Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Carino. Aggettivo che dovrebbe suonare assolutamente offensivo per un grande come Gilliam
Il voto dei lettori
- voto medio
- 2.7/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 9 lettori
- di Terry Gilliam
- dal 31 10 2007
- genere Fantastico
- tipo Fiabesco
- Antinoo
- di Alfonso Cuaron
- dal
- genere Fantastico
- tipo Fiabesco
- Luigi Faragalli
- di Zach Helm
- dal 25 01 2008
- genere Fantastico
- tipo Fiabesco
- Federico Lommi
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
I fratelli Grimm e l'incantevole strega
di Terry Gilliam
- Dati
- Titolo originale: The Brothers Grimm
- Soggetto: Ehren Kruger
- Sceneggiatura: Ehren Kruger
- Genere: Fantastico - Fiabesco
- Durata: 120 min.
- Nazionalità: U.S.A., Repubblica Ceca
- Anno: 2005
- Produzione: Mgm, Mosaic Media Group, Dimension Films, Summit Entertainment, Reforma Films
- Distribuzione: Buena Vista International Italia
- Data di uscita: 00 00 0000
Un italiano, un francese e un po' di tedeschi
di Luigi Faragalli
Per quanto possa sembrare bizzarro il primo paragone che mi è venuto in mente dopo aver visto I fratelli Grimm e l'incantevole strega è stato con il Pinocchio di Benigni.
Entrambi i film sono deludenti e vivono in una perenne attesa di un qualcosa che non si concretizza, entrambi sono costruiti sul mondo delle favole ed entrambi commettono un errore madornale.
La favola è prima di tutto fascinazione, vive di richiami a paure ataviche, ad archetipi inquietanti, la forza della favola è nel racconto, è nelle parole usate, nel saper tenere col fiato sospeso chi ascolta fino all'ultimo secondo.
Gilliam fallisce il confronto con la favola, così come lo aveva fallito Benigni. Entrambi si sono preoccupati troppo delle immagini, troppo della mise en scène, confezionando rutilanti abitini da prima comunione, pieni di pizzi, merletti e crinoline, dimenticandosi però l'opportuna bambina di sostegno.
Dico questo con la morte nel cuore, perché amo Gilliam più di quanto sia normale per un maschio eterosessuale, tuttavia non posso davvero dire che i suoi fratelli Grimm siano all'altezza di un Brazil o anche semplicemente di un L'esercito delle 12 scimmie.
Questo film è un film normale, pieno di effetti, fracassone, divertente, un film che sarebbe stato buono per qualunque altro regista ma che è davvero poca cosa per l'ex Monty Python.
La storia è lontanissima dai deliri, dai sogni e dagli intrecci meravigliosi e complessi tipici delle altre opere del regista, si dipana qui in modo estremamente lineare, senza alcun sussulto, senza alcuna trovata. E dire che l'inizio del film lasciava presagire ben altro, con i due fratelli Jacob e Will nelle vesti di truffatori, impegnati a turlupinare la brava gente dei borghi tedeschi primi '800 facendo leva sulle loro paure e sulle supersistizioni come delle Wanne Marchi qualunque.
Carino, seppur per niente innovativo, il fatto di concepire, all'interno della vicenda complessiva, delle microstorie ricalcate sulle notissime fiabe della comune giovinezza: ritroviamo incastonati nel film Cappuccetto Rosso e il lupo, i fagioli magici, Haensel e Gretel e chissà quante altre storie che non sono stato in grado di riconoscere.
Se questo aspetto fosse stato ulteriormente sviluppato l'opera nel suo complesso probabilmente avrebbe guadagnato un'originalità di progetto in definitiva poi mancata.
