Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- Divertente in molte parti, ma ogni tanto la comicità è scontata abbassando così un po' il tono del film
Il voto dei lettori
- voto medio
- 5/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 2 lettori
- di Woody Allen
- dal 17 10 2008
- genere Commedia
- tipo Sentimentale
- Chiara Orlandi
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Casanova
di Lasse Hallström
- Dati
- Titolo originale: Casanova
- Soggetto: Kimberly Simi, Michael Cristofer
- Sceneggiatura: Jeffrey Hatcher, Kimberly Simi
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 108 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2006
- Produzione: Gondola Pictures, Touchstone Pictures, The Mark Gordon Company
- Distribuzione: Buena Vista International
- Data di uscita: 00 00 0000
Un Casanova dei giorni nostri
di Anna Maria Giuliani
La critica di serie A ha violentemente attaccato il film di Lasse Hallström (regista di Chocolat, Le Regole della Casa del Sidro, Qualcosa di cui
sparlare) Casanova, definendolo in alcuni tratti farsesco e totalmente privo d'erotismo, capace di far rimpiangere la seppur magistrale, ma a mio avviso soporifera, versione felliniana.
Credo che né il regista né gli sceneggiatori abbiano voluto rifarsi al film del maestro del cinema italiano; ma che, al contrario, ne abbiano volontariamente preso le distanze realizzando una pellicola sì leggera, ma capace di coinvolgere.
Ambientato nel 1700 in una Venezia carnevalesca che per alcuni tratti sembra più Los Angeles, Casanova prende spunto da Shakespeare in love, un altro film in costume, per raccontarci le vicende del giovane Giacomo Casanova, interpretato dall'affascinante Heath Ledger (I fratelli Grimm e l'incantevole strega, I segreti d Brockback Mountain), che e' destinato a non poter amare veramente nessuna delle sue conquiste tra cui può contare anche un intero convento. Però, come ogni tesi, anche questa è destinata ad essere confutata: non solo Casanova cambierà la sua visione dell'amore, ma attraverso quegli stessi inganni, trucchi e camuffamenti che normalmente lo tolgono dai guai, riuscirà a portare la felicità anche ai personaggi che ha tradito.
Tra sotterfugi e fughe sui tetti il bel libertino è destinato ad innamorarsi, ovviamente, della donna che più lo disprezza. Per conquistarla dovrà prima di tutto guadagnarsi la sua fiducia e convincerla della veridicità dei suoi sentimenti. Peccato che, per raggiungere il suo scopo, scelga la strada più difficile: mentirle per mostrare il suo lato sinceramente romantico.
L'unico e costante alleato che Giacomo ha al suo fianco è il fedele servo Lupo, legato al suo signore più che dai soldi, anche perchè il giovane non ne possiede, da un sincero affetto che porta entrambi ad usare il plurale - «ci sposiamo»; «perché l'abbiamo fatto?» - anche quando ad agire è uno dei due singolarmente.
Come in ogni commedia romantica che si rispetti, (Meg Ryan e Tom Hanks in C'è posta per te fanno da scuola) alla figura dell'uomo, apparentemente egocentrico, si contrappone l'altrettanto apparentemente angelica protagonista della storia, Francesca, impersonata da Sienna Miller (Alfie, The Pusher).
Giovane donna fiera della propria femminea intelligenza, non manca di adeguarsi alla situazione di sotterfugi di cui Venezia sembra inossidabile generatrice: infatti la bella lagunare, per diffondere le proprie idee "rivoluzionarie" sul ruolo della donna nel 1700, adotta un nom de plume grazie al quale scrive libercoli la cui stampa verrà intralciata dall'Inquisizione.
É Jeremy Irons (Il mercante di Venezia, La maschera di ferro, Io ballo da sola) ad interpretare l'inquisitore giunto a Venezia per mettere fine alle fornicazioni di Casanova ed alla circolazione dei pensieri liberali: sarà però il destino a mettergli il bastone tra le ruote, impedendogli di portare a termine il suo divino compito.
Eccezionale la figura del Doge di Venezia, un'esilarante Tim McInnerny (Notting Hill, La Carica dei 101 - Questa volta la magia è vera) che parteggia spudoratamente per Casanova. Ogni volta che Giacomo rischia di finire alla forca il suo sostenitore lo salva in extremis. Sarà sempre il Doge a consigliare al conquistatore di sposarsi con una ragazza vergine e rispettabile, entro la fine del Carnevale, per salvarsi definitivamente la vita.
Proprio quest'escamotage, narrativo e non solo, permette alla storia di prendere il via: la conquista è una lotta contro il tempo e la ricerca deve dare risultati immediati perché, tra l'Inquisizione da un lato e il martedì grasso dall'altro, Casanova non ha più molto tempo. Neppure da dedicare alle sue donne, neanche fosse già un uomo sposato.
Uscendo dalla sala viene voglia di domandarsi se davvero Casanova, Don Giovanni o in generale l'uomo di questa leggenda sia mai riuscito ad innamorarsi così profondamente da rinunciare alla sua fama amorosa, come farà il Casanova di Hallström.
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