Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Alcuni dialoghi sono veramente memorabili, ineccepibile Pitt.
Il voto dei lettori
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- di Sidney Lumet
- dal 14 03 2008
- genere Drammatico
- tipo Thriller
- Riccardo Lupoli
- di M. Night Shyamalan
- dal 12 06 2008
- genere Drammatico
- tipo Thriller
- Marina Zabatino
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Cogan - Killing Them Softly
di Andrew Dominik
- Dati
- Titolo originale: Killing Them Softly
- Soggetto: Tratto dal romanzo Cogan di George V. Higgins
- Sceneggiatura: Andrew Dominik
- Genere: Drammatico - Thriller
- Durata: 97 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2012
- Produzione: Plan B Entertainment, Chockstone Pictures, Annapurna Pictures, 1984 Private Defense Contractors
- Distribuzione: Eagle Pictures
- Data di uscita: 18 10 2012
Andrew Dominik e il ritorno del dialogo
di Ernesto Fanfani
Cogan – Killing Them Softly è una storia di corruzione, di crisi e di criminali, un thriller senza morale ma anche, in un certo senso, una commedia.
L’ambientazione è quella di una New Orleans ancora profondamente ferita dall’uragano Katrina in cui il crimine organizzato vive la sua crisi che, in scala, rappresenta anche la vera e propria crisi economica attuale. Seguendo le vicissitudini di un sicario alla ricerca dei responsabili di una rapina, il film si snoda tra scene di violenza assoluta minuziosamente descritta e lunghi dialoghi che rappresentano i momenti forse di maggior tensione. Ci troviamo in una stagione della produzione cinematografica in cui, fortunatamente, si torna a dare importanza al dialogo ed alla sceneggiatura (la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ne è stata ulteriore conferma quest’anno) e Cogan è un perfetto esempio di un tentativo riuscito di rendere il confronto, soprattutto verbale, tra i personaggi il fulcro dell’azione. Jackie Cogan sa che più che con una pistola si uccide con le parole e con il raggiro.
Andrew Dominik è in compagnia praticamente dello stesso cast artistico e tecnico del meraviglioso L’Assassinio di Jessie James per mano del codardo Robert Ford in cui Brad Pitt, allora Jessie James, compariva sempre come protagonista. In Killing Them Softly lo vediamo tornare ad un’interpretazione in un certo senso simile ma che fa tesoro anche dell’esperienza con i Cohen e di quella simpatia di Burn After Reading, riflettendo nel personaggio la doppia natura del film. A rinforzare la vena comica troviamo anche i personaggi Frankie e Russell interpretati rispettivamente da Scott McNairy e Ben Mendelsohn, i due ragazzi che eseguono la rapina, incoscienti, disorganizzati e impreparati e che, nella loro goffaggine, finiranno per essere vittime di un sistema di false speranze dal quale non si può sfuggire, nonostante la crisi o forse proprio a causa della crisi, un sistema che non ha valori e che tra una rapina e una risata divora tutti coloro che ne fanno parte.
Da notare anche la presenza di James Gandolfini, nei panni di un collega di Cogan ormai decaduto, alcolizzato e in piena crisi matrimoniale, in una performance forse un po’ sottotono ma tutto sommato piacevole.
A livello tecnico potrà risultare meno innovativo o dinamico
del precedente lungometraggio di Dominik ma si fa comunque apprezzare per
trovate efficaci come l’interposizione di registrazioni radio o televisive
relative alle elezioni (avvenute nel 2008) ai dialoghi e agli avvenimenti
principali del film che riportano continuamente l’attenzione dello spettatore
al tema principale della pellicola: i soldi.
I soldi sono tutto, sono la ragione dietro ogni azione di ogni personaggio.
Insomma: - Niente stronzate sulla morale come i “valori della famiglia” e “segui il tuo sogno”-, secondo le parole del regista.
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