Kate Reddy lavora e ha una famiglia. Ma come fa a far tutto? Come l'80% delle altre donne, forse?
Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- Piacevole, anche perchè c'è Sara Jessika...
Il voto dei lettori
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Vicky Cristina Barcelona
- di Woody Allen
- dal 17 10 2008
- genere Commedia
- tipo Sentimentale
- Chiara Orlandi
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02 11 2013
Ma come fa a far tutto?
di Douglas McGrath
- Dati
- Titolo originale: I Don't Know How She Does It
- Soggetto: Allison Pearson (romanzo)
- Sceneggiatura: Aline Brosh McKenna
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 95 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2011
- Produzione: The Weinstein Company
- Distribuzione: Moviemax
- Data di uscita: 23 09 2011
- Link
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- Sito ufficiale
- Sito italiano
Recensione pubblicata il 28 09 2011
Questa recensione è stata letta 15890 volte
Le donne, che giocoliere...
di Roberta Folatti
Vedere Sarah Jessica Parker correre coi tacchi altissimi per le strade innevate di New York è sempre uno spettacolo.
E rientra anche questa volta nelle caratteristiche del personaggio che interpreta.
Una “giocoliera” la definisce il marito. Il concetto è semplice: una mamma in carriera è paragonabile a un’artista degli equilibrismi, a una che butta in aria cento birilli e li riprende tutti al volo. Kate Reddy, la protagonista del film, passa la vita a tentare di conciliare gli impegni di lavoro con quelli familiari, sentendosi perennemente in colpa. Ha due bambini, la più grandicella le rimprovera di continuo le sua mancanze, le promesse non mantenute, gli appuntamenti saltati. In una parola la sua assenza. Tra i personaggi è forse il più monocorde e stereotipato, insieme a un Pierce Brosnan troppo signorile e corretto per essere vero.
Partiamo dall’inizio. Ma come fa a far tutto? è tratto dall’omonimo romanzo di Allison Pearson che negli Stati Uniti ha venduto moltissimo. Il film al contrario non ha sbancato il botteghino anche se ha tutti i pregi della commedia sofisticata e ironica, pur con qualche caduta nel banale.
Il valore aggiunto, oltre alla brillantezza dei dialoghi, risiede nella presenza della Parker, l’ormai mitica Carrie di Sex and the city.
Dite quel che volete ma io la stimo, e quando corre coi tacchi sulle strade scivolose di New York coi suoi vestitini strizzati arrivo quasi a venerarla… Ma più difficile ancora di stare in equilibrio su 12 centimetri di tacco è gestire una famiglia con due figli piccoli e un marito sull’orlo di una crisi di nervi per problemi di lavoro e in astinenza da effusioni. Aggiungete un capo che pretende spostamenti continui e disponibilità in qualunque giorno della settimana. La situazione è davvero al limite… Per Kate si prospetta un salto di carriera che però andrà pagato con un periodo di lacrime e sangue. Meno male che alla fin fine suo marito si dimostra oltremodo comprensivo e che può contare su un’amica che la capisce alla grande e la aiuta a sdrammatizzare.
E poi c’è Pierce (Brosnan) che più umano e gentiluomo di così non si può… E’ lui il socio in affari che deve conquistare per conto della sua società, con l’aiuto della robotica assistente che vive per il lavoro. Ma su quell’uomo affascinante sembra quasi facciano più presa gli sprazzi di disarmante fragilità di Kate, le sue gaffe, la sua arruffata ma irresistibile vitalità. E forse anche i suoi capelli, sempre in disordine, perché prima di pensare a loro la protagonista ha da affrontare una lista lunghissima di “priorità”.
Una lista che la tormenta di notte, togliendole il sonno. E se questo non bastasse c’è l’espressione severa della figlia maggiore che non manca occasione di rimproverarle le sue assenze.
