Per otto anni non c'è stato bisogno di Batman. Fortunatamente la calma a Gotham City sta per finire.
Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- L'ultimo capitolo della trilogia 'nolaniana' di Batman, tra introspezione e spettacoli apocalittici, con una caratterizzazione non estrema degli eroi fumettistici.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 1 lettore
- di Joe Johnston
- dal 22 07 2011
- genere Azione
- tipo Avventura
- Federico Lommi
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno
di Christopher Nolan
- Dati
- Titolo originale: The Dark Knight Rises
- Soggetto: Basato sui personaggi creati da Bob Kane
- Sceneggiatura: Jonathan Nolan, Christopher Nolan
- Genere: Azione - Avventura
- Durata: 164 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2012
- Produzione: DC Entertainment, Legendary Pictures, Syncopy, Warner Bros. Pictures
- Distribuzione: Warner Bros.
- Data di uscita: 29 08 2012
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Batman va in pensione
di Keivan Karimi
La trilogia spettacolare e maestosa sul celebre Cavaliere Oscuro si conclude. Il regista Christopher Nolan si è pregiato ancora una volta nel riportare in auge la figura di Batman, uno degli eroi fumettistici d'oltreoceano più acclamati di sempre, in una tinta più dark ed introspettiva. Ma se il secondo capitolo, intitolato semplicemente Il Cavaliere Oscuro, è stato capace di attuare un'indagine vistosa, intensa ed enigmatica sulla figura dell'eroe di Gotham, soprattutto grazie al character tanto apprezzato del Joker di Heath Ledger, questa opera conclusiva si estende ad una particolare attenzione per la distruzione di massa, sempre incentrata fondamentalmente sull'odio dell'uomo verso i propri simili.
Nell'ultimo
capitolo troviamo un Bruce Wayne in fuga dalla popolarità e dalla
polizia, divenuto fuorilegge per sua personale scelta. Pur essendo un
film rapido, capace di saltare a piè pari alcuni passaggi, sembra
che nella fin troppo intasata avventura proposta si sia esagerato
nella tempistica, con la netta impressione che Nolan stavolta abbia
puntato molto di più sull'action-style e sulla spettacolarizzazione
simil apocalittica degli ambienti piuttosto che dedicare tempo alle
soluzioni mentali e più interiori dell'eroe protagonista.
Ecco perché la Catwoman di Anne Heataway, inizialmente vista come semplice ladra professionista, appare nella totalità dell'intreccio come un affascinante diversivo per il pubblico, soprattutto maschile, e non come un'ulteriore caratteristica di curiosità all'interno dell'oscuro mondo ricreato da Nolan.
Va invece meglio la proposizione dell'aurea misteriosa e sgradevolmente positiva di Bane, il cattivone di turno, interpretato in maniera fisicamente massiccia da Tom Hardy, scoperta attoriale dello stesso Nolan; questo antieroe palestrato e protetto da una maschera inquietante viene proposto sempre nella giusta e azzeccata atmosfera di timore e mistero, incute quel terrore interiore e meta-visivo che gli altri “villains” non avevano saputo trasmettere a pieno regime. Niente da dire dunque su una scenografia conturbante ed una fotografia sempre rigorosa e capace di trasmettere quell'ansia spettatoriale che un film così oscuro dovrebbe assolutamente concedere.
Chi ha aprrezzato Nolan nei capitoli batmaniani precedenti o nelle sue altre fatiche ultra milionarie come Inception sa che i suoi pregi autoriali si riversano sulle capacità di utilizzare l'effetto speciale non solo per riempire vuoti di sceneggiatura ed alimentare la visione dello spettatore solo con l'enfasi della maestosità o del sublime. Nolan è bravo a dare una tinta personalissima, ombrosa e crudele alle sue trame spettacolari, ad interiorizzare la paura, l'ossessività, la follia ed a trasmetterla proprio in quei momenti in cui le esplosioni mancano, in cui l'effetto sonoro è meno cadenzato, quando il silenzio e la povertà del riquadro la fanno da padroni.
Il cavaliere oscuro – Il ritorno è una via di mezzo, visto che probabilmente l'autore si è lasciato un po' andare alla ricerca di una conclusione circostanziale ed apprezzabile per la sua veridicità fumettistica. Gli amanti e maggiori conoscitori delle saghe di Batman possono certamente ritenersi soddisfatti nell'ammirare un eroe debole e solitario, forse schiavo delle sue ricchezze terrene, anche se a volte l'intreccio stesso rischia di cadere nella banalità che però contraddistingue ogni comic-movie realizzato negli ultimi dieci anni. Ma è proprio l'umanità rinnovata del Batman di Nolan e di Christian Bale, che va meglio sotto l'uniforme dell'uomo-pipistrello rispetto a quando si diletta nel sarcastico uomo d'affari di Gotham, a farsi elogiare ed apprezzare. In sintesi, il tocco dell'artista moderno ed introspettivo c'è sempre, ma occhio a non bruciarsi con le false esplosioni che già contornano i numerosi trailer che animano la rete.
I lettori hanno scritto 1 commento
- indirizzo IP 83.103.87.142
- data e ora Lunedì 01 Ottobre 2012 [12:29]
- commento Concordo con la definizione "diversivo" per Anne Hathaway. Riempie benissimo la tutina attillata di Catwoman ma per tutto il film sembra più che altro una ragazzina che gioca a fare la "ragazzaccia". Ben altro fascino quello di Michelle Pfeiffer, secondo me, unica "gatta" degna di questo nome. Anne e doppiaggio "macchietta" di Filippo Timi a parte (il suo Bane non si può proprio sentire, povero Tom Hardy), il film mi è piaciuto tantissimo. I due Chris (Nolan e Bale) mi mancheranno un sacco.
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