Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Un film divertente, forse troppo lungo ma che affronta una tematica 'vecchia' da una prospettiva 'nuova'. Cast simpatico, senza nomi noti (almeno in Italia) ma ben affiatato. Un film meno demenziale di quanto possa sembrare dal titolo.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 6 lettori
- di Carlo Verdone
- dal 02 03 2012
- genere Commedia
- tipo Comico
- Maria Cristina Caponi
- di Michel Gondry
- dal 23 05 2008
- genere Commedia
- tipo Comico
- Marina Zabatino
- di Carlo Verdone
- dal 07 03 2008
- genere Commedia
- tipo Comico
- Elena De Dominicis
- di Ferzan Ozpetek
- dal 16 03 2012
- genere Commedia
- tipo Comico
- Anna Romana Sebastiani
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
40 anni vergine
di Judd Apatow
- Dati
- Titolo originale: The 40 year-old virgin
- Soggetto: Judd Apatow, Steve Carell
- Sceneggiatura: Judd Apatow, Steve Carell
- Genere: Commedia - Comico
- Durata: 116 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2006
- Produzione: Universal Pictures
- Distribuzione: UIP
- Data di uscita: 00 00 0000
Un 'problema' da risolvere...
di Carlo Griseri
Andy Stitzer lavora come magazziniere in un negozio di elettronica, colleziona pupazzi e giocattoli di ogni taglia e fattura, passa il tempo libero sperimentando ogni sorta di hobby e le serate insieme agli anziani vicini. Andy Stitzer ha 40 anni, ed è ancora vergine. Ma non per qualche disfunzione fisica, né perché sia un brutto uomo o mentalmente deficitario. Tantomeno a causa di particolari tendenze sessuali.
Ad Andy le donne piacciono e piacciono forse pure troppo, solo che - semplicemente - non è mai riuscito a raggiungere la sospirata meta. Ha avuto come tutti alcune possibilità ma, purtroppo per lui, ha sempre avuto sfortuna. Con il passare degli anni le occasioni sono via via diminuite, fino a sparire del tutto.
Da questo punto parte il film di Judd Apatow, che annovera nel suo cast il "vergine" Steve Carell - noto soprattutto al pubblico delle serie TV grazie alla sua partecipazione a "Bruce Almighty" e alla versione USA di "The Office" - e come protagonista femminile Catherine Keener, un nome forse poco conosciuto in Italia ma già presente, tra gli altri, in Essere John Malkovich, The Interpreter e in Capote.
"Più tempo aspetti e più sarà duro", recita lo slogan della pellicola, lasciando poco spazio al sottinteso. Quando tre suoi colleghi, che fino a quel momento lo hanno sempre evitato, scoprono la verità sulla sua vita sessuale, il più grande segreto della vita di Andy Stitzer diviene noto a tutti.
La voce si sparge in una notte e, a parte qualche inevitabile presa in giro, porta al nostro anche l'appassionato aiuto di tanti, amici e colleghi. La parte più divertente del film è proprio questa, quando Andy si trova suo malgrado costretto ad affrontare la situazione, a districarsi tra varie disavventure per rimediare alla sua condizione. Dovrà ad esempio imparare a scegliere sempre la donna più ubriaca, ma capirà a sue spese che non deve esserlo troppo. Gli verrà spiegato come approcciarsi all'altro sesso e altri "segreti" puramente maschili, non tutti a dire il vero propriamente efficaci.
Andy, da un iniziale imbarazzo, cresce piano piano in consapevolezza e riesce ad entrare perfettamente nella parte, non fosse che troppo presto si invaghisce di Trish, che lavora nel negozio di fronte e si occupa di vendere su ebay prodotti di ogni tipo.
Il suo esercizio è pieno di oggetti e lei non può venderli al dettaglio, ma solo attraverso la tortuosa e non per tutti agevole strada dell'asta informatica. Nello stesso modo Andy capisce subito che lei potrà essere la donna della sua vita, ma potrà arrivare a lei e alla felicità - per il più classico degli happy end - attraverso varie peripezie e rischiando più volte di fallire un'altra volta nel suo obiettivo.
40 anni vergine è un film godibile, forse un po' troppo lungo nei suoi quasi 120 minuti. Una pellicola però a tratti anche originale, nello spostare un canovaccio (quello della perdita della verginità) solitamente riservato a giovani imbranati o a nerds impenitenti. Qui il protagonista è invece un uomo normale, anche di bell'aspetto, non troppo timido e sicuramente non stupido.
"Con il passare del tempo è diventato troppo imbarazzante", confessa a un certo punto a uno dei suoi tre consiglieri. Chissà quante persone si trovano nelle condizioni di Andy? E quanto può essere difficile per loro affrontare certi argomenti quando si è ormai superata l'età media della prima volta (che sembra inoltre scendere inesorabilmente di anno in anno)?
Una pellicola che a volte forse fatica a reggere il doppio sviluppo, che non sa se dirigersi senza freni verso la comicità che inevitabilmente certe situazioni creano (tra le scene da segnalare, Andy accompagna un gruppo di ragazzini alla loro lezione di educazione sessuale e partecipa in gruppo al Date-a-Palooza - 20 appuntamenti in un'ora!) o verso il romanticismo.
Sul finale 40 anni vergine sembra perdersi, arrivando a quella che forse è la più banale delle conclusioni (la prima volta è meglio farlo con la persona giusta, e ancor meglio se dopo il matrimonio!), ma si riscatta con l'angolo-musical.
Dopo un primo rapporto infatti un po' troppo sbrigativo, Andy riesce infine a trovare piena soddisfazione e non trova altro modo, per spiegare la sensazione provata, di lasciarsi andare in uno scatenato balletto al ritmo di "Let the sunshine in" (brano tratto dal musical Hair), che coinvolge inevitabilmente tutto il cast e conclude le avventure di questo anomalo e non più vergine quarantenne.
I lettori hanno scritto 1 commento
- indirizzo IP 82.54.116.154
- data e ora Lunedì 30 Gennaio 2006 [0:43]
- commento troppo divertente!!! una situazione un po' critica stracomica dove a momenti i ruoli si invertono ed è la donna ke vuole salta addosso all'uomo mentre quest'ultimo fa di tutto x evitare rapporti
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