuttanti e i bassifondi della città, dove si lotta ogni giorno per non morire di fame. Impossibile prendere sul serio l'intreccio del film che fa sfiorare i due mondi senza farli mai realmente scontrare, fa entrare Banderas in frac in una scuola pubblica, fa ballare il fox-troat a un gruppo di ragazzi violenti e riottosi che parlano a suon di rap, li fa appassionare alla danza e infine li fa gareggiare a fianco di ballerini professionisti in una gara di ballo ufficiale. E' il genere fiabesco quindi, quello che va tenuto presente durante la visione del film: e gli ingredienti della favola ci sono tutti, banalmente riciclati ma presenti.
C'è Pierre Dulaine (Antonio Banderas) impeccabile, ricco e solo che un giorno, dopo aver assistito ad un atto di vandalismo, non si reca alla polizia ma decide di mettere la sua passione per la danza al servizio di coloro che vanno in giro di notte a sfasciare le auto parcheggiate e si presenta in una scuola pubblica popolata per lo più da afroamericani e ispanici, proponendosi come insegnante di danza (idea quanto meno bizzarra).
C'è una difficile storia d'amore tra due ragazzi della scuola che vengono finalmente uniti dalla musica tradizionale di Dulaine, la redenzione degli insegnanti disillusi e rassegnati nonché della perfida ballerina ricca che se all'inizio ostacola e schernisce i ragazzi, alla fine li aiuta arrivando addirittura a proporre la condivisione del suo premio con loro (epilogo piuttosto inverosimile come inverosimili sono le performance artistiche di questi ragazzi nella gara finale).
Filo conduttore per eccellenza una colonna sonora molto coinvolgente, complice perfetta delle gag sullo schermo, che strappa spesso i sorrisi del pubblico creando un'atmosfera di puro, allegro, intrattenimento. Si pensa ad una favola perché i personaggi sono tutti appena accennati, a cominciare dallo stesso Dulaine: di lui non si sa niente, lo si vede solo ballare ed è impossibile comprendere le ragioni della sua improvvisa devozione verso questo gruppo di ragazzi così lontani dal suo mondo. Protagoniste sono la danza e le piste da ballo attorno alle quali ruotano non solo personaggi, ma storie appena tracciate e poche altre location. Banali la sceneggiatura e la fotografia, buono il cast, dove primeggia un convincente Antonio Banderas nei panni del perfetto gentiluomo un po' retrò. Da non scartare però questo film che rimane ancorato ai vecchi schemi del cinema americano proponendo una chiave di lettura della società, per una volta, positiva: contro un'attuale tendenza a rappresentare il peggio delle culture e dei rapporti interpersonali, questo film può mettere d'accordo adulti e ragazzi alla ricerca di una piacevole e spensierata visione.
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