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libera critica cinematografica

 
 
 
 
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Locandina
 
 
 
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Trama

La fine della saga di Harry Potter al cinema si sdoppia, dall'ultimo libro sono stati infatti tratti due film di cui questo è il primo. Harry, Hermione e Ron alla ricerca degli Horcrux per fregare quello di cui non si può pronunciare il nome.

 
 
 
 
 
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Voti

Il voto del redattore

  • voto
  • 2.5/5
  • valutazione
  • Bisogna avere l'atteggiamento giusto: deporre le aspettative.
  •  
 
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Il voto dei lettori

  • voto medio
  • 2/5
  • numero votanti
  • Questo film è stato votato da 2 lettori
  •  
 
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Info

Harry Potter e i doni della morte: parte I

di David Yates

 
    Dati
  • Titolo originale: Harry Potter and the Deathly Hallows: Part I
  • Soggetto: J. K. Rowling (romanzo omonimo)
  • Sceneggiatura: Steve Kloves
  • Genere: Fantastico - Avventura
  • Durata: 146 min.
     
  • Nazionalità: USA, UK
  • Anno: 2010
  • Produzione: Heyday Films, Warner Bros. Pictures
  • Distribuzione: Warner Bros. Italia
  • Data di uscita: 19 11 2010
 
 
 
 
 
 
 
 
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Recensione

Il ballo di Hermione e Harry

di Sara Troilo

Decisamente marketing oriented la decisione di dividere in due film l'ultimo libro della saga del mago Harry Potter generando un'attesa ancora più spasmodica del solito per il capitolo finale, la cui uscita è prevista per luglio, almeno in Inghilterra. Ormai i ragazzi sono cresciuti (gli attori molto più che i personaggi) e l'ormone impera anche a Hogwarts, così, per evitare di girare un Porkys con tanto di bacchette magiche, la Rowling ha deciso di ambientare i doni della morte al di fuori della scuola per maghi. Harry (Daniel Radcliffe), Hermione (Emma Watson) e Ron (Rupert Grint) sono sulle tracce degli horcrux, oggetti in cui Voldemort ha imprigionato parti della propria anima, e devono nascondersi dagli scagnozzi dell'innominabile che li vuole morti. Il film si apre con una scena d'azione dove resta uccisa la povera Edvige, liquidata brutalmente e insensatamente dalla scrittrice (nessuno versa una sola lacrima per lei mai in tutto il libro), e la tensione non decresce con il proseguire della storia. Il banchetto di nozze del fratello di Ron viene infatti funestato dai mangiamorte e i tre amici cominciano la fuga tra dissapori e gelosie causati dall'anello che devono eliminare... pardon dal medaglione che è il primo horcrux e che a turno portano al collo. Manca solo Gollum, direte voi. No, c'è Dobby, protagonista di una scena straziante.

Insomma, la storia la conoscerete bene tutt*, inutile raccontarla. Questo nuovo capitolo cinematografico si mantiene sulla scia dei precedenti inziando a contare però dal terzo film, che è quello che imprime un minimo di svolta. Benchè ad ogni nuovo film si parli di messa in scena ancora più dark posso affermare con certezza che non è così. Dal terzo film in avanti il contenuto dark è lo stesso e cioè scarso, come è giusto che sia dal momento che il pubblico a cui mirano questi film è composto anche da bambine e bambini che potrebbero spaventarsi e che, avendo letto i libri, hanno invece tutto il diritto di vedere Harry Potter al cinema. La riduzione cinematografica non osa discostarsi mai dal romanzo andando abbondantemente incontro all'aspettativa degli spettatori che vogliono una versione visiva del libro e niente di più. Sarebbe ridicolo parlare di tecnica, di regia, di montaggio quando l'aggettivo pedissequo basta e avanza per questo genere di film.

Stando con i piedi per terra (wingardium leviosa permettendo) posso dire che il film si riprende dal torpore a partire dalla scena in cui Harry invita Hermione a ballare con lui vedendola triste e depressa. Le scene di ballo nei film, soprattutto se estemporanee, hanno un fascino tutto loro e questa non fa eccezione, rivelando la complicità e l'affetto che c'è tra i due amici. Da quel momento in poi il film si fa più vivace ed emozionante, fino a farci versare qualche lacrimuccia. Non sorprende che David Yates, che firma la regia di Harry Potter dal quinto capitolo della saga, non abbia alle spalle film memorabili. E' ovvio che per un film del genere non servano grandi registi già formati che magari agiscano di testa propria, non sia mai che le parole della Rowling vengano modificate!

Nel complesso questo Harry Potter e i doni della morte: parte I si può guardare con alcune avvertenze: abbassare le aspettative tenendo a freno la voglia di innovazione o il desiderio di una lettura differente del libro, scordarsi che il regista faccia il regista conscio di stare trattando un media differente. Né dal libro né dal film ci si può aspettare qualcosa di inedito, alla Rowling va riconosciuto un unico merito che è quello di aver avvicinato alla lettura persone (grandi e piccole) che mai si sarebbero sognate di prendere in mano un libro.

 
 
 
 
 
 
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