Il voto del redattore
- voto
- 3/5
- valutazione
- Un film necessario, dagli intenti ammirevoli, ma che si perde a metà strada
Il voto dei lettori
- voto medio
- 1/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 91 lettori
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Quando sei nato non puoi più nasconderti
di Marco Tullio Giordana
- Dati
- Titolo originale: Quando sei nato non puoi più nasconderti
- Soggetto: Maria Pace Ottieri
- Sceneggiatura: Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Marco Tullio Giordana.
- Genere: Drammatico - Sociale
- Durata: 115'
- Nazionalità: Italia, Regno Unito, Francia
- Anno: 2005
- Produzione: Cattleya, Rai Cinema, Once Yuo Are Born Films, Babe.
- Distribuzione: 01 Distribuition
- Data di uscita: 00 00 0000
- Link
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Quando sei Giordana non puoi più nasconderti
di Riccardo Lupoli
Dopo tre film rivolti al passato degli anni '70, considerati come la preparazione, il "laboratorio" dell'Italia che ci ritroviamo oggi, Marco Tullio Giordana, unico italiano in concorso a Cannes, torna con un film sul presente. Il tema è quello scottante dell'immigrazione , della (in)capacità di ciascuno di noi di affrontare un fenomeno che cambia continuamente la fisionomia delle nostre città e il tessuto delle nostre relazioni. La storia è quella di Sandro, un ragazzino di dodici anni, cresciuto in una famiglia bresciana benestante. Il padre Bruno e la madre Lucia lavorano entrambi nella piccola impresa di famiglia. Durante una crociera in barca a vela nel Mediterraneo col papà e un amico, Sandro cade nottetempo in mare provocando la disperazione dei genitori che lo credono morto affogato. Ma non è così, Sandro è riuscito a salvarsi. Ormai giunto allo stremo delle forze, il ragazzino viene avvistato da un traghetto di migranti clandestini. Radu, un ragazzino romeno di diciassette anni che viaggia in compagnia della sorella minore Alina, si tuffa in mare contro la volontà degli scafisti e riesce a tirarlo a bordo.
Il ritorno verso verso l'Italia, rappresenta per Sandro un percorso avventuroso quanto sconvolgente. Con l'aiuto dei suoi due nuovi amici romeni impara infatti a misurarsi con una realtà a lui totalmente sconosciuta, ad aderire alle legge di chi lotta per sopravvivere, a subire la prepotenza del più forte. Finalmente la nave riesce a raggiungere l'Italia, Sandro può riabbracciare i genitori, per i suoi compagni di viaggio invece, inizia il durissimo iter da profughi. Ma qualcosa dentro di lui è cambiato, un nuovo disincanto caratterizza il suo sguardo verso la vita.
Fra le caratteristiche del cinema di Giordana, indubbiamente, una fra le più apprezzabili è la tensione narrativa che è in grado di innestare nei suoi film, che siano tratti da storie vere, vedi Pasolini, un delitto italiano e I cento passi, o saghe generazionali come La meglio gioventù, che regge le sei ore di racconto senza gravosità. In particolare la bellissima storia di Peppino Impastato, è un grande esempio di narrazione cinematografica di un fatto di cronaca. In queste pellicole, un linguaggio senza fronzoli, immediatamente intellegibile lascia libertà d'azione ad impeccabili prove del cast, a storie di grande impegno civile e coinvolgimento emotivo. Quando sei nato non puoi più nasconderti in parte abbandona questa strada, ha un respiro diverso rispetto agli ultimi due film di Giordana. Molto efficace e riuscita è la prima parte del film, come al solito Giordana offre un quadro di vita familiare e quotidiana molto vero, attori e dialoghi assolutamente credibili. Sandro che cade in mare, (e qui si cita elegantemente Lezioni di piano), la disperazione dei genitori e dell'amico costituiscono attimi di grande cinema per tutti, così come Sandro che riemerge e ritorna alla vita, dopo che una sorta di angelo "sporco" si è preso la briga di resuscitarlo. Il risveglio sulla bagnarola dei disperati rappresenta poi l'inizio di un viaggio metaforico in cui c'è una sorta di dicotomia che grava sulle due anime migranti: ritrovare la speranza in mezzo a chi è disperato, ritornare a casa accompagnato da chi la casa la lascia per sempre, riprendersi il proprio futuro fra chi il futuro deve costruirselo dal nulla.
Sandro restituisce al mondo qualcosa che sembra davvero essere troppo più grande del suo vissuto incontaminato di ragazzino fino ad ora impegnato a vivere esperienze comuni a tutti i suoi coetanei. Lo fa attraverso lo sguardo innocente di chi non sa bene cosa ci sia dietro quello che ha vissuto, cosa si debba fare per gli altri e per se stessi. A questo punto nel film qualcosa inizia a vacillare, è come se il bisogno di impegno civile strozzasse in qualche modo quello di raccontare un storia col risultato di accarezzare a tratti un innocuo buonismo di fondo e di perdersi qua e là senza trovare una soluzione narrativa decisiva. Certamente questa è una scelta, come quella di non cercare un vero e proprio finale, e come tale lascia in sospeso ogni giudizio di verità; ma a livello puramente soggettivo la sensazione è che Giordana, data l'entità della tematica affrontata non voglia più nascondersi in una regia silente, sottile involucro contenitore di attori molto più che meri esecutori, ma dire la propria in maniera decisa, con risultati quantomeno controversi. Quando sei nato non puoi più nasconderti rimane comunque un film necessario per il tema affrontato, assolutamente ammirevole per gli intenti e forte di una buona prova del cast.
I lettori hanno scritto 34 commenti
- commento Forse non bellissimo ma molto molto utile.
- commento NON AVENDO VISTO IL FILM POSSO DIRE CHE GRAZIE A QUESTA "SPECIALE" RECENSIONE HO CAPITO IL CONTENUTO DI ESSO CHE DIRE GRAZIE!!!
- commento Grazie a te.
- indirizzo IP 87.3.29.91
- data e ora Lunedì 21 Novembre 2005 [23:52]
- commento è bello lo sguardo intenso di Sandro ma all'intensità no corrisponde un susseguirsi di sceee situazioni avvicenti, il ritmo è alquanto piatto e non emoziona , il finale lascia sospesi
- indirizzo IP 87.3.29.91
- data e ora Lunedì 21 Novembre 2005 [23:58]
- commento poteva far vibrare ed emozionare tanto, formare e non informare
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