Il voto del redattore
- voto
- 4.5/5
- valutazione
- Triste paese partorisce magnifico film.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 1.9/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 50 lettori
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Il caimano
di Nanni Moretti
- Dati
- Titolo originale: Il caimano
- Soggetto: Nanni Moretti, Heidrun Schleef
- Sceneggiatura: Nanni Moretti, Federica Pontremoli, Francesco Piccolo
- Genere: Drammatico - Carcerario
- Durata: 112 min.
- Nazionalità: Italia
- Anno: 2005
- Produzione: Sacher Film, Bac Films, Stephan Films, France 3 Cinema, Wild Bunch, Canal +, Cinecinema
- Distribuzione: Sacher Distribuzione
- Data di uscita: 00 00 0000
Questo e' un film
di Sara Troilo
Mi sono fatto da solo, sull'elicottero volo
In una delle sale più belle d'Italia, la sala Energia del multiplex Arcadia di Melzo (MI), domenica 26 marzo Nanni Moretti è apparso alla platea dove nemmeno una poltrona era vuota. E' apparso con i due cosceneggiatori del suo film Il caimano, Federica Pontremoli e Francesco Piccolo, con il produttore Angelo Barbagallo e con l'attrice Jasmine Trinca. Understatement era la parola chiave e l'unico a prendere parola è stato lui, Nanni Moretti, che ha ringraziato per l'invito, ha parlato dei colleghi cosceneggiatori e del cast e ha affermato l'ovvio: Il caimano è un film. Ovvio fino ad un certo punto dal momento che da esponenti politici di fazioni opposte è stato trattato come un pericoloso documentario, come una mistifcazione assoluta, un atto azzardato e una provocazione. Dopo averlo visto mi sento di rassicurare tutt*, Il caimano è proprio un film. Moretti ha poi continuato citando i nomi di gran parte dei registi che compaiono nel suo film, Virzì che lo apre con Sorrentino (meraviglioso, com'è nella sua natura) e poi Garrone, Mazzacurati e altri. Tutti registi di cinema, si è già detto, no, che si tratta di un film? La presentazione è stata breve, anche un poco timida, sulle poltrone ci si agitava parecchio, ci sono stati tanti applausi, soprattutto in chiusura, quando il regista ha detto che non avrebbe risposto alle numerose accuse e che avrebbe fatto rispondere il proprio film.
Mi sono fatto da solo, mi sono alzato dal suolo
Il tanto atteso e segretissimo Caimano ha quindi inizio e ci trascina in un matrimonio maoista celebrato da Virzì che vedrà il futuro sposo (Sorrentino) perire trafitto da una bandiera rossa conficcatagli nelle viscere dalla sposa Aydra, Margherita Buy. Questo però non è Il caimano, ma Cateratte, il film che mandato sul lastrico il produttore Bruno (un sempre splendido Silvio Orlando) e che chiude una rassegna durante la quale al produttore povero verrà propinata la sceneggiatura de Il caimano. Abbiamo quindi un film che parla di cinema, delle difficoltà che si incontrano nella produzione e degli ostacoli insormontabili che incontra chi ha una buona sceneggiatura, ma non trova nessuno che abbia il coraggio di portarla sullo schermo. Questo succede a una giovane regista (Jasmine Trinca) che come opera d'esordio, nonostante il parere di eminenti uomini ben inseriti nel settore che le consigliano un soggetto "più suo", ha sceneggiato l'epopea del caimano, ovvero di Silvio Berlusconi. In questo film nel film una domanda ricorre: "dove ha preso tutti quei soldi?". Bruno, però, è più angustiato dalla separazione dalla moglie Paola (nonché Aydra, quando ancora recitava, ma sempre Margherita Buy) ed è poco interessato alle vicende politiche, tanto più che lui, Silvio, l'ha pure votato. La storia di Paola e Bruno è importante, la loro è una coppia che ha esaurito l'amore, ma non si sa bene se questa sia la verità, sembra piuttosto di assistere a una separazione inerziale. La passione tra i due a tratti appare chiara, penso a una delle più belle scene del film, quella in cui Bruno, per gelosia, distrugge il maglione azzurro di Paola. Il maglione preferito di Paola, quello che le si intonava agli occhi. La reazione di lei è straziante perchè non passa mai la misura e non si discosta affatto da chi guarda, ma gli va vicino. Facile capire quello scoramento, difficile capire il motivo per cui i due si separano. Sembra quasi che l'orrido scenario della pluricitata Italietta abbia invaso la casa e reso tutto più banale, quasi squallido, di sicuro opaco. Pare che la mancanza di speranza che urla forte in Italia abbia appannato la vista e levato ogni stimolo anche ai due protagonisti che decidono di non volere stare più insieme e poi improvvisano balletti con le auto nel traffico per salutarsi centinaia di volte. In un panorama sentimentale meno sconsolato, si situa la giovane regista che ha una relazione appagante e una figlia molto piccola, questa donna si è costruita una vita di coppia che nell'Italietta è impensabile, fuorilegge, quantomeno da nascondere e pensa che un argomento come la scalata al successo contro ogni regola di Silvio Berlusconi sia un argomento molto vicino a se'.
