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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 4/5
  • valutazione
  • Finalmente un grande horror che non lascia insoddisfatti, né stupido né noioso; speriamo che sia il primo di una nuova rinascita, e abbasso Hollywood e i suoi patinati remake.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 3.7/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 11 lettori
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Info

The Descent - Discesa nelle tenebre

di Neil Marshall

 
    Dati
  • Titolo originale: The Descent
  • Soggetto: Neil Marshall
  • Sceneggiatura: Neil Marshall
  • Genere: Fantastico - Horror
  • Durata: 99 min.
     
  • Nazionalità: Gran Bretagna
  • Anno: 2005
  • Produzione: Celador Films
  • Distribuzione: Timecode
  • Data di uscita: 00 00 0000
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Sei donne in cerca di...

di Lucio Carbonelli

Secondo me un buon horror non si vede da quanto sangue mostra. Più importante è il modo in cui il sangue viene mostrato. Ancor più importante e ciò che non viene mostrato affatto.
Secondo me un buon horror si vede anche da come mostra alcuni accadimenti, tragici eppure normali, fatti che potrebbero capitare benissimo anche a noi, fuori dallo schermo.
Perché se è assai improbabile incontrare mostri cannibali nella vita reale, avere un incidente automobilistico o spezzarsi una gamba in modo che esca fuori l'osso è invece più che possibile. E non iniziate a fare gli scongiuri, sono soltanto esempi adatti alla circostanza. Una delle donne protagoniste di questo film ha un tragico incidente e forse la colpa è un po' sua; un'altra si spezza tragicamente una gamba e la colpa è proprio tutta della sua incoscienza. In tutti e due i casi l'occhio che guarda non ha remore né pudori, lo sguardo va sulla carne viva, scava all'interno, il sangue zampilla e la visione non è attenuata da nessuna asettica disinfezione da sala operatoria. L'operazione, come si dice, avviene dal vivo e senza nessuna anestesia o censura televisiva di sorta.
Ma poi, a dire la verità, nel caso dell'incidente non si vede quasi niente, tranne che per due tubi in ferro che infilzano qualche corpo e un po' di sangue che schizza, tutto il resto è lasciato all'immaginazione, non c'è bisogno di andare tanto oltre quando l'orrore è già dentro di noi, altrimenti perché si rallenterebbe per vedere un incidente stradale? Per rubare uno sguardo alla morte? Per intravedere com'è la morte vera? Per vedere se è come pensiamo? O magari come abbiamo visto alla televisione?
Ma non divaghiamo, in questa scena, come dicevo, si vede poco o niente : un buon horror si presenta anche con ciò che non mostra, no? E allora ci torna in mente di quando si era giovani e si andava a letto con il librone dei racconti lovecraftiani, erano consigli sclaviani quelli, pero' non si riusciva a capire tanto bene: dov'erano quei mostri di cui tanto si favoleggiava? Il richiamo di Chtulu sì, ma dove?
Ogni sera, al riparo delle coperte, con la luce accesa e il librone aperto, si confidava in un qualche incontro mostruoso, una descrizione raccapricciante di una qualche maligna creatura arrivata dallo spazio lontano… ma il massimo che si poteva avere era una (talvolta noiosa, eh sì) cronaca in prima persona dell'impazzire di un tizio che vedeva, o credeva di vedere, mostri che a noi non era dato di incontrare. Certo da giovani l'immaginazione è più sviluppata, il sogno ad occhi aperti più frequente, ma si ha anche bisogno di fatti più concreti. Ecco perché un tipo come Clive Barker dava più soddisfazione: in una manciata di secondi i suoi cenobiti ti artigliavano la carne senza scampo, e tu ti ritrovavi già bello che morto di paura. Signore e signori: il vostro film di sangue è pronto. E non stiamo certo parlando a vanvera, badate. Perché a una prima lettura la trama di questo film può farlo assomigliare al solito stupido e noioso slasher movie: sei più o meno giovani donne si ritrovano a fare i conti con mostri che tenteranno in tutti i modi di farle fuori, anzi di mangiarsele; ma oltre a questo c'è dell'altro perche' questo non è il solito slasher movie. Lo splatter è abbondante certo, anche il gore è copioso ma, come si diceva in apertura, il problema del genere horror non è la quantità del sangue mostrato, ma la qualità dell'assassinio, il problema è come si arriva a questo sangue. È un po' lo stesso problema che si ha con il porno che da molti viene considerato il genere gemello e complementare dell'horror: non è ciò che mostri, ma come lo mostri, ché la noia è giusto dietro l'angolo.
Ma sarà meglio andare avanti prima che prendiate il vostro redattore di fiducia per uno di quei pazzi che i mostri ce li hanno in testa o uno di quei perversi che giocano con le scatolette a ingranaggi e invitano a casa teste chiodate sadomaso.
Sei amiche che, in seguito al tragico incidente in cui una di loro perde marito e figlia, decidono di affrontare un'avventura speleologica: un calarsi all'interno di grotte sconosciute che diventerà una vera e propria immersione all'interno di se stesse. Antri angusti e buchi oscuri che ben presto riveleranno anche altro: presenze maligne che abitano lì chissà da quanto tempo, graffiti preistorici sulle pareti, mostri carnivori e all'occorrenza anche cannibali che si sono adattati all'ambiente in cui vivono, demoni ciechi e albini che comunicano attraverso suoni e ultrasuoni, proprio come i pipistrelli. Alcuni hanno visto in questi oscuri esseri rassomiglianze con il tolkieniano Gollum, ma permettetemi di dire che il gracile e patetico Gollum è un agnellino in confronto a queste bestie.
Queste creature si muovono agili nelle grotte e negli anfratti, strisciano, ti arrivano alle spalle e azzannano, sì, non aspettano che tu sia morto, ti mangiano vivo.
Ecco allora da dove esce fuori Clive Barker, non è solo la rassomiglianza fisica di questi mostri con certi demoni da lui immaginati, ma ecco anche perché si parlava di Lovecraft, perché queste caverne sono buie, non si vede nulla, ciò che fa paura è il buio, un rumore, ciò che si crede di vedere, ciò che si crede vivere nel buio. Non a caso nel trailer originale del film non c'è nemmeno un'inquadratura dei mostri. È ciò che non si conosce che terrorizza, una delle protagoniste chiede a un'altra (è un medico! la fredda razionalità personificata!) con cosa hanno a che fare: è una domanda che serve a capire come uscirne.
Ma poi, rapportandoci ancora al porno, come si fa a non notare un che di voyeuristico in questo film: le protagoniste sono tutte donne, e tutte più o meno belle. Tra le varie interpretazioni forse è possibile vedere in questo discendere tutto al femminile (sono amazzoni? virago?) all'interno delle viscere della terra anche una metafora sessuale.
Solo un essere che sanguina per cinque giorni al mese senza morire (le lettrici scusino la southparkiana citazione sessista) può sperare di uscire vivo da una situazione del genere e placare i (propri?) demoni ostentando - come insegna il buon Elio - sicumera; e continuando a giocare con i luoghi comuni: una donna che va incontro alle sofferenze del ciclo mestruale ogni mese sa il dolore fisico cos'è, il contatto con il sangue non le è estraneo, sa come affrontare queste cose. E se le lettrici continuano a storcere il naso a leggere queste parole, aspettate di vedere il bagno di sangue (mestruale?) a cui va incontro una delle protagoniste. Non c'è niente di più spaventoso di una donna a cui viene rubato l'uomo o, peggio ancora, di una donna che difende la prole: l'unico modo per sopravvivere è proprio regredire, è la femminilità più pura e primordiale (l'istinto) a farsi strada tra gli ultimi barlumi di razionalità, si ritorna belve feroci… e se ne esce vittoriose.
E questo è finalmente un grande horror che non lascia insoddisfatti, né stupido né noioso, un horror che permette di scrivere addirittura una recensione decente… oddio, si è tentato almeno. Speriamo che sia il primo di una nuova rinascita, e abbasso Hollywood e i suoi patinati remake. Ma certo sarà difficile avere buoni film fino a quando l'horror continuerà ad essere visto solo come un genere da andare a vedere con una ragazza in modo da avere una scusa per abbracciarla…
Che il popcorn vi vada di traverso e gli incubi vi mangino il sonno, se la pensate così.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 9 commenti

