Cameron non è nuova alle uscite da “ragazzaccia”. Aveva già giocato al cambio di registro nel 1998 inCose molto cattive dove dietro la facciata da bambolina bionda le provava tutte per portare all’altare quel tontolone del suo ragazzo, complice di omicidio durante un addio al celibato a base di sesso e coca. Non scherzava nemmeno nel 2002 nella commedia scollacciata di Roger Kimble, La cosa più dolce, dove con le sfrenate amiche Christina Applegatee Selma Blair al vero amore preferiva storie di una sole notte.

Dozzine di commedie dopo la ritroviamo più sfacciata che mai. Di chi è la colpa? Di un autentico caso al botteghino Usa, con 170 milioni di dollari incassati in tutto il mondo dopo esserne costato appena 20. Bad Teacher, questo il titolo della commedia di Jake Kasdan (okay, fingiamo di non sapere che il padre Lawrence è quel meraviglioso regista de Il grande freddo e quell’astuto ma elegante creatore di commedie alla French Kiss), che prova a fare leva sul pubblico dei giovanissimi sfruttando al massimo il fascino della Diaz, mettendole in bocca battute sboccate e fiondandola in una girandola di situazioni scollacciate (il sexy car wash è solo una di queste).

Nel film Diaz è Elizabeth, la prof più sexy e politically incorrect che Hollywood ricordi: una sventolona bionda che percorre in tacchi dodici e minigonne francobollo il corridoio della Jam High School come fosse sulla passerella di una sfilata di moda. Uno solo il suo obiettivo: educare le nuove generazioni al futuro? Nei vostri sogni forse. Elizabeth ha in realtà un’unica mira: gonfiarsi il seno. Certo per farlo dovrà racimolare diecimila dollari e non è poi così semplice dato che il suo ricco fidanzato l’ha mollata a un passo dall’altare, colpa (o merito) del fiuto dell'odiata suocera. All’inizio del nuovo anno scolastico Elizabeth si trova così davanti a un bivio: tenersi la prima misura scarsa di reggiseno o trovare al più presto un altro sciocco esemplare dell’universo maschile dal portafoglio gonfio. La fortuna gira ben presto dalla sua parte quando a scuola si presenta il giovane supplente Scott Delacorte, ereditiere di una famiglia dal patrimonio smisurato (Justin Timberlake, ex storico della Diaz), tanto ricco quanto imbranato. Sarà Elizabeth a farlo uscire dal suo guscio e dai suoi assurdi completi in tweed, mettendo in atto un corteggiamento esplicito e sfacciato.

Ce la mettono tutta (anzi, pure troppa) i due sceneggiatori di Bad Teacher, Gene Stupnitsky e Lee Eisenberg, per rendere graffiante e non banale un soggetto risicato. Il risultato tuttavia è un esile filmetto che strappa a fatica qualche risata (soprattutto nella scena nella quale Timberlake tenta una parodia del se stesso musicista: con gli altri professori nerd si sforza di cantare stonando una canzone per fare colpo su una dolce e timida collega). Azzeccata invece la scelta della protagonista, credibile nei panni succinti della cattiva maestra che beve senza sosta, fuma erba in auto prima di entrare in classe e sfrutta l’innegabile fascino per giostrare le vite degli altri. Certo, a ben guardare, neanche questa è poi una gran novità sul grande schermo: basta recuperare il dvd dello splendido Half Nelson con Ryan Gosling nei panni di un insegnante di liceo sui generis. Non è certo il più perfetto degli uomini, ha un passato e un presente che non riescono ad affrancarsi dalla droga, una vita sentimentale a pezzi, mille umanissime debolezze. Eppure i suoi tentativi disperati per rimettere sui giusti binari la vita dei ragazzi difficili della scuola non scadono mai nella banalità. Ma questa è davvero un’altra storia.