Mi sono fatto i cartelli con tutti i capelli che ormai non ho più
L'epilogo è tragico, mi piacerebbe molto definirlo parossistico, il dramma è che nessuno potrebbe definirlo tale. Il finale è tragico e tragicamente realistico. Dopo anni di assurdità, di giustizia negata, di leggi ad personam, di leggi "ad aziendam", di sputi sopra la Costituzione Italiana, di stipendiati che da ogni canale televisivo hanno perorato la causa del datore di lavoro e con l'Europa (tutto il mondo!) che ride di noi, siamo ridotti uno schifo. Senza soldi e senza lavoro, ma con tanti bei reality show, tante squadre di calcio, tante ballerine e un nano solo, siamo tornati ai comunisti che mangiano i bambini, previa bollitura. Lo ripeto. Il caimano e' un bellissimo film, ha momenti di grande cinema, una sceneggiatura che regge i continui spostamenti del piano narrativo, un ottimo cast. Non è una denuncia, non è una provocazione. Ingiusto il trattamento che gli è stato riservato nelle televisioni italiane dove è stato trattato come un paria. La par condicio cosa c'entra con il cinema? La storia che Moretti ci ha raccontato ha la laica benedizione della creme dei registi italiani che vi hanno preso parte. L'argomento è spinoso? Può essere. La situazione è di certo più spinosa e cedere alle intimidazioni significa darla vinta a un sistema squadrista che ha già tolto alle italiane e agli italiani la possibilità di vedere Biagi, Santoro, Luttazzi e la Guzzanti sulla televisione pubblica. Anche questa è solo una recensione. Una recensione scritta in una città italiana, però, dove è impossibile fingere che sia tutto normale e che ci stia tutto nello scontro politico. Se i toni si alzano, saremo noi ad abbassarli, noi che non crediamo al nemico e nemmeno alle favole dei ministri italiani; resta il fatto che chiunque creda nella democrazia ha il dovere di urlare, civilmente, ma a squarciagola che questo paese non è un'enorme Milano 4. Né lo diventerà.
Sui ponti delle crociere passavo le sere a cantar "La vie en rose",
Marcello, sotto la coppola, diceva: "Minchia; jè nostra 'sta ccos!"
(Mi sono fatto da solo, La famiglia Rossi)
I lettori hanno scritto 40 commenti
- indirizzo IP 151.38.135.241
- data e ora Mercoledì 29 Marzo 2006 [15:26]
- commento per citare ancora la famiglia Rossi:"ho sistemato i miei conti e c'e' un branco di tonti che mi crede ancor". L'italietta del branco di tonti.
- indirizzo IP 87.10.194.169
- data e ora Mercoledì 29 Marzo 2006 [16:14]
- commento sapeste cosa sento dire in giro, io ho davvero paura che rivinca. E dopo Moretti ho tipo il sudore freddo ogni volta che ripenso alla fine..
- indirizzo IP 151.52.86.178
- data e ora Mercoledì 29 Marzo 2006 [16:30]
- commento Abbiamo tutti paura. Fortunatamente ha pochissime possibilità di rivincere, per quanto anche solo la possibilità ci causi ormai enormi turbamenti.
- indirizzo IP 83.103.92.98
- data e ora Mercoledì 29 Marzo 2006 [16:54]
- commento Io non sarei così ottimista. Anzi, proprio l'ottimismo che pian piano si fa strada tra gli elettori che non voteranno per lui comincia a preoccuparmi. Per quanto riguarda il film, invece, devo dire...
- indirizzo IP 83.103.92.98
- data e ora Mercoledì 29 Marzo 2006 [16:56]
- commento che la scena della telefonata di spiegazioni in merito al maglione strappato è solo e semplicemente magistrale. Complimenti al regista!
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