 
 
utente
10carlo
  • indirizzo IP 87.1.19.150
  • data e ora Sabato 26 Novembre 2005 [12:51]
  • commento Ho sentito da più parti lodi sperticate per questo film. Non male, sicuramente, ma continua ad essere un po'lontano da ciò che auspico per una rinascita dell'horror. Infilare quei sei personaggi
 
 
 
 
 
utente
10carlo
  • indirizzo IP 87.1.19.150
  • data e ora Sabato 26 Novembre 2005 [12:53]
  • commento in quegli anfratti bui è sicuramente un buon punto di partenza per giocarsi le carte dello spavento. Purtroppo, secondo me, i mostri finiscono per richiamare troppo quelli di "28 giorni dopo", o dell'
 
 
 
 
 
utente
10carlo
  • indirizzo IP 87.1.19.150
  • data e ora Sabato 26 Novembre 2005 [12:54]
  • commento "Alba dei morti viventi", soprattutto per la tecnica di regia. La fotografia è eccellente, tante altre cose buone, ma personalmente mi piacerebbe assistere ad un VERO tentativo di fare horror original
 
 
 
 
 
utente
10carlo
  • indirizzo IP 87.1.19.150
  • data e ora Sabato 26 Novembre 2005 [12:56]
  • commento con atmosfere diverse (magari alla luce del giorno, come TENEBRE di Argento), con assunti di partenza diversi (ma sempre i soliti 5 o 6 individui intrappolati da qualche parte????). Insomma, buono ma
 
 
 
 
 
utente
10carlo
  • indirizzo IP 87.1.19.150
  • data e ora Sabato 26 Novembre 2005 [12:58]
  • commento non così tanto..... Carlo
 
 
 
 
Pagine: 1 2
 
 
 
 
 
 
 
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