Due mamme e due figli vivono in California belli tranquilli e felici finchè uno dei figli deciderà di ritrovare il padre biologico all'arrivo del quale cominciano i casini.
Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Trama a effetto con finale rassicurante, grande cast
Il voto dei lettori
- voto medio
- senza voto
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 0 lettori
- di Woody Allen
- dal 17 10 2008
- genere Commedia
- tipo Sentimentale
- Chiara Orlandi
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
I ragazzi stanno bene
di Lisa Cholodenko
- Dati
- Titolo originale: The Kids Are All Right
- Soggetto: Stuart Blumberg, Lisa Cholodenko
- Sceneggiatura: Stuart Blumberg, Lisa Cholodenko
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 106 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2010
- Produzione: Mandalay Vision, Saint Aire Production, Antidote Films, Artist International
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 11 03 2011
- Link
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- Sito italiano
Lesbiche ma... puritane
di Roberta Folatti
Dal punto di vista più autenticamente emozionale, il film diretto da Lisa Cholodenko, colpisce nel segno. Complice la bravura delle due attrici protagoniste Annette Bening e Julianne Moore e la vibrante descrizione di una coppia in crisi che supera la burrasca.
Se ci aggiungiamo il “dettaglio” piccante che si parla di due lesbiche, diventate entrambe madri grazie a un donatore di sperma sconosciuto, la cosa acquista una sua originalità tutta “americana”. Qualche bollicina viene anche dai figli adolescenti che chiamano “mamma” entrambi i genitori in un gradevole scombussolamento dei ruoli classici. Ma tutto sommato i ragazzi sembrano aver ammortizzato bene la stranezza della loro situazione familiare.
Negli Stati Uniti non è come da noi, gli omosessuali sono ben integrati e per fare figli ci sono più strade che nella cattolicissima (?) e regolamentata Italia. Però, malgrado la trama non convenzionale, malgrado l’esuberanza di certe scene e il taglio, piuttosto esplicito, con cui si racconta di rapporti omo, di sperimentazioni adolescenziali, di sesso e tradimenti, la “morale” del film suona molto tradizionale. Diciamo pure conservatrice.
Perché la coppia Nic/Jules alla fine fine è abbastanza chiusa e ben poco trasgressiva – se si eccettua quell’unico film porno che diventerà (solo) per un attimo motivo di scandalo familiare. Subito rientrato.
Insomma il sesso vero, di pancia, Jules va a farlo fuori casa – e con un uomo! – mentre con la sua compagna sembra condividere la cura dei figli e qualche nevrosi di troppo. Poca passione fisica ormai, visto che l’unica scena intima fra le due descrive una situazione più comica che eccitante...
Se Nic ha la mania del controllo, il personaggio interpretato dallaMoore è un’eterna insicura che non si è realizzata professionalmente e teme il giudizio severo della sua compagna. Per questo tradisce (giustificazione consolante)...
Mentre scrivo mi rendo progressivamente conto della schematicità dei personaggi, forse l’unico a cui sembra venir data una certà libertà di sorprendere è Paul, il donatore di sperma, incrocio fra un irresponsabile Peter Pan e un uomo fuori dagli schemi. Coi figli “scoperti” - è lui il padre di entrambi - e con le loro madri da principio è disponibile e fantasioso, ma subito dopo è assalito da un desiderio di famiglia poco credibile. Tanto più che vorrebbe appropriarsi di tutta la famiglia di Nic (scappando con Jules)!
Ribadisco che la chiave della riuscita del film non sta tanto nella costruzione un po’ pruriginosa della trama ma nella scelta azzeccata del cast, in primis Moore e Bening ma anche Mark Ruffalo nei panni dello scaltro seduttore in odore di resa.
In fondo sarà lui a rimanere escluso, la sua pretesa di “rubare” la famiglia a Nic non può che venire moralisticamente punita, lo sappiamo che gli americani, liberali sul modo di procreare e in tema di diritti dei gay, sulla difesa della famiglia si dimostrano sempre ultraconservatori. La famiglia è sacra e non ammette intrusioni, Nic e Jules, pur nella loro eccentricità, hanno replicato in tutto i modelli tradizionali, rifugiandosi simbolicamente dentro le mura di casa, al riparo dagli attacchi esterni. E il lieto fine dà loro ragione, pericolo scampato.
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