Quarantenne mollato dalla moglie è in crisi, ma l'incontro con un trentenne gli farà cambiare prospettiva.
Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- Commedia leggera, dai toni ironici e sentimentali.
Il voto dei lettori
- voto medio
- senza voto
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 0 lettori
Vicky Cristina Barcelona
- di Woody Allen
- dal 17 10 2008
- genere Commedia
- tipo Sentimentale
- Chiara Orlandi
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02 11 2013
Crazy, Stupid, Love
di John Requa, Glenn Ficarra
- Dati
- Titolo originale: Crazy, Stupid, Love
- Soggetto: Dan Fogelman
- Sceneggiatura: Dan Fogelman
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 118 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2011
- Produzione: Carousel Productions
- Distribuzione: Warner Bros. Italia
- Data di uscita: 16 09 2011
- Link
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- Sito ufficiale
- Sito italiano
Recensione pubblicata il 07 10 2011
Questa recensione è stata letta 16361 volte
Il dottor Rimorchio colpisce ancora
di Keivan Karimi
Cal Weaver (Steve Carell) è un uomo di mezza età, sposato, con due figli adolescenti, insomma una persona qualunque, semplice, naturale.
La sua vita sentimentale si sconvolge dal momento in cui sua moglie Emily (Julianne Moore) gli chiede bruscamente il divorzio ammettendo di essere stata al letto con un altro uomo. Cal si affiderà alle cure psico-sentimentali del giovane latinlover Jacob (Ryan Gosling), il quale cercherà di far riaffiorare l'istintività e la passione per il gentil sesso del suo nuovo comprimario, ma entrambi capiranno ben presto che l'amore non rappresenta infinitamente un gioco per single annoiati. Commedia leggera, dai toni ironici e sentimentali, firmata dai due promettenti cineasti Ficarra e Requa, già autori di una commedia controversa e dall'animo delicato come I love you Philippe Morris.
Il tema non è del tutto originale, l'uomo in crisi esistenziale e sentimentale che vuole svoltare e lasciarsi alle spalle il fallimento di un matrimonio, coadiuvato dall'intrigante sciupafemmine di professione che gli aprirà le porte del mondo del “rimorchio da bar”. Sulla stessa falsa riga di commedie come Hitch o la nostrana L'uomo perfetto di Luca Lucini, l'intreccio agisce con sagacia ironica sul cuore e sull'animo romantico dei personaggi, che risultano come assuefatti dal dover amare, dal dover conquistare, dall'impossibilità di restare in solitudine, o nella condizione che oggigiorno viene definita singletudine.
La scelta più azzeccata del film riguarda certamente il cast; Steve Carell è probabilmente l'attore perfetto nell'incarnare un uomo poco attraente né elegante, assolutamente non avvezzo alle pratiche della conquista del gentil sesso. La sua vena comica molto moderna e sarcastica si intona benissimo con il suo personaggio, inizialmente così timido e patetico, capace in seguito di stravolgere il proprio ego e mutarsi in un essere totalmente sicuro di sé, senza tralasciare irriverenti passaggi comici e grotteschi.
E' un film piuttosto classico, sia nella linearità del suo discorso diegetico, sia nel modo di affrontare gli argomenti basilari dell'intreccio, pecca difatti di originalità sia nei toni sia nel modo di rappresentazione di questo poligono sentimentale che ingloba comunque tratti molto ben delineati di umorismo tutt'altro che sottile, senza tralasciare le rapide carrellate di momenti soft, sdolcinati che convincono di meno e servono, come nella tradizione della commedia commerciale americana degli ultimi vent'anni, a rallentare il ritmo, a cercare un momento di riflessività, ad anticipare una sorta di cambiamento stravolgente nell'animo dei personaggi in questione.
Ed è proprio la mutevolezza caratteriale e pseudo ideologica dei protagonisti a rappresentare il punto focale di Crazy, stupid, love; non c'è anima raffigurata nell'intreccio che cada sotto i colpi della passione o dell'amore più sorprendente, che agisca a seconda dello status della propria sensibilità, tradendo senza troppo pudore l'essenza vera della propria personalità e dell'agire comune.
