feed rss facebook twitter youtube
 

libera critica cinematografica

 
 
 
 
roll
drag
Locandina
 
 
 
locandina
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Trama

Nina, ballerina del New York City Ballet, si trova a dover affrontare il ruolo di prima ballerina, l'emancipazione dalla madre, la  scoperta del suo lato oscuro.

 
 
 
 
 
roll
drag
Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 5/5
  • valutazione
  • Trascinante, ipnotico, coraggioso.
  •  
 
votovotovotovotovoto
 
 
 

Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 4.2/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 2 lettori
  •  
 
votovotovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Consigli
 
 
 
Recensione 1
Onora il padre e la madre
  • di Sidney Lumet
  • dal 14 03 2008
  • genere Drammatico
  • tipo Thriller
  • Riccardo Lupoli
 
votovotovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
Recensione 2
Paranoid Park
  • di Gus Van Sant
  • dal 07 12 2007
  • genere Drammatico
  • tipo Thriller
  • Sara Troilo
 
votovotovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
Recensione 3
Spider
  • di David Cronenberg
  • dal
  • genere Drammatico
  • tipo Thriller
  • Sara Troilo
 
votovotovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
Recensione 4
Cogan - Killing Them Softly
  • di Andrew Dominik
  • dal 18 10 2012
  • genere Drammatico
  • tipo Thriller
  • Ernesto Fanfani
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
Recensione 5
E venne il giorno
  • di M. Night Shyamalan
  • dal 12 06 2008
  • genere Drammatico
  • tipo Thriller
  • Marina Zabatino
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Ultimi Upload
 
Editoriali
 
Vignette
 
Schede
 
 
 
Scheda 1
Need for Speed
  • di Scott Waugh
  • dal 13 03 2014
  • genere Azione
  • tipo Road Movie
 
 
 
 
 
Recensioni
 
 
 
Recensione 1
A Royal Weekend
  • di Roger Michell
  • dal 10 01 2013
  • genere Commedia
  • tipo Storico
  • Roberta Folatti
 
votovotovotovoto
 
 
 
 
 
Speciali
 
31 05 2012
 
 
 
 
 
Rubriche
 
01 04 2012
 
 
Rubrica 1
Premi Oscar, All'Accademy l'inglese non va più di moda
  • tipo Fuori sincrono
  • Keivan Karimi
 
 
 
 
Cloache
 
 
 
Recensione Nella Cloaca
Cosmopolis
  • Sciacquone E se invece che i capelli la tagliassimo corta?
  •  
  • Antinoo
 
 
 
 
Ring
 
 
 
Recensione Sul Ring
A Dangerous Method
  • Contro Il pessimo metodo
  •  
  • A favore La violenza della psicoanalisi
  • Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
 
 
 
 
News
 
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
Info

Il cigno nero

di Darren Aronofsky

 
    Dati
  • Titolo originale: Black Swan
  • Soggetto: Andres Heinz
  • Sceneggiatura: Andres Heinz, Mark Heyman
  • Genere: Drammatico - Thriller
  • Durata: 103 min.
     
  • Nazionalità: USA
  • Anno: 2010
  • Produzione: Cross Creek Pictures, Phoenix Pictures, Protozoa Pictures
  • Distribuzione: 20th Century Fox
  • Data di uscita: 18 02 2011
 
 
 
 
 
 
 
 
roll
drag
Recensione

Il manicheismo consapevole di Darren

di Sara Troilo

Darren Aronofsky ci ha abituati ad un cinema duro in cui la speranza non ha posto, emblematico, a partire dal titolo, è Requiem for a dream (2000) che ritrae l’inutile affannarsi dei suoi personaggi intorno ad un sogno che a loro è precluso. Altro ritratto impietoso di uomo patetico è The Wrestler (2008) peraltro meno riuscito di Requiem for a dream, ma più conosciuto e molto meglio distribuito. Aronofsky nonostante il piglio disperante approda al vasto pubblico, Il cigno nero ha aperto la Mostra del Cinema di Venezia 2010 (The wrestler è stato premiato con il Leone d’oro nel 2008) dove è stato accolto da qualche fischio. Il fatto che il Leone d’oro 2010 sia andato a Sofia Coppola per il suo Somewhere però ci dice che al Lido si è sovvertito più di un canone estetico, il buon senso è rimasto a casa e la giura era in balia di qualche terribile profezia Maya, non tanto perché Somewhere è un film banale, futile, superfluo, quanto perché Black Swan è magnifico, trascinante, sublime e terribile.

