Il voto del redattore
- voto
- 2.5/5
- valutazione
- MANGIATE QUELLO CHE VI PARE
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.3/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 28 lettori
- di Ash Brannon, Chris Buck
- dal 05 10 2007
- genere Commedia
- tipo Animazione
- Elena De Dominicis
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Madagascar
di Eric Darnell, Tom McGrath
- Dati
- Titolo originale: Madagascar
- Soggetto: Mark Burton, Billy Frolick, Eric Darnell e Tom McGrath
- Sceneggiatura: Mark Burton, Billy Frolick, Eric Darnell e Tom McGrath
- Genere: Commedia - Animazione
- Durata: 88 min.
- Nazionalità: U.S.A.
- Anno: 2005
- Produzione: Dreamworks, PDI
- Distribuzione: UIP
- Data di uscita: 02 09 2005
- Link
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Temibili vegetariani striscianti
di Luigi Faragalli
Storiellina semplice per questo nuovo film d'animazione destinato a seguire le orme di Shrek e di Shark Tales. Un gruppetto di amici animali, reclusi inconsapevoli nello zoo di Central Park a New York, un po' per volontà di una zebra romantica e sognatrice, un po' per isteria umana, un po' per caso, finisce per ritrovarsi in Madagascar e lì deve fare i conti con la natura che circonda tutto e tutti e che riaffiora anche nell'animo, riaccendendo gli istinti e trasformando compagni fraterni in predatori e prede.
Chi ha letto qualche mia recensione sa che divago, non mi scuserò quindi più del necessario per quanto segue, leggete e capirete. Mi sembra giusto arricchire una recensione di un film di animazione esprimendo la mia personale e discutibilissima opinione sugli orientamenti alimentari del genere umano: ognuno mangia quello che gli pare.
Certo eliminare dal proprio piatto drasticamente robe serie come carne ed affini magari può avere ripercussioni sulla salute tuttavia, senza ombra di dubbio, questa è una scelta che compete all'individuo.
Del resto anche eliminare completamente le verdure non sarà tanto salutare, così come non lo sarà eliminare completamente i solidi, i liquidi, i cibi rossi o le cose gialle, già il blu magari si può evitare senza troppe ripercussioni.
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MANGIATE QUELLO CHE VI PARE
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Solo una società malata che fraintende il ruolo del potere politico può pensare di mettere bocca nell'alimentazione dei propri cittadini, non a caso negli ultimi anni i nostri ministri della salute si sono prodigati con abbondanti sparate a vanvera in questo senso.
Ognuno mangia quello che gli pare, e che faccia bene o male, finché non si sconfina nella psicopatologia, non è affare che riguardi il resto del mondo.
Un anoressico va curato, un tizio a cui fa schifo il filetto no.
Immagino tutti i lettori di fronte ai loro monitor impegnati ad annuire travolti da una dose tanto massiccia di senso del vivere civile e, spronato da questo, cedo alla dichiarazione dirompente: alcuni vegetariani spesso dovrebbero ficcarsi un cavolfiore intero in bocca e restare qualche giorno così.
Il fatto che un comportamento alimentare inconsueto sia perfettamente legittimo non vuol dire che sia giusto, corretto, sacrosanto, venerando e oggetto di fede cieca e conseguente predicazione. Vuoi mangiare soltanto barbabietole? Affari tuoi, l'importante è che tu non venga a farmi la testa quadrata cercando di convincermi che mangiare le polpette di mia mamma sia una cosa terrificante: non vi è alcuna possibilità al mondo che il mio cervello recepisca un messaggio del genere, le polpette di mamma sono belle, le polpette di mamma sono buone, le polpette di mamma sono etiche, le polpette di mamma sono innocenti.
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Madagascar è appunto un film di smaccata propaganda vegetariana integralista, un film che può seriamente trasformare i marmocchi presenti in sala in una generazione che schifa le bistecche e fa dannare le rispettive madri.
