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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Trama

Gli scanzonati e le belle donne, niente di nuovo.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 2.5/5
  • valutazione
  • Se non fosse per il brio e la comicità genuina di Ficarra e Picone, il film sarebbe una delusione. Come la scelta delle protagoniste femminili. Più adatte a una fiction televisiva piuttosto che al grande schermo. Film da vedere per le trovate divertenti e surreali del duo comico.
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Il voto dei lettori

  • voto medio
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Info

Anche se è amore non si vede

di Salvatore Ficarra, Valentino Picone

 
    Dati
  • Titolo originale: Anche se è amore non si vede
  • Soggetto: Francesco Bruni, Fabrizio Testini, Salvatore Ficarra, Valentino Picone
  • Sceneggiatura: Francesco Bruni, Fabrizio Testini, Salvatore Ficarra, Valentino Picone
  • Genere: Commedia - Comico
  • Durata: 94 min.
     
  • Nazionalità: Italia
  • Anno: 2011
  • Produzione: Tramp Limited, Medusa Film, Sky
  • Distribuzione: Medusa
  • Data di uscita: 23 11 2011
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Anche se è amore non funziona

di Filippo Cannizzo

Ficarra e Picone propongono al grande pubblico il loro quarto film, Anche se è amore non si vede, a due anni di distanza da La Matassa. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 1993 quando i due s’incontrarono a Taormina presso un villaggio turistico, dove Valentino Picone trascorreva le vacanze mentre Salvatore Ficarra lavorava come animatore.

La strana coppia si formò cosi, per caso, per gioco. Da Telenorba al pubblico televisivo di Zelig, quale rampa di lancio nazionale. Poi il cinema, quasi fosse un passo obbligato e necessario. Dopo un breve cameo nel film di Aldo Giovanni e Giacomo, Chiedimi se sono felice, approdano al grande schermo con Nati stanchi per la regia di Dominick Tambasco. Nel film del 2001 portavano al cinema i loro personaggi preferiti, i nullafacenti e nati stanchi giovani siciliani con la paura del lavoro e delle responsabilità.

Trascorso un decennio, eccoli, ancora dietro la macchina da presa, a cimentarsi con l’arte “sopraffina” del cinema, dopo i discreti risultati di botteghino e critica dei film precedenti. E per un comico non è mai facile riproporsi sul grande schermo. Figuriamoci per due. Numerosi i flop di attori pseudo cabarettisti che hanno raccolto misere figure proponendosi al pubblico cinematografico. Da Enrico Brignano a Piero Chiambretti solo per citarne alcuni.

La coppia siciliana stavolta lascia l’isola per spostarsi a Torino. La trama è semplice, forse la più superficiale sinora proposta dal duo comico.

Salvo e Valentino, amici di vecchia data, lavorano insieme in una società che offre servizi turistici. Per intenderci vanno in giro per la città a bordo di un classico autobus a due piani. Colorato e stravagante. Salvo, sicuro, irriverente con la fissa delle hostess turistiche, come Natascha prosperosa bionda, selezionata solo per l’aspetto fisico, è l’opposto contrario dell’amico di sempre, Valentino. Quest’ultimo, timido, riservato, molto pedante, è in pratica un ossessivo nato. Soprattutto, nei confronti della fidanzata storica, Gisella, (Ambra Angiolini). A un certo punto, però, la coppia scoppia. Spetta a Salvo “comunicare” all’amico che l’amore è arrivato al capolinea. Cosi, cominciano una serie di disavventure ed equivoci che coinvolgono tutti e tutto. Con tanto d’intrecci impensabili. Per la più classica commedia degli equivoci.

Per la prima volta il film si regge interamente sulle spalle, ed è il caso di dirlo, di Ficarra e Picone. Gli attori comprimari che negli altri film rappresentavano un valore aggiunto, con caricature degne del miglior cinema italiano, stavolta sono sostituti da “personaggi “ già noti al grande pubblico : Ambra Angiolini, Diane Fleri Sascha Zacharias. il risultato è una recitazione mediocre, al limite della fiction televisiva, battute sorrette da una sceneggiatura ingenua e sin troppo ripetitiva. Francesco Bruni, sceneggiatore storico di Paolo Virzì e del recente Scialla! nella scrittura de copione ha forse scelto di uniformarsi al target di riferimento.

Quanto alle attrici sopra citate, Ambra Angiloni, che aveva ben impressionato in Immaturi, stavolta appare troppo legnosa e bloccata su un personaggio troppo ripetitivo. Di contro, su Diane Fleri, con la caratteristica pronuncia della erre moscia, è meglio soprassedere. Davvero un peccato che,  dopo l’ottima interpretazione al debutto in Mio Fratello è figlio unico, si sia persa film dopo film. E c’è curiosità sul suo nuovo ruolo nel prossimo di Verdone Posti in piedi in Paradiso.

Il film va da sé, grazie al grande carisma di Ficarra e Picone, che riescono a inscenare i soliti siparietti comici che strappano molte risate. Sorprende la totale assenza di volgarità, qualità rara nel cinema italiano degli ultimi mesi, in attesa dei cine-panettoni natalizi. Neanche una parola sopra le righe o una scena di nudo gratuita. Il risultato è la dimostrazione che saper far ridere è molto difficile.

La coppia siciliana dimostra che basta poco: semplicità e spontaneità. Qualità in estinzione, caratteristiche che non si acquistano a buon mercato. Infine manca una certa cattiveria di fondo che non avrebbe guastato. La strana coppia di “nati stanchi” ha scelto la strada del buonismo a tutti i costi, vanificando quanto di buono si vede nel film. Sufficienza superata. Per i prossimi film, però, bisognerà inventarsi qualcosa di più.


 
 
 
 
 
 
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