Passando oltre i premi, eccoci alla storia. Nina (l’ottima Natalie Portman) è in un momento cruciale della sua esistenza: ottiene la parte di prima ballerina nel Lago dei cigni, mette in discussione il morboso rapporto che la lega alla madre, scopre di essere abitata da una parte oscura, affronta (almeno ci prova) i blocchi emotivi e psichici legati alla sfera sessuale. Attorno a lei si muovono personaggi che sono solo di contorno e che rappresentano i punti nodali sopra citati: la madre che nel doppiaggio italiano la chiama “la mia bambina”, (da brividi, no?) traducendo lo “sweet girl” inglese è la protagonista di una scena memorabile che la vede addormentata su una poltrona accanto al letto della figlia; il coreografo francese (Vincent Cassel), maschio approfittatore un po’ per dovere e un po’ per piacere; la ballerina antagonista Lily (Mila Kunis) che incarna la sensualità e la capacità di lasciarsi andare alla parte istintuale. Nina è una ragazza dominata dalla mania di controllo, perfezionista sino allo sfinimento, innamorata della danza più che di se stessa, autolesionista, un quadro clinico probabilmente non inedito.

Il cigno nero è un film dichiaratamente e cromaticamente manicheo, da ciò deriva l’essenziale semplicità della sceneggiatura e la mancanza di complessità nella descrizione dei rapporti interpersonali. La bellezza del film sta nella descrizione del rapporto che Nina approfondisce con se stessa, man mano che la ragazza procede con la conoscenza di sé passa dal candore degli abiti al grigio dei top che indossa sopra al body bianco, virando poi al nero e Natalie Portman diventa sempre più bella, toccando anche la trasfigurazione. La scena più citata del film e cioè quella di sesso fra Lily e Nina è di fatto in linea con il processo di conoscenza di sé di Nina restando però dirompente perché se l’omosessualità maschile è odiata, quella femminile è ridotta al silenzio, resa invisibile (restando però al top dell’immaginario erotico maschile) e la scelta di mostrarla in un film che circola al di fuori dei circuiti dei festival LGBT è un atto di civiltà.

Che la perfezione passi attraverso la mortificazione e l’autolesionismo, la negazione di sé in nome dell’arte, anzi dell’Arte, forse è il messaggio più superficiale (inteso come emergente, ça va sans dire) del film. La fa da padrone il ritratto dell’autocontrollo che nega la coscienza di sé, spinto così all’estremo da portare ad un involontario autolesionismo, voluto talmente da negare qualsiasi possibilità di dialogo con se stessi dal momento che l’inconscio è messo a tacere perché imperfetto e l’ossessiva presenza di specchi in ogni inquadratura rimanda ad una riflessione di sé che non è riflessione su di sé. Ma una ballerina, come qualsiasi altro essere umano, non può essere solo corpo e solo tecnica, da qui nasce il vero dramma, da qui scaturisce l’estrema bellezza del film. Il balletto classico che è grazia e armonia quanto deve nascondere perché emergano solo questi aspetti? A che prezzo si paga l’ampio strato di cosmetico che copre la sofferenza, le invidie, la competizione spinta all’eccesso, la bulimia? Anche questo fa parte del sottotesto de Il cigno nero messo in ombra dal bianco e nero manicheo.

Questo processo in cui Nina è coinvolta diventa frenetico e la macchina da presa asseconda la frenesia molto ben rappresentata dai momenti di ballo del Lago dei cigni e commentata con lirismo ed epica dalla musica di Pëtr Il'ic Cajkovskij e tu sei dentro la storia, non ci sono più appigli esterni, segui Nina, vedi ciò che vede lei, sei preso nel turbine delle sue ossessioni e dei suoi incubi senza la minima voglia né la possibilità di uscirne. E a questo punto Aronofsky ha un colpo di genio che è quello di attingere a piene mani dall’immaginario del j-horror con ombre nere che passano alle spalle della protagonista, sangue, unghie spezzate e amenità simili, trasportando il film su un altro registro senza paura di renderlo ridicolo, ma parlando a un pubblico consapevole.

Lo stile che si modifica assecondando la mente della protagonista, la musica che incalza, la bellezza delle coreografie, la bellezza della Portman trasfigurata in icona, tutto questo, in una congiunzione astrale differente da quello di Venezia 2010, porta l’essere umano ad alzarsi e applaudire anche per sottrarsi all’incantesimo di cui è vittima, facendo in modo di tornare nel ruolo di spettatore e riprendere contatto con la realtà.

 
 
 
 
 
 
roll
drag
Commenti
 

I lettori hanno scritto 0 commenti

 
 
 
 
 
 
Partecipa 
 

Cosa aspetti a diventare un utente registrato?

Queste funzioni sono abilitate soltanto per gli utenti registrati. Si possono votare i film ed esprimere opinioni su registi, attori o su qualunque altro aspetto riguardante le pellicole, si può commentare quanto scritto nelle recensioni e negli articoli e concordare o dissentire. Gli utenti registrati hanno inoltre accesso a molte altre funzioni personalizzate sul sito. Basta un minuto, registrati e fai sentire la tua voce.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
help
Pubblicità
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ti piace anche la musica ? Countdown refresh: 0 sec.