Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- Quello che vi metterà paura sarà una casa, e le dinamiche familiari che vengono a crearsi in questa casa: un "padre" che esce fuori di testa e inizia a vedere diavoli nei propri familiari
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.8/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 8 lettori
- di Scott Derrickson
- dal 07 10 2005
- genere Drammatico
- tipo Horror
- Riccardo Lupoli
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Amityville Horror
di Andrew Douglas
- Dati
- Titolo originale: The Amityville Horror
- Soggetto: Jay Anson
- Sceneggiatura: Scott Kosar
- Genere: Drammatico - Horror
- Durata: 90 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2005
- Produzione: Platinum Dunes, Radar Pictures Inc., Dimension Films, Metro-Goldwyn-Mayer
- Distribuzione: Buena Vista International Italia
- Data di uscita: 00 00 0000
- Link
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Mai fidarsi di un agente immobiliare
di Lucio Carbonelli
L'incipit deve essere potente, come in un romanzo.
Deve attirare e incuriosire, spingerti ad andare avanti. Questo film inizia con un massacro.
Un ragazzo andato fuori di testa (quelle maledette voci: katch'em and kill'em) fa strage dei suoi familiari quando sono più indifesi, nel sonno. Una notte oscura, verso le tre di mattina. L'unica ad accorgersi di qualcosa è la sorellina (quanti anni avrà avuto? sei? sette?) ma non ci sarà pietà neanche per lei. Finirà ammazzata come tutti, con un colpo di fucile alla testa, con l'ulteriore dolore di aver guardato in faccia l'assassino: suo fratello.
"Questa è una famiglia di pazzi!", urla a un certo punto il maschio adulto della nuova famiglia insediatasi nella casa maledetta che non tarderà a far calare ancora una volta la propria maledizione su persone innocenti. Loro, i grandi, lo sanno quello che è accaduto in questa casa, l'abile ma preoccupata piazzista immobiliare lo definisce "l'inghippo" (che magnifico eufemismo!), ma il prezzo è davvero stracciato, sarebbe da pazzi non approfittarne. Certo, da pazzi.
Il punto è che in quella casa pazzi ci si diventa, come infatti urla in un impeto di autocoscienza il capofamiglia di cui sopra.
Questo film è il remake di un vecchio horror fine anni '70, Amityville Horror appunto, tratto da una storia vera, pare, film sicuramente visto negli anni dell'adolescenza, anni troppo lontani per i confronti e i raffronti del caso però, difficile quindi capire se la storia è proprio la stessa o in questo remake si immagina una nuova famiglia (i Lutz) che prende possesso della casa maledetta.
Come nell'originale anche qui si dice che è tratto da una storia vera, ma il dubbio rimane perché appunto, nel film e nell'incipit confuso e oscuro (ma come creare l'inquietudine, d'altronde?), si parla di una famiglia precedente (i DeFeo)
Si dovrebbe (ri)vedere il film originale, certo, ma la (re-)visione non è comunque necessaria ai fini della valutazione di questo remake Anche perché è bastato farsi un giro su internet per concludere che la storia è proprio la stessa dell'originale.
Comunque questo remake appare più che dignitoso e appassionante e, diciamocelo pure, inquietante. Un film che conserva quel sapore da horror anni '70, nelle ambientazioni, nei vestiti, nelle immagini. Quelli erano anni in cui non esistevano tutti questi computer pronti a elaborare zombie e squartamenti ad libitum, e quindi ci si doveva arrangiare, creando l'Orrore attraverso situazioni e psicologie Anni in cui si doveva impaurire gli spettatori con poco insomma.
Ma certo questo non è un film "arrangiato", anzi, quello che vogliamo dire è che qui la paura nasce da poco: anche qui appaiono i soliti curatissimi non-morti/fantasmi, ma se andrete a vedere questo film vi accorgerete che a farvi sobbalzare sulla sedia sarà tutt'altro.
L'uso degli effetti digitali è davvero parco, uccisioni e amenità simili - seppur buone - in verità sono molto poche; quello che vi metterà paura sarà una casa, e le dinamiche familiari che vengono a crearsi in questa casa: un "padre" che esce fuori di testa e inizia a vedere diavoli nei propri familiari.
Cominceranno le torture, e le crudeltà: cattiveria psicologica, ecco ciò che fa paura.
Più di una volta c'è tornata alla mente una certa vicenda ambientata in un certo Overlook Hotel ma comunque adesso sarà meglio non esagerare.
Però, però in conclusione, che importa se è la solita storia della casa costruita su una qualche specie di cimitero indiano, che importa che a un certo punto compare una più che improbabile sexy babysitter, che importa degli svariati blooper (per esempio il tizio che si tuffa in acqua e l'inquadratura dopo ha il pigiama completamente asciutto), al giorno d'oggi è sempre più difficile trovare un buon horror, e questo Amityville si rivela più che sufficiente.
Che l'orrore sia con voi.
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