Non migliora le cose nemmeno la storia d'amore con conseguente rivalità tra fratelli, anche questa trita e ritrita. Tra le note positive sono invece da annoverare le due caratterizzazioni dell'umano avverso, il Cavaldi di Peter Stormare e il Delatombe di Jonathan Pryce, non troppo cattivi in verità per non mettere in ombra la vera cattiveria, quella magica e sovrannaturale. Il primo è una sorta di torturatore di professione, un italiano sadico e pallone gonfiato, sempre proteso nell'esaltazione delle proprie doti ma in realtà piuttosto goffo ed irrimediabilmente sfigato, il secondo un tronfissimo ufficiale francese, così pieno di sé da risultare irritante in ogni singolo fotogramma. Entrambi vivranno delle piccole trame personali, l'uno verrà condotto dagli eventi verso una quasi redenzione, l'altro verso la disfatta totale tipicamente riservata alla presunzione.
Veniamo ora all'attrice italiana più nota ad Hollywood ed alla sua interpretazione. Faccio appena notare come qui in patria si sia voluta caparbiamente sottolineare la presenza della Bellucci nel cast sin dalla traduzione del titolo originale del film, aggiungendo quel "e l'incantevole strega" privo di senso per almeno due motivi: intanto la strega non è affatto un cardine del film e come se non bastasse non è incantevole manco per scherzo.
La strega interpretata dalla Bellucci è una vuota egoista priva di sentimenti e preoccupata soltanto dell'apparenza e della propria beltà. In quanto ad aderenza fra attore e personaggio dunque, probabilmente Gilliam non avrebbe potuto fare scelta migliore.
Non sappiamo se per un qualche miracolo o perché doppiata, fatto sta che stavolta le poche parole pronunciate dalla nostra cara culona non appaiono del tutto incomprensibili. Il consueto difetto di pronuncia assieme all'arroganza di chi si crede grande attrice, quel parlare con la lingua molle fra i denti gonfiando le guance e sputacchiando, quella dizione scandalosa ed ugualmente così ostentata che tante risate ha regalato a noi italiani nei vari Matrix ed in tutte le pellicole successive, nei bochi di Praga, purtroppo, sembrano essere svaniti.
Nemmeno questo divertimento ci è stato concesso.
Il film procede in modo abbastanza prevedibile verso un lieto fine di prammatica, vincono i buoni, i cattivi vengono sconfitti ma forse torneranno ancora più cattivi e via dicendo, banalità dopo banalità.
Terry, purtroppo, mi è sembrato molto somigliante ai suoi personaggi nel mettere in piedi questo film: un gran sognatore, abile, un po' disilluso da qualche amarezza, impegnato pigramente a mettere insieme qualche trucco di grande effetto per portare a casa la pagnotta, pur non andandone per niente fiero.
Qualora mi capitasse di incontrare Gilliam gli proporrò di ubriacarci insieme per verificare questa mia teoria.
I lettori hanno scritto 5 commenti
- indirizzo IP 151.37.168.28
- data e ora Mercoledì 14 Dicembre 2005 [18:46]
- commento Eh si. Purtroppo avrei scritto le stesse identiche cose. Sceneggiatura non sua e risultato pasticciato. C'est tout.
- indirizzo IP 82.61.130.8
- data e ora Mercoledì 14 Dicembre 2005 [22:39]
- commento Nella versione originale la Bellucci non era doppiata, anche se parlando in inglese con enfasi era piuttosto chiara. La voce italiana non è sua? Incredibile che lo abbia accettato
- indirizzo IP 151.52.9.95
- data e ora Mercoledì 14 Dicembre 2005 [22:48]
- commento No, no, si è doppiata da sola, come al solito, solo che stranamente stavolta parla in modo quasi comprensibile. Forse avrà fatto una liposuzione alla lingua, boh.
- indirizzo IP 82.61.130.8
- data e ora Giovedì 15 Dicembre 2005 [0:11]
- commento Beh, alla fine in quei sette minuti dice solo Oh! e Guardami Jacob! Non era poi così difficile, l'avranno fatto apposta a segare tutte le battute al personaggio.. Il film è bruttarello..peccato
- indirizzo IP 151.52.9.95
- data e ora Giovedì 15 Dicembre 2005 [0:43]
- commento Infatti, mi sarei aspettato dicesse: "Guuuaggiami Sciecobb"
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