Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Lo spunto "politico" rimane un pretesto per una commedia che riesce a far ridere nonostante qualche caduta di troppo nella banalità
Il voto dei lettori
- voto medio
- 2.5/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 3 lettori
- di Woody Allen
- dal 17 10 2008
- genere Commedia
- tipo Sentimentale
- Chiara Orlandi
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Il mio nuovo strano fidanzato
di Teresa De Pelegrì e Dominic Harari
- Dati
- Titolo originale: Seres queridos
- Soggetto: Teresa De Pelegrì e Dominic Harari
- Sceneggiatura: Teresa De Pelegrì e Dominic Harari
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 89 min.
- Nazionalità: Argentina, Gran Bretagna, Portogallo, Spagna
- Anno: 2005
- Produzione: Greenpoint Films,Madragoa Filmes, Patagonik Film Group, Tornasol Films, UK Film Council
- Distribuzione: I.I.F.
- Data di uscita: 00 00 0000
- Link
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Una serata movimentata
di Roberta Folatti
L'idea di un suocericidio perpetrato mediante un'arma insolita come una zuppa surgelata non è male, e non è male nemmeno il tentativo di sdrammatizzare e ironizzare per una volta sui delicatissimi rapporti tra israeliani e palestinesi.
Certo la storia in qualche passaggio diventa fin troppo leggera e alcune gag appaiono un po' scontate, certo i personaggi di contorno risultano fastidiosamente macchiettisti, ma Il mio nuovo strano fidanzato tutto sommato merita di essere visto e in taluni momenti strappa risate saporite.
Ambientato a Madrid, dove si usa ancora presentare i fidanzati in famiglia, il film si svolge in gran parte nell'abitazione dei Dalinsky, famiglia ebrea un tantino pittoresca, i cui componenti contribuiscono con le rispettive personalità a creare un'atmosfera rumorosamente anarchica.
Leni, la figlia più "normale" e autonoma, porta a cena il fidanzato Rafi, giovane professore universitario, che potrebbe essere il genero perfetto se non fosse per un piccolo particolare: è palestinese. Il tentativo iniziale di Leni di tacere la vera nazionalità di Rafi scatena una serie di equivoci, che aumentano in lui agitazione e insicurezza (oltre al copioso sudore). Quando poi gli scappa di mano la zuppa surgelata finendo, dopo un volo di parecchi metri, sulla testa di un ignaro passante, comincia a tremare e il terribile sospetto che il morto sia proprio il padre della sua fidanzata lo getta nel panico.
Assalito dai rimorsi, vorrebbe costituirsi, ma Leni, in nome del loro amore, gli proibisce di farlo...
Una commedia degli equivoci senza eccessive pretese sociologiche, ma che normalizzando la coppia ebreo-palestinese, che rischia la rottura ma non per problemi razziali, può forse contribuire a stemperare diffidenze e ad abbassare impercettibilmente muri.
Dominic Harari e Teresa De Pelegrì, i registi, con la loro lapidaria dichiarazione a commento del film: - Il grosso problema dei nostri giorni è come evitare di uccidere la persona con cui dobbiamo convivere -, sottolineano la difficoltà attuale di riconoscere e di accettare l'altro, indipendentemente dalla religione, dalla cultura e da una sedimentata incapacità di comunicare, frutto di vicende storiche e politiche.
Insomma la crisi dei rapporti di coppia è generale, e paradossalmente forse proprio la diversità può essere uno stimolo per ripensarla e ridarle senso.
Tornando alle dinamiche del plot, i personaggi minori potevano essere tratteggiati con maggiore finezza, evitando la caricatura pura e semplice: il nonno ex combattente nell'esercito israeliano, il fratello imbranatissimo fanatico religioso risultano un po' tagliati con l'accetta.
Si "riscatta" la sorella ninfomane che, con una sensuale e coinvolgente danza del ventre, scioglie l'impalatissimo Rafi e per un attimo ci fa sperare in un finale completamente diverso...
Invece tutto rientra, la scatenata sorella confessa di sentirsi meno amata di Leni, la madre le assicura parità di affetto, il presunto delitto si trasforma in una riconciliazione che promette il risveglio dei sensi tra i suoceri.
E nell'ultima scena l'amore trionfa, alla faccia dei pregiudizi, delle avversità e delle zuppe scivolose...
I lettori hanno scritto 2 commenti
- indirizzo IP 82.53.83.97
- data e ora Venerdì 10 Febbraio 2006 [18:31]
- commento o cess è una merda di film e gli attori sono una banda di stronzi
- indirizzo IP 151.38.135.241
- data e ora Sabato 11 Febbraio 2006 [10:58]
- commento che commento pacato
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