Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Sulla falsa riga della Strana Coppia l'incontro irrazionale e vibrante tra due anime divergenti ed incomparabili che si trasformerà in un rapporto di simbiosi assoluta.
Il voto dei lettori
- voto medio
- senza voto
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 0 lettori
- di Carlo Verdone
- dal 02 03 2012
- genere Commedia
- tipo Comico
- Maria Cristina Caponi
- di Michel Gondry
- dal 23 05 2008
- genere Commedia
- tipo Comico
- Marina Zabatino
- di Carlo Verdone
- dal 07 03 2008
- genere Commedia
- tipo Comico
- Elena De Dominicis
- di Ferzan Ozpetek
- dal 16 03 2012
- genere Commedia
- tipo Comico
- Anna Romana Sebastiani
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Quasi amici
di Olivier Nakache, Éric Toledano
- Dati
- Titolo originale: Intouchables
- Soggetto: Tratto dal romanzo Il diavolo custode, di Philippe Pozzo di Borgo
- Sceneggiatura: Olivier Nakache, Éric Toledano
- Genere: Commedia - Comico
- Durata: 111 min.
- Nazionalità: Francia
- Anno: 2012
- Produzione: Quad Productions
- Distribuzione: Medusa
- Data di uscita: 24 02 2012
- Link
- Tutti gli articoli di Keivan Karimi
- Tutti i film di Olivier Nakache, Éric Toledano
- Il sito ufficiale italiano
Quel gusto transalpino per la strana coppia
di Keivan Karimi
Campione
assoluto di incassi in Francia, superiore persino al fenomeno comico
di un paio di stagioni cinematografiche fa Giù
al Nord,
questa operazione sorridente ed esplicita del duo Olivier Nakache e Eric Toledano sta facendo il giro del mondo in pochissime settimane.
Per parlare di Quasi
amici (titolo originale Les
Intouchables clamorosamente
storpiato) serve comprendere originariamente qual è il gusto
contemporaneo della comicità d'oltre alpe. E' noto che la
cinematografia francese degli ultimi tre quattro anni abbia fatto dei
passi da gigante dal punto di vista della rinomanza internazionale,
essendosi allontanata dai tipici blockbuster pseudo-orrorifici dello
scorso decennio di qualità discutibile. Scatta dunque l'ora di una
commedia che prende spunto da una scia istintiva e discretamente
abile di stampo decisamente americano; si tratta della proposizione
scenica e del ritorno in grande stile del metodo “la strana
coppia”, un'operazione certamente differente però dagli standard
eleganti e retrò che attori del calibro di Jack Lemmon e Walter
Matthau portarono in auge negli anni '60 oltreoceano, ma con il
rientro di quel gusto umoristico fondato sulla contrapposizione
vibrante e poco raffinata di due caratteri completamente divergenti.
Tornando all'opera in questione, si tratta di una rappresentazione
precipua ispirata ad una storia reale, precisamente alla vita del
ricco imprenditore Philippe Pozzo di Borgo, il quale dopo un grave
incidente sportivo è rimasto paralizzato dal collo ai piedi,
perdendo per lo stesso tragico avvenimento anche la propria consorte.
L'idea dei due autori è quella di raffigurare un dramma così forte
ed inquieto in una storia di rara comicità estroversa, dove il
personaggio del nobile e serioso Philippe, alla ricerca di un badante
per la sua condizione fisica menomata, si scontra con il suo completo
opposto, il giovane africano Driss, uomo dal carattere espansivo e
poco educato, proveniente dalla strada e da un passato di incertezze
e povertà. E' questo il fulcro del film, l'incontro tra due anime
assolutamente divise, che riescono ad unirsi mettendosi alle spalle
le convinzioni umane e razionali con le quali avevano vissuto sino a
quel momento.
Straordinaria l'esperienza recitativa di François
Cluzet, sosia francese di Dustin Hoffmann, costretto al ruolo di
tetraplegico cauto ma fondamentalmente distrutto e senza più
convinzioni; nel momento in cui l'amico e connazionale Jean Dujardin vince l'Oscar alla miglior interpretazione per The
Artist, Cluzet regala al pubblico una dimostrazione dell'eleganza formale mista
allo humor più naturale che contraddistingue la sua vitalità
artistica.
Dall'altra parte c'è Omar Sy, attore comico dalla
fisicità prorompente, un Don Giovanni da strapazzo, proprietario di
un'umanità priva di pietà e raziocinio. La forza della storia
narrata è nell'approccio tra i personaggi: Driss diventa linfa
vitale per Philippe proprio a causa dell'assenza di carità ed
imbarazzo nell'interazione con l'amico portatore di handicap.
Fioccano le battute, le gags, le risate, quello che doveva essere un
compito da badante unilaterale diventa uno scambio di semplice
solidarietà tra i due caratteri, sempre distinti ma quasi
indispensabili l'uno all'altro.
La regia non è affatto complessa, né
estrosa, è limpida, regolare, giusta per una commedia contemporanea
dai toni realistici, è nel complesso dunque un'opera gradevole e
semplice, ma avvincente per l'umorismo irrazionale e poco sottile che
ne scaturisce. Fa sorridere pensare a posteriori a questo rapporto
inconsueto tra un tetraplegico ricco e altolocato ed un ragazzo della
banlieu parigina senza futuro né speranze, è la chiave giusta per
far fiorire un progetto cinematograficamente esportabile oltre i
confini nazionali.
Sarà così anche per la prossima uscita di Mon
pire cauchemar,
già visto all'ultimo Festival del Cinema di Roma, dove Isabelle
Huppert, raffinata e rigida donna d'affari si scontrerà fatalmente
con l'estro e la follia intransigente del comico belga Benoit
Poelvoorde. Una miscela di caratteri ed anime giusta, sfrontata,
dalla simpatia scellerata e vasta, i francesi così hanno rielaborato
la strana coppia riuscendo a sbancare nel mondo della commedia.
Cosa aspetti a diventare un utente registrato?
Queste funzioni sono abilitate soltanto per gli utenti registrati. Si possono votare i film ed esprimere opinioni su registi, attori o su qualunque altro aspetto riguardante le pellicole, si può commentare quanto scritto nelle recensioni e negli articoli e concordare o dissentire. Gli utenti registrati hanno inoltre accesso a molte altre funzioni personalizzate sul sito. Basta un minuto, registrati e fai sentire la tua voce.