Non so chi sia un apostolo della verzura onnipotente tra Mark Burton, Billy Frolick, Eric Darnell e Tom McGrath, forse tutti, forse nessuno, non importa, il punto è che la loro trama ha un fine preciso, ovvero mostrare che i cattivi mangiano carne, che chi mangia carne è un mostro, che per essere fichi non si deve mangiare assolutamente perché ogni bistecca potrebbe essere un tuo amichetto.
Tutto questo ha tanto il sapore della solita ottusa crociata salutista americana e, in quanto tale, mi causa un po' di disgusto, soprattutto considerato che questo film si rivolge, per scelte estetiche e di linguaggio, ad un pubblico di età molto bassa, molto più di Shrek per dire.
La scelta del messaggio incontrovertibile non è comunque l'unico limite del film, si avverte un generale scollamento del pubblico rispetto ai rimandi culturali pop troppo tipicamente statunitensi. Come già in Shark Tales, che nella metafora del ragazzo del ghetto nero che cerca di emergere e di conquistare ad ogni costo fama e ricchezza aveva il suo lato meno assimilabile e più debole per il pubblico europeo, assistiamo qui alla caricatura delle frenesie tipicamente newyorkesi condite di ipocondria e snobismo, contrapposte poi alla gioia di vivere californiana, tutta feste, dj, spiagge, mi piace se ti muovi, mi piace quel che muovi... roba insomma che non fa ridere da questa parte dell'Atlantico, né noi né i nostri marmocchi. Riuscitissima invece la cricca dei pinguini, marziali, allenati, efficaci, letali e, spessissimo, esilaranti.
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MANGIATE QUELLO CHE VI PARE
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Per il resto il film è tecnicamente pregevole, ormai siamo abituati a vedere ad ogni nuovo film d'animazione qualche piccolo passo in avanti verso il completo realismo, piccole cose che hanno richiesto magari grandi studi e grandi investimenti. Qui ad esempio il fuoco che brucia una replica balneare della Statua della Libertà in effetti stupisce per verosimiglianza, assieme ad una generale accresciuta fluidità ed elasticità dei personaggi e dei loro movimenti. Il tutto si deve all'impegno massiccio profuso della Hewlett Packard in campo software e dall'AMD per quanto riguarda l'hardware, ovvero due colossi dell'industria informatica mondiale. Perché aziende tanto grandi sono ben felici di venire sempre più spesso coinvolte in progetti del genere? La risposta è complessa e forse è più utile affidarsi alla comprensione per esempi.
Per farvi rendere conto un progetto come Madagascar viene seguito col fiato sospeso sia alla Borsa di New York che nelle sale del governo della grande isola africana, infatti da esso dipendono tanto il valore delle azioni della Dreamworks, impegnata in una battaglia anche economica con la rivale di sempre Pixar, quanto le sorti dell'economia del Madagascar che dalla pellicola spera di trarre una forte impennata delle entrate legate al turismo.
Note conclusive riservate al doppiaggio italiano: ottima prova di Fabio De Luigi, capace di donare un'impronta personalissima alla giraffa Melman diversa da qualunque suo personaggio precedente, Ale e Franz un po' opachi come voci di Alex e Marty, finalmente sopportabile la Hunziker, capace evidentemente di fare qualcosa senza perdersi in risolini e saltelli.
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MANGIATE QUELLO CHE VI PARE
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Non sono ancora sicuro di essermi attirato le antipatie di tutti i vegetariani d'Italia quindi esagero proponendo il mio finale alternativo.
Madagascar sarebbe stato di una bellezza sconvolgente se si fosse chiuso col leone che, disperato, divora l'amica zebra. Immaginate la scena nel tramonto, con tanto di lacrima che solca la guancia del grande felino carnivoro, senza colpa alcuna, senza scelta alcuna. Immaginate la superba ironia della zebra tanto desiderosa di natura da finire, per natura appunto, divorata dal suo amico fraterno.
Sarebbe stato di una bellezza orribile e terrificante, esattamente come la natura.
Ok, lo ammetto, forse questo alle giovani menti avrebbe fatto anche più male dell'inno smaccato alla dieta vegetariana.
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