Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Silvio Soldini torna alla commedia leggera e brillante, riproponendo l'Italia contemporanea a tinte oniriche e sognanti.
Il voto dei lettori
- voto medio
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- di Carlo Verdone
- dal 02 03 2012
- genere Commedia
- tipo Comico
- Maria Cristina Caponi
- di Michel Gondry
- dal 23 05 2008
- genere Commedia
- tipo Comico
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- genere Commedia
- tipo Comico
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- genere Commedia
- tipo Comico
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Il comandante e la cicogna
di Silvio Soldini
- Dati
- Titolo originale: Il comandante e la cicogna
- Soggetto: Doriana Leondeff, Marco Pettenello, Silvio Soldini
- Sceneggiatura: Doriana Leondeff, Marco Pettenello, Silvio Soldini
- Genere: Commedia - Comico
- Durata: 108 min.
- Nazionalità: Italia, Svizzera, Francia
- Anno: 2012
- Produzione: Lumière & Company, RSI-Radiotelevisione Svizzera, Ventura Film
- Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
- Data di uscita: 18 10 2012
Un ritorno alla commedia di cartone
di Keivan Karimi
Scordatevi le atmosfere inquiete e drammatiche di Giorni e Nuvole e Cosa voglio di più; stavolta l'apprezzatissimo cineasta genovese Silvio Soldini torna sui suoi primi passi e torna alla commedia, a quel tipo di humor né troppo leggero né assolutamente esasperato, concretizzando un'intuizione narrativa contemporanea ma così vintage da poter piacere a tutti gli amanti della risata buonista.
Il
comandante e la cicogna, a
tredici anni da Pane e tulipani, riprende
quelle atmosfere reali ma allo stesso tempo pseudo oniriche di
un'Italia reazionaria solo a parole e piuttosto egoista, legata al
qualunquismo ed ai falsi miti tecnologici dimenticandosi invece della
storia del belpaese. L'intreccio si sviluppa sulle vicende di sette
personaggi, non in cerca d'autore bensì di una propria stabilità
nella vita moderna. C'è Leone (Mastrandrea), idraulico onesto e fin
troppo puro che deve badare ai suoi due particolari figli, Maddalena
ed Elia, entrambi dal carattere singolare e difficile, l'una
estroversa ed emotiva, l'altro lunatico e sognatore.
C'è il burbero e misterioso Amanzio (Battiston), omone nullafacente e criticone che passa le proprie giornate a contestare le mode contemporanee. C'è Teresa (Gerini), moglie defunta di Leone che fa le sue comparsate notturne a mò di resoconto giornaliero dei problemi nel mondo dei vivi. C'è Diana (Rohrwacher), un'artista insicura ma geniale alla ricerca dell'amore e dei soldi per sopravvivere, la quale si imbatte nello strano avvocato Malaffanno, simbolo esponenziale del sotterfugio quotidiano e della disonestà dei ricchi avventori.
Un
micro-mondo creato con disinvoltura nel quale tutto si immagina e
tutto si riunisce, in un'atmosfera tipica del cinema di Soldini,
sconclusionata prima, ma armonica nel finale. La forza della regia
dell'autore ligure sta proprio nell'unità di caratteri così diversi
ma alla ricerca delle medesime sensazioni intime, in un completo
esagitarsi dell'intreccio armonioso e risoluto. Si potrebbe affermare
che Il comandante e la cicogna sia
una sorta di compendio della commedia di cartone di Soldini,
arricchito dalla presenza di alcuni dei migliori interpreti della
filmografia italiana odierna, eppure c'è qualcosa che sfugge
nell'onirismo totale della storia.
I toni si esagerano e l'inverosimile spesso trova più spazio della comica razionalità, che invece aveva trasportato con successo sia Pane e tulipani che il successivo ed altrettanto positivo Agata e la tempesta. Il surrealismo moderno, dimostrato dalle statue di Garibaldi, Cazzaniga e Leopardi che discorrono di un'Italia ormai vicina alla catastrofe sociale, è un contorno che forse andava utilizzato con maggiore arguzia, attualizzando di più le questioni popolari piuttosto che restare in un limbo meta-storico che stona un tantino con il ritmo sognante e sognatore del resto del film. Ben più simbolica e gradevole la figura della cicogna, animale che nella diegesi appare come l'unica amica reale del piccolo Elia, mentre nell'ideologia extra-filmica rappresenta quella libertà e bontà che compare ormai troppo raramente nel modo di pensare ed agire dei nostri connazionali. Ma l'epilogo seppur armonico nasconde quella linea oscura che il Soldini di un tempo non avrebbe mai contemplato, mentre oggi, più maturo, si impegna a mostrare con oculatezza. Nel complesso Il comandante e la cicogna regala agli amanti della commedia leggera un'atmosfera positiva ed ilare, mai pesante e assolutamente scorrevole anche se, con il materiale che uno come Soldini aveva in mano, si poteva fare qualcosa in più.
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