- Mamma mi avevi promesso che... -, questa è la litania che si sente più spesso a casa di Kate e che la fa sprofondare in uno smisurato senso di inadeguatezza. Solo quando capirà che la notte è più sano dormire (magari dopo aver fatto sesso con suo marito) e che i problemi si risolvono anche con un pizzico di improvvisazione, ritroverà la serenità e riuscirà a godersi per davvero tutto ciò che ha. Al di là della trama, la cosa migliore di Ma come fa a far tutto? sono certi dialoghi sprizzanti ironia e intelligenza, come quello sulle torte da portare alle scuole dei figli.
La morale? Se si fa pace con se stesse non ci si vergogna più di mostrare le proprie defaillance e tutto viene decisamente meglio.
E rientra anche questa volta nelle caratteristiche del personaggio che interpreta.
Una “giocoliera” la definisce il marito. Il concetto è semplice: una mamma in carriera è paragonabile a un’artista degli equilibrismi, a una che butta in aria cento birilli e li riprende tutti al volo. Kate Reddy, la protagonista del film, passa la vita a tentare di conciliare gli impegni di lavoro con quelli familiari, sentendosi perennemente in colpa. Ha due bambini, la più grandicella le rimprovera di continuo le sua mancanze, le promesse non mantenute, gli appuntamenti saltati. In una parola la sua assenza. Tra i personaggi è forse il più monocorde e stereotipato, insieme a un Pierce Brosnan troppo signorile e corretto per essere vero.
Partiamo dall’inizio. Ma come fa a far tutto? è tratto dall’omonimo romanzo di Allison Pearson che negli Stati Uniti ha venduto moltissimo. Il film al contrario non ha sbancato il botteghino anche se ha tutti i pregi della commedia sofisticata e ironica, pur con qualche caduta nel banale.
Il valore aggiunto, oltre alla brillantezza dei dialoghi, risiede nella presenza della Parker, l’ormai mitica Carrie di Sex and the city.
Dite quel che volete ma io la stimo, e quando corre coi tacchi sulle strade scivolose di New York coi suoi vestitini strizzati arrivo quasi a venerarla… Ma più difficile ancora di stare in equilibrio su 12 centimetri di tacco è gestire una famiglia con due figli piccoli e un marito sull’orlo di una crisi di nervi per problemi di lavoro e in astinenza da effusioni. Aggiungete un capo che pretende spostamenti continui e disponibilità in qualunque giorno della settimana. La situazione è davvero al limite… Per Kate si prospetta un salto di carriera che però andrà pagato con un periodo di lacrime e sangue. Meno male che alla fin fine suo marito si dimostra oltremodo comprensivo e che può contare su un’amica che la capisce alla grande e la aiuta a sdrammatizzare.
E poi c’è Pierce (Brosnan) che più umano e gentiluomo di così non si può… E’ lui il socio in affari che deve conquistare per conto della sua società, con l’aiuto della robotica assistente che vive per il lavoro. Ma su quell’uomo affascinante sembra quasi facciano più presa gli sprazzi di disarmante fragilità di Kate, le sue gaffe, la sua arruffata ma irresistibile vitalità. E forse anche i suoi capelli, sempre in disordine, perché prima di pensare a loro la protagonista ha da affrontare una lista lunghissima di “priorità”.
Una lista che la tormenta di notte, togliendole il sonno. E se questo non bastasse c’è l’espressione severa della figlia maggiore che non manca occasione di rimproverarle le sue assenze.
- Mamma mi avevi promesso che... -, questa è la litania che si sente più spesso a casa di Kate e che la fa sprofondare in uno smisurato senso di inadeguatezza. Solo quando capirà che la notte è più sano dormire (magari dopo aver fatto sesso con suo marito) e che i problemi si risolvono anche con un pizzico di improvvisazione, ritroverà la serenità e riuscirà a godersi per davvero tutto ciò che ha. Al di là della trama, la cosa migliore di Ma come fa a far tutto? sono certi dialoghi sprizzanti ironia e intelligenza, come quello sulle torte da portare alle scuole dei figli.
La morale? Se si fa pace con se stesse non ci si vergogna più di mostrare le proprie defaillance e tutto viene decisamente meglio.
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