Invocheremo cosi' la filologia come strumento di difesa, ci schiereremo con la consapevolezza del mezzo ed erigeremo barricate di testi sacri di formalisti russi, costruiremo i nostri accampamenti accanto al mare e il nostro sguardo in macchina sara' disarmante quanto quello di Doinel. Stileremo liste di proscrizione implacabili a scadenza variabile, faremo in modo che tutto cio' che offende la settima arte chieda scusa. Scuse sentite, va da se'. Scuse che non ci basteranno. L'offesa verra' dimenticata soltanto a redenzione avvenuta e nostri emissari avranno cura di verificare tale redenzione. Il cinema e' indifeso e noi lo difenderemo, ma non per naturale inclinazione verso il bene. No. Per carognaggine gratuita. Calvin, quello di Watterson, vorremmo che fosse fiero di noi, la sua vicina Siusi, quella intelligente dei due, apprezzera' tutto questo rosa.