Il voto del redattore
- voto
- 1.5/5
- valutazione
- Film banalotto e divertente solo per brevi tratti.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.4/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 6 lettori
- di Woody Allen
- dal 17 10 2008
- genere Commedia
- tipo Sentimentale
- Chiara Orlandi
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Il giorno + bello
di Massimo Cappelli
- Dati
- Titolo originale: Il giorno + bello
- Soggetto: Massimo Cappelli
- Sceneggiatura: Massimo Cappelli, Chiara Laudani
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 90 min.
- Nazionalità: Italia
- Anno: 2006
- Produzione: Nuvola Film, REEF Comunicazione S.R.L.
- Distribuzione: Videa-CDE, Warner Bros. Pictures Italia
- Data di uscita: 03 11 2006
Spos(t)arsi
di Carlo Griseri
Trieste, giorni nostri. Tutto inizia dalla fine, dalla necessità di concludere il proprio "giorno + bello" (il più va scritto, è una scelta molto giovane) nel + classico dei modi. Con un bel discorso.
Qui parte un lungo flashback che ci accompagnerà per quasi tutti i 90 minuti della pellicola e che ci porta alla vita di una coppia felicemente innamorata e felicemente convivente, composta da Fabio Troiano e Violante Placido (nei ruoli di Leo e Nina, coppia sullo schermo e anche nella vita). In una sera di tempesta decidono - su leggera spinta di lei - di fare il gran passo, le nozze.
Ovviamente loro sono giovani e alternativi, e quindi puntano tutto su nozze "diverse". Niente di banale, solo gesti rivoluzionari e anticonformisti: libri di poesie invece di bomboniere, niente lista nozze ma adozioni a distanza, e via così.
Ma non hanno fatto i conti con la Tradizione con la "T" maiuscola, e con i mille preparativi che tale decisione comporterà, in una spirale sempre più avvolgente.
Il giorno + bello è il primo lungometraggio di Massimo Cappelli, autore anche della sceneggiatura e in precedenza all'opera con vari cortometraggi. Nel cast anche Carla Signoris e Shel Shapiro, nel ruolo dei genitori hippy di Nina (o, per meglio dire, Lenina), e Luce Caponegro, più nota come Selen e qui alle prese con la parte della collega attraente e tentatrice. Una nota di merito per Giorgio Colangeli, fresco vincitore del premio Marco Aurelio alla recente Festa del cinema di Roma per la sua parte in L'aria salata. Qui interpreta con grande partecipazione Padre Tito, ex (?) compagno diventato prete e incaricato di celebrare le nozze.
I capitoli in cui il film è diviso sono punteggiati da titoli che compaiono qua e là nel paesaggio urbano, e sono una delle poche cose un po' originali e riuscite. Tra rivelazioni sconcertanti ("Lei non è come sembra, da piccola giocava con Barbie sposa!") e preparativi sempre più pressanti, Il giorno + bello strappa qua e là qualche risata ma alla lunga stanca per poi sfinire, tendendo a esagerare e fallendo miseramente nel compito più importante: parlare di un tema trito e ritrito in modo diverso (sono le persone che rendono diverse le cose vivendole, non necessariamente facendole diversamente è il concetto alla base del tutto).
Due scelte tra le altre. La sposa, pericolosamente vacillante tra la tradizione in abito bianco e l'idea di un vestito molto semplice da usare "anche alla Upim", in edicola viene tentata da un numero di Sposabella - sul titolo non giuriamo - da abbinare all'acquisto + giovane, Rolling Stone. Breve parentesi: possibile che per essere alternativi nel cinema italiano, per far vedere che sono tipi "giusti" e "ok", in edicola comprano al più "Rolling Stone"?
Mai una volta che qualcuno in un film compri una rivista davvero innovativa e originale, come "Il Mucchio Selvaggio" o "Nocturno" o "Blow Up" o che so io?
Per il personaggio del migliore amico di Leo, Ulisse, suo collega in banca e "confidente" nonchè testimone di nozze autonominato, Cappelli dovrebbe pagare i diritti a Marco Ponti e agli autori di Santamaradona. Una brutta copia carbone di Bart, interpretato da Libero De Rienzo e qui spudoratamente clonato: stessa faccia, stesso modo di parlare, stesse considerazioni "fuori fase"
Giusto per non essere denunciato, qui Cappelli lo ha dotato di lavoro ben remunerato e guardaroba griffato, mentre là De Rienzo era decisamente squattrinato.
Meglio - viene detto nel film - una coppia che segue la tradizione di tante che per fare le alternative si inventano "variazioni sul tema". Un concetto non del tutto errato, anzi, ma che arriva male per colpa di una pellicola che si finge nuova e giovane, anticonformista e originale, ma che finisce solamente per infastidire e, dopo un po', anche annoiare.
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