Il voto del redattore
- voto
- 3.5/5
- valutazione
- Di Burton ce n'è uno solo, ma Nolan ha dato nuova vita ad una serie data per defunta.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.6/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 25 lettori
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02 11 2013
Batman Begins
di Christopher Nolan
- Dati
- Titolo originale: Batman Begins
- Soggetto: Bob Kane
- Sceneggiatura: David S. Goyer, Christopher Nolan
- Genere: Fantastico - Poliziesco
- Durata: 140 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2005
- Produzione: Di Bonaventura Pictures, Warner Bros.
- Distribuzione: Warner Bros. Italia
- Data di uscita: 00 00 0000
Recensione pubblicata il 20 06 2005
Questa recensione è stata letta 22365 volte
Ricomincio da capo
di Riccardo Lupoli
Visti gli ultimi due trascorsi cinematografici dell'uomo pipistrello, non sembrava potesse essere una grande idea quella di rimettere mano alle avventure di uno dei supereroi più amati e più di successo degli anni 90; Schumacher, più che due film aveva creato due inutili e rumorosi videogiochi lontani anni luce dagli splendidi scenari visionari di Tim Burton; la saga sembrava essere ormai esausta e un nuova pellicola appariva più che altro come un tentativo di raschiare il fondo del barile. Ma forse è proprio qui il punto: visto che le ultime due volte Batman ha fatto schifo, meglio ricominciare da capo. E in effetti questo nuovo capitolo ricomincia da capo, in tutti i sensi.
A dare corpo al plurimiliardario Bruce Wayne è l'ex uomo senza sonno Christian Bale, che qui ritrova sia i 45 chili persi sia il sonno con incubi annessi. Bruce infatti, ha visto in tenera età i genitori morire davanti ai propri occhi uccisi da un rapinatore; tormentato dai sensi di colpa, inizia a vagabondare per il mondo e a darsi al piccolo crimine, finchè non si ritrova rinchiuso in un carcere-lager dell'Himalaia. Qui fa la conoscenza di Ra's Al Ghul e del suo adepto Ducard che lo sottopongono ad un duro addestramento basato sull'arte ninja, sul culto della paura come principale arma d'attacco e su una sorta di dottrina filosofica atta a comprendere la mentalità criminale e a combatterla.
Rientrato a Gotham City, decide di mettersi al servizio della giustizia rintracciando nel criminale mafioso Carmine Falcone e nel corrotto dottor Crane i due principali nemici da sgominare, dietro ai quali però sembra celarsi una misteriosa figura di maggior potere. A questo punto Bruce, per sbarazzarsi dei due criminali fa suo il culto della paura e dell'oscurità divenendo Batman, l'uomo mascherato da pipistrello deciso a ripulire Gotham City dal degrado e dalla corruzione. Ad aiutarlo in questa sua trasformazione ci sono il fedele maggiordomo Alfred-Micheal Caine, lo scienziato della Wayne enterprise Lucius Fox (l'immancalbimente saggio Morgan Freeman) e l'unico poliziotto onesto di Gotham, il detective Jim Gordon-Gary Oldman.
Il lato esplorato da questo nuovo capitolo delle avventure dell'uomo pipistrello è quello più oscuro, denso di atmosfere cupe quanto godibili. Più che felice la scelta di affidare la pellicola al giovane Christopher Nolan, che già ha avuto modo di dimostrare il suo valore nella sua breve ma significativa filmografia (Memento uno su tutti): la sua mano ha rivitalizzato una serie oramai data per defunta dopo le ultime due indecenti trasposizioni cinematografiche. Il plauso maggiore va attribuito alla sceneggiatura, molto più che semplice pretesto per effetti visivi e rumori di ogni genere: tutti i personaggi sono delineati con sufficiente profondità da rendere ogni situazione plausibile così come ogni dialogo pregnante. L'azione c'è, ma non è volgare o fine a se stessa.
Tutto, dal perchè Bruce si travesta proprio da pipistrello, possieda un dispiego di mezzi tecnologici da far invidia all'esercito, alle motivazioni ideologiche che lo spingono è spiegato in modo credibile. Nolan ha percorso un strada oscura, iperrealista, molto meno dark e visionaria di Burton, ma l'ha arricchita con interessanti simbologie e capovolgimenti narrativi di pregevole fattura. Dopo un inizio nel Bhutan non troppo confortante, che fa temere l'avverarsi di tutti gli stereotipi da fumetto trascritto su pellicola, il personaggio di Bruce Wayne mostra un taglio interessante e entroterra psicologico ben definito. Il dramma dell'infanzia, la continua ricerca di un senso nel proprio agire, le paure sempre latenti sono tutte componenti giocate con sapienza dal Nolan regista-sceneggiatore e vissute con convinzione da Bale, eroe cupo mai caricaturale. Così come il resto del cast, divi in grande forma che non sbagliano un colpo ma neanche impressionano; anzi, ad impressionare è il fatto che finalmente la Holmes sembra aver messo da parte le smorfie che rivolgeva a Dawson e Pacey e che forse adesso rivolgerà a Tom Cruise. Giubiliamo quindi, di Tim Burton ce n'è uno solo, è vero, ma il "Cavaliere oscuro" è tornato a nuova vita. Colonna sonora più che all'altezza con Hans Zimmer imponente come al solito.