In sintesi i due giovani autori trovano un discreto successo donando al pubblico più attratto dalle commedie leggere una storia quasi banale, già vista, ma di nuovo arricchita dall'ironia che penetra nello svolgersi dei fatti e dalla maturità nel prendersi in giro, nel mettersi in gioco dei più esperti interpreti, tra cui Julianne Moore e Kevin Bacon, quest'ultimo poco avvezzo nel partecipare a giochi sentimentali del genere. Un progetto discreto, tecnicamente sviluppato con rigore e linearità, buono per le famiglie e per chi ha interesse nella comicità mossa dagli ostacoli del cuore; però chi cerca qualcosa di originale, di stupefacente e meno classico ripassi fra qualche tempo.
La sua vita sentimentale si sconvolge dal momento in cui sua moglie Emily (Julianne Moore) gli chiede bruscamente il divorzio ammettendo di essere stata al letto con un altro uomo. Cal si affiderà alle cure psico-sentimentali del giovane latinlover Jacob (Ryan Gosling), il quale cercherà di far riaffiorare l'istintività e la passione per il gentil sesso del suo nuovo comprimario, ma entrambi capiranno ben presto che l'amore non rappresenta infinitamente un gioco per single annoiati. Commedia leggera, dai toni ironici e sentimentali, firmata dai due promettenti cineasti Ficarra e Requa, già autori di una commedia controversa e dall'animo delicato come I love you Philippe Morris.
Il tema non è del tutto originale, l'uomo in crisi esistenziale e sentimentale che vuole svoltare e lasciarsi alle spalle il fallimento di un matrimonio, coadiuvato dall'intrigante sciupafemmine di professione che gli aprirà le porte del mondo del “rimorchio da bar”. Sulla stessa falsa riga di commedie come Hitch o la nostrana L'uomo perfetto di Luca Lucini, l'intreccio agisce con sagacia ironica sul cuore e sull'animo romantico dei personaggi, che risultano come assuefatti dal dover amare, dal dover conquistare, dall'impossibilità di restare in solitudine, o nella condizione che oggigiorno viene definita singletudine.
La scelta più azzeccata del film riguarda certamente il cast; Steve Carell è probabilmente l'attore perfetto nell'incarnare un uomo poco attraente né elegante, assolutamente non avvezzo alle pratiche della conquista del gentil sesso. La sua vena comica molto moderna e sarcastica si intona benissimo con il suo personaggio, inizialmente così timido e patetico, capace in seguito di stravolgere il proprio ego e mutarsi in un essere totalmente sicuro di sé, senza tralasciare irriverenti passaggi comici e grotteschi.
E' un film piuttosto classico, sia nella linearità del suo discorso diegetico, sia nel modo di affrontare gli argomenti basilari dell'intreccio, pecca difatti di originalità sia nei toni sia nel modo di rappresentazione di questo poligono sentimentale che ingloba comunque tratti molto ben delineati di umorismo tutt'altro che sottile, senza tralasciare le rapide carrellate di momenti soft, sdolcinati che convincono di meno e servono, come nella tradizione della commedia commerciale americana degli ultimi vent'anni, a rallentare il ritmo, a cercare un momento di riflessività, ad anticipare una sorta di cambiamento stravolgente nell'animo dei personaggi in questione.
Ed è proprio la mutevolezza caratteriale e pseudo ideologica dei protagonisti a rappresentare il punto focale di Crazy, stupid, love; non c'è anima raffigurata nell'intreccio che cada sotto i colpi della passione o dell'amore più sorprendente, che agisca a seconda dello status della propria sensibilità, tradendo senza troppo pudore l'essenza vera della propria personalità e dell'agire comune.
In sintesi i due giovani autori trovano un discreto successo donando al pubblico più attratto dalle commedie leggere una storia quasi banale, già vista, ma di nuovo arricchita dall'ironia che penetra nello svolgersi dei fatti e dalla maturità nel prendersi in giro, nel mettersi in gioco dei più esperti interpreti, tra cui Julianne Moore e Kevin Bacon, quest'ultimo poco avvezzo nel partecipare a giochi sentimentali del genere. Un progetto discreto, tecnicamente sviluppato con rigore e linearità, buono per le famiglie e per chi ha interesse nella comicità mossa dagli ostacoli del cuore; però chi cerca qualcosa di originale, di stupefacente e meno classico ripassi fra qualche tempo.
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