Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- Lo si apprezza di piu' senza fare paragoni con Almodovar. (Que viva Marilina!)
Il voto dei lettori
- voto medio
- 2.6/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 3 lettori
- di Fabrizio Bentivoglio
- dal 30 11 2007
- genere Commedia
- tipo Indefinibile
- Carlo Griseri
- di Volfango De Biasi
- dal 09 11 2007
- genere Commedia
- tipo Indefinibile
- Federico Lommi
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Reinas
di Manuel Gomez Pereira
- Dati
- Titolo originale: Reinas
- Soggetto: Joaquin Oristrell, Yolanda Garcia Serrano
- Sceneggiatura: Joaquin Oristrell, Yolanda Garcia Serrano
- Genere: Commedia - Indefinibile
- Durata: 107'
- Nazionalità: Spagna
- Anno: 2005
- Produzione: Warner Bros Pictures Espana, Lucky Red, Fortissimo Films
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 00 00 0000
- Link
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Diritti civili inviolabili in scena
di Sara Troilo
Cinque madri, cinque regine, cinque donne alla vigilia del matrimonio dei propri figli. Nuria (Veronica Forques) raggiunge il figlio a Madrid e sul treno ha un'avventura con uno sconosciuto molto poco simpatico, mentre i due consumano la propria passione nel bagno del treno Ofelia (Betiana Blum) tenta di passare una telefonata a Nuria. Magda (Carmen Maura) gestisce catene di alberghi e ha un grosso problema con lo sciopero dei cuochi, nel suo albergo di Madrid irrompe Ofelia con il suo bellissimo cane Marilina. Reyes (Marisa Paredes) e' un'attrice assai innamorata di se' e poco disposta ad accettare l'unione del proprio figlio con il figlio del giardiniere di casa. Infine Helena (Mercedes Sampietro) e' un giudice che sta tentando in ogni modo di mettere quanti piu' chilometri riesce tra se' e il primo matrimonio omosessuale spagnolo che vede coinvolto anche il proprio figlio.
Quella di Manuel Gomez Pereira non e' affatto una commedia a tema, ne' un instant movie; alla sceneggiatura il regista stava lavorando con due collaboratori da almeno due anni. La svolta democratica e civilissima della Spagna di Zapatero ha pero' preceduto la messa in scena del primo matrimonio omosessuale; come nei sogni piu' belli, quelli dopo i quali la tua vita migliora. Le cinque storie scorrono in parallelo, incontrandosi tutte soltanto nel finale; mantiene perfettamente le fila del tutto la sceneggiatura, sapiente nel dosaggio dei diversi personaggi e nella scansione dei ritmi di questo film di impianto corale. Reinas deve molto ad Almodovar, pur attestandosi su un registro (inevitabilmente) piu' misurato e, a conti fatti, sottotono rispetto al maestro Pedro, ma forse per non sfidarlo, decide di smorzare l'ironia e il senso dell'umorismo, stando attento a non eccedere e finendo per non divertire troppo.
Cio' che non convince e' l'essere tutto sommato freddo di questo film, a dispetto di un packaging accattivante e degno delle meravigliose protagoniste. Se questa specie di distacco ha permesso a Reinas di non essere etichettato come film di un preciso momento storico e nulla di piu', gli ha anche precluso la strada per la deflagrazione che un cast stellare e una buona storia avrebbero potuto determinare. Che poi in Italia, dove la muffa perbenista attecchisce a meraviglia nel guano benpensante, Reinas sia stato ignominiosamente vietato ai minori di 14, non stupisce (piu'); pesanti sollevamenti (im)popolari dei soliti comitati di bacchettoni maleodoranti hanno tentato addirittura di impedirne l'uscita! In questo triste caso il contesto fa piu'ridere del film. In ogni caso vanno rilevati la grande prova delle cinque "regine" e un bel lavoro sulla storia e sui dialoghi. Come anche la mancanza di una figlia che sposasse la figlia di qualcun'altra; ma forse di quello si occupera' un sequel, i tempi non sono ancora maturi.
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