Jack ha per madre una sognatrice ottimista e per padre un cinico individualista. Nella vita gli serviranno gli insegnamenti di entrambi.
Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Intenso, da provare al cinema, ma...
Il voto dei lettori
- voto medio
- 1/5
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- Questo film è stato votato da 1 lettore
- di Francois Ozon
- dal
- genere Drammatico
- tipo Sentimentale
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- genere Drammatico
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- genere Drammatico
- tipo Sentimentale
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- genere Drammatico
- tipo Sentimentale
- Roberta Folatti
- Contro Il pessimo metodo
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The Tree of Life
di Terrence Malick
- Dati
- Titolo originale: The Tree of Life
- Soggetto: Terrence Malick
- Sceneggiatura: Terrence Malick
- Genere: Drammatico - Sentimentale
- Durata: 139 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2011
- Produzione: Cottonwood Pictures, Plan B Entertainment, River Road Entertainment
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 18 05 2011
Gli alberi, la vita, l'universo e tutto quanto.
di Sara Troilo
Terrence Malick, regista schivo e dalla scarsa, ma ottima!, produzione arriva a Cannes e lascia i Dardenne, i Sorrentino e i Moretti a bocca asciutta, accaparrandosi la Palma d'oro con The tree of life. Il regista filosofo osa dove altri sarebbero sembrati ridicoli, pretenziosi e presuntuosi e lo fa con questa summa in cui la storia individuale si riversa in quella del mondo intero, senza mai forzare, puntando sia su immagini perfette che su una musica altissima, intesa non come volume, ca va sans dire.
In questo The tree of life sembra di vedere una summa filosofica, una profonda riflessione sulle costruzione del sé dalle radici che sono la famiglia, l'ambiente in cui si cresce, le esperienze fatte durante l'infanzia, i momenti di estremo dolore che si sono attraversati. Ma questo ripercorrere il passato non si ferma all'individuo, si allarga invece al mondo intero, anzi all'Universo, attraverso una lunga sequenza di bellissime immagini che non temono di mostrare addirittura i dinosauri che nel cinema riportano a tutt'altro tipo di immaginario. La narrazione si fa rarefatta, dalle parole si passa ai simboli, ma anche allo stato naturale, potente, implacabile e capace di ristabilire la relatività dell'antropocentrismo dandole una regolata.
Sì ma, di cosa parla questo film? Se proprio volete una trama, eccovela. Un Sean Penn adulto e come disperso in un'ernome città fatta di palazzi altissimi e trasparenti, ripercorre la propria vita con i suoi genitori, una madre tenera e un padre irascibile e severo, grande appassionato di musica. Rivive il trauma della morte del fratello e i duri scontri avuti con il padre. Ma questa trama non rivela assolutamete la vera essenza del film che, per essere colta, non può essere anticipata, va provata. Di sicuro questo non è un film che si vada a vedere perchè per Pirati dei Caraibi avevano finito i biglietti, anche se sarebbe un esperimento interessante, ma anche la troppa consapevolezza della struttura potrebbe deviare.
Ho scritto parte di questa recensione il giorno successivo alla visione, poi l'ho lasciata sedimentare per capire se la patina lasciatami addosso dal film sarebbe durata o no. A distanza di una settimana ho un ricordo piuttosto netto delle scene cosmiche e di quelle di contatto con la natura della madre che se ne va a piedi scalzi nell'erba. La voce interiore che fa da voice over per tutto il film è un'eco che non mi abbandona, ma le parole sono indistinte. Il film di Malick è un'esperienza da affrontare senza precauzioni, né sovrastrutture intellettuali, fidandosi del regista e lasciandosi avvolgere dalle immagini. Nessun senso ha, questo è fuor di dubbio, la visione casalinga, questo è un film che va visto al cinema e da nessun'altra parte, necessariamente.
Mi rimane un senso di lieve insoddisfazione rispetto alla pienezza de La sottile linea rossa forse generato dal fatto che quest'ultimo è forse più comprensibile a chi rifiuta il panteismo di cui è pervaso questo The tree of life, anche se entrambi i film sono accomunati dalla sofferenza e dagli abusi subiti come porta per diventare più forti, migliori, non soltanto fortunati ad essere sopravvissuti. Non dico altro, provate il nuovo Malick al cinema, non mancate questa opportunità.
I lettori hanno scritto 3 commenti
- indirizzo IP 93.41.196.86
- data e ora Domenica 10 Luglio 2011 [14:10]
- commento Mi l'ho trovato ridicolo, pretenzioso e presuntuoso. Ancora una volta vediamo un regista che dimentica che il film che sta girando sarà poi proposto ad un pubblico, e che il suo scopo è, nel bene e nel male, intrattenerlo. Una specie di minestra del casale di immagini pretenziose, che nello spettantore suscitano solamente la voglia di abbandonare la sala. Non mi ha emozionato per niente, tutto ciò che raccontava il film sarebbe stato benissimo espresso in 10 minuti di pellicola. Less is more.
- indirizzo IP 80.206.80.34
- data e ora Mercoledì 27 Luglio 2011 [15:44]
- commento Non so se intrattenere sia per forza il compito di ogni film, spunto interessante per una discussione Zoeval.
- indirizzo IP 83.103.87.142
- data e ora Mercoledì 02 Novembre 2011 [15:06]
- commento Io so solo che ho "attraversato" tutta la sequenza della creazione della vita e della nascita-crescita del piccolo protagonista con il groppo in gola. Film sublime.
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