Editoriali
Vignette
Schede
Recensioni
Speciali
Rubriche
Cloache
Ring
A Dangