Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Ottima prova per una vicenda in cui si intrecciano i temi della rivoluzione e della guerra tra sangue e ideali, senza mai cadere in cliché gratuiti
Il voto dei lettori
- voto medio
- 2.8/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 35 lettori
- di Jean-Pierre Jeunet
- dal
- genere Drammatico
- tipo Guerra
- Luigi Faragalli
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Il Vento che Accarezza l'Erba
di Ken Loach
- Dati
- Titolo originale: The Wind That Shakes the Barley
- Soggetto:
- Sceneggiatura: Paul Laverty
- Genere: Drammatico - Guerra
- Durata: 124 min.
- Nazionalità: Francia, UK, Irlanda
- Anno: 2006
- Produzione: Sixteen Films, Pathé
- Distribuzione: BIM
- Data di uscita: 10 11 2006
L'erba è più verde, se macchiata di rosso
di Antinoo
Irlanda, 1920. Contadini, giovani commessi e ragazzi di campagna, si riuniscono in cosiddette "Colonne Volanti": eserciti guerriglieri volontari e mobili, nati dall'esigenza di affrontare e sconfiggere i "Black and Tan", spietate squadre mandate dalla Gran Bretagna per fermare i movimenti indipendentisti e i desideri democratici dell'Irlanda. Damien (Cillian Murphy) si prepara a trasferirsi a Londra, per diventare un affermato medico, ma l'esecuzione violenta di un suo compagno di giochi, insieme al disprezzo dei "Black and Tan" per gli Irlandesi, poco prima della partenza lo convincono a rivedere radicalmente la sua vita e ad abbracciare la causa attivista, sposando le idee del fratello Teddy (Padraic Delaney). Il clima di terrore che si instaura, da un lato le "Colonne Volanti" tendono mortali imboscate, dall'altro i "Black and Tan" si vendicano con feroci ritorsioni sulla popolazione civile che protegge e nutre il movimento indipendentista, spingono la Gran Bretagna a proporre un accordo che ponga fine alle violenze.
Un'apparente vittoria, che sfocerà in una vera e propria guerra civile, tra chi considera il trattato come l'attuale miglior risultato possibile, e chi come una farsa, che cambia solo nella teoria lo stato delle cose, quindi ancor più umiliante ed inaccettabile. Le stesse famiglie, gli stessi amici, gli stessi fratelli, allora, dopo aver subito pene e torture, condiviso vittorie ed ideali, si infliggeranno vicendevolmente uno stesso destino di morte.
Un film potente ed asciutto, che lascia poco spazio all'idealismo romantico della rivoluzione come avventura, per assumere un respiro più ampio e universale. Una storia che parte dall'Irlanda, ma cambiando nomi e location, potrebbe riguardare qualsiasi altra località dove vi sia un'oppressione razziale, un autentico disprezzo per la cultura locale e una presunta superiorità di chi occupa e vuole civilizzare ed educare, in base ai propri criteri, ovviamente.
Ken Loach sceglie di affrontare un tema particolarmente attuale in maniera subliminale ed efficace, creando personaggi di fantasia estremamente credibili e basati sui racconti e le cronache del luogo e, grazie ad una fotografia pulita e suggestiva, dà vita ad una storia in cui si intrecciano orgoglio per le proprie origini, fedeltà ad un ideale, voglia di riscatto, tradimento e senso dell'onore spinto fino ai limiti dell'esistenza. La produttrice, Rebecca O'Brien, racconta che quando realizzarono Hidden Agenda, occupandosi della politica dello "sparare per uccidere" degli Inglesi nel Nord Irlanda, lo si definì l'ingresso dell'IRA al festival di Cannes. La Palma d'Oro di quest'anno dimostra non solo che i tempi sono cambiati, ma anche la percezione, per quel che serve, delle categorie "buoni" e "cattivi".
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