Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Un film da rivedere.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 1.6/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 59 lettori
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Donnie Darko
di Richard Kelly
- Dati
- Titolo originale: Donnie Darko
- Soggetto: Richard Kelly
- Sceneggiatura: Richard Kelly
- Genere: Drammatico - Grottesco
- Durata: 113 min.
- Nazionalità: USA
- Anno: 2001
- Produzione: Adam Fields, Sean McKittrick per Pandora Cinema, Adam Fields Productions, Gaylord Films, Flower Films, Darko Productions
- Distribuzione: Moviemax
- Data di uscita: 26 11 2004
Dark Beauty
di Stefano Tirelli
Donnie Darko è uscito nei cinema americani per la prima volta nel 2001, quasi in concomitanza con gli eventi dell'undici settembre. Una coincidenza piuttosto ironica, vista la materia del film, ma che si è trasformata in uno scarsissimo successo nelle sale, benché poi sia stato riscoperto con la sua uscita in DVD. Da allora il pubblico americano si è accorto del valore di quest'opera prima, scritta e diretta da Richard Kelly, creando un vero e proprio culto con milioni di fan, siti, gossip, rumors e quant'altro. Dopo la proiezione del Director's Cut alla sessantunesima Mostra del Cinema di Venezia, anche i distributori italiani sembrano essersi resi conto dell'esistenza del film, dedicandogli un'uscita in questo caldissimo periodo cinematografico.
La trama ha origine da un fatto inspiegabile che coinvolge Donnie, un adolescente borderline dal passato burrascoso, il quale stabilisce un contatto con Frank, amico immaginario dall'aspetto di un inquietante coniglio grigio, che lo guida attraverso una serie di eventi che modificheranno radicalmente la realtà e il futuro nei ventotto giorni (lo stesso tempo in cui è stato realizzato il film) che mancano alla fine del mondo, annunciata dallo stesso Frank.
Donnie Darko è un film dai molti livelli di lettura. Sicuramente darà vita (come ha già fatto in USA) a una "caccia alla spiegazione" un po' come avvenne per Mulholland Drive. Accantoniamo però questo problema, non domandandoci nemmeno se la fumosità della trama è un sotterfugio per colmarne le lacune. Non ne vale proprio la pena, perché Donnie Darko è un film girato a regola d'arte. Tutti i tasselli vanno al loro posto, dalla regia, alla colonna sonora al montaggio. Richard Kelly ha uno stile decisamente evocativo, sembra avere ben chiaro nella sua testa ciò che deve comunicare e riesce a comporre ogni sequenza in modo ineccepibile, grazie anche alle interpretazioni di ottimi attori, in particolare quella di Jake Gyllenhaal. La regia non eccede in innovazione, ma è decisamente varia e brillante, i personaggi sono cupi e semplicemente perfetti.
Il pregio maggiore di Donnie Darko è forse il suo trascendere i generi: inqualificabile come horror, thriller, fantascienza o drammatico, è una meravigliosa composizione di ciascuno di questi elementi. E' proprio qui che la comunicazione diventa più efficace: quando l'universo rappresentato sullo schermo non è una lineare stereotipizzazione di una vicenda, ma un'articolata rappresentazione della realtà. Moltissimi gli spunti di riflessione e le emozioni evocate. Una preghiera che vorrei rivolgere a tutti coloro che vedranno questo film è di non cercare di capirlo, ma di sentirlo, di godere delle immagini e delle musiche, delle sfumature e delle emozioni che scorreranno sullo schermo. Donnie Darko non è un film di cui parlare, è un film da rivedere.
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