A dare corpo al plurimiliardario Bruce Wayne è l'ex uomo senza sonno Christian Bale, che qui ritrova sia i 45 chili persi sia il sonno con incubi annessi. Bruce infatti, ha visto in tenera età i genitori morire davanti ai propri occhi uccisi da un rapinatore; tormentato dai sensi di colpa, inizia a vagabondare per il mondo e a darsi al piccolo crimine, finchè non si ritrova rinchiuso in un carcere-lager dell'Himalaia. Qui fa la conoscenza di Ra's Al Ghul e del suo adepto Ducard che lo sottopongono ad un duro addestramento basato sull'arte ninja, sul culto della paura come principale arma d'attacco e su una sorta di dottrina filosofica atta a comprendere la mentalità criminale e a combatterla.
Rientrato a Gotham City, decide di mettersi al servizio della giustizia rintracciando nel criminale mafioso Carmine Falcone e nel corrotto dottor Crane i due principali nemici da sgominare, dietro ai quali però sembra celarsi una misteriosa figura di maggior potere. A questo punto Bruce, per sbarazzarsi dei due criminali fa suo il culto della paura e dell'oscurità divenendo Batman, l'uomo mascherato da pipistrello deciso a ripulire Gotham City dal degrado e dalla corruzione. Ad aiutarlo in questa sua trasformazione ci sono il fedele maggiordomo Alfred-Micheal Caine, lo scienziato della Wayne enterprise Lucius Fox (l'immancalbimente saggio Morgan Freeman) e l'unico poliziotto onesto di Gotham, il detective Jim Gordon-Gary Oldman.
Il lato esplorato da questo nuovo capitolo delle avventure dell'uomo pipistrello è quello più oscuro, denso di atmosfere cupe quanto godibili. Più che felice la scelta di affidare la pellicola al giovane Christopher Nolan, che già ha avuto modo di dimostrare il suo valore nella sua breve ma significativa filmografia (Memento uno su tutti): la sua mano ha rivitalizzato una serie oramai data per defunta dopo le ultime due indecenti trasposizioni cinematografiche. Il plauso maggiore va attribuito alla sceneggiatura, molto più che semplice pretesto per effetti visivi e rumori di ogni genere: tutti i personaggi sono delineati con sufficiente profondità da rendere ogni situazione plausibile così come ogni dialogo pregnante. L'azione c'è, ma non è volgare o fine a se stessa.
Tutto, dal perchè Bruce si travesta proprio da pipistrello, possieda un dispiego di mezzi tecnologici da far invidia all'esercito, alle motivazioni ideologiche che lo spingono è spiegato in modo credibile. Nolan ha percorso un strada oscura, iperrealista, molto meno dark e visionaria di Burton, ma l'ha arricchita con interessanti simbologie e capovolgimenti narrativi di pregevole fattura. Dopo un inizio nel Bhutan non troppo confortante, che fa temere l'avverarsi di tutti gli stereotipi da fumetto trascritto su pellicola, il personaggio di Bruce Wayne mostra un taglio interessante e entroterra psicologico ben definito. Il dramma dell'infanzia, la continua ricerca di un senso nel proprio agire, le paure sempre latenti sono tutte componenti giocate con sapienza dal Nolan regista-sceneggiatore e vissute con convinzione da Bale, eroe cupo mai caricaturale. Così come il resto del cast, divi in grande forma che non sbagliano un colpo ma neanche impressionano; anzi, ad impressionare è il fatto che finalmente la Holmes sembra aver messo da parte le smorfie che rivolgeva a Dawson e Pacey e che forse adesso rivolgerà a Tom Cruise. Giubiliamo quindi, di Tim Burton ce n'è uno solo, è vero, ma il "Cavaliere oscuro" è tornato a nuova vita. Colonna sonora più che all'altezza con Hans Zimmer imponente come al solito.
I lettori hanno scritto 35 commenti
- commento Il problema non è che stravolge la fonte. Il problema è che il film, secondo me, è pessimo nonostante l'ottima fonte. Se ti ispiri ad un'opera che puoi darti numerosissimi spunti di riflessione o
- commento ispirazione e non riesci a sfruttarne nemmeno uno, beh, se permetti è un po' deludente. Inoltre, ripeto, indipendentemente dalla fonte il film mi è sembrato piuttosto insignificante (colonna sonora...
- commento a parte). Per quanto rigurada gli interpreti, beh, non mi sembra proprio che il protagonista sia questo grande attore. Stesso dicasi per Katie Holmes, il cui ruolo dovrebbe essere uno dei più...
- commento ...importanti per l'economia della storia, ovvero colei che trattiene Batman dal diventare uguale a chi combatte. Il cattivo di turno, poi, lo Spaventapasseri, ti è sembrato un personaggio credibile?
- commento Ok, il vero nemico è Ducard. Ma allora perchè inserire un carachter inutile alla trama, se non perchè tra le aspettative del pubblico c'è proprio vedere chi sarà il prossimo avversario (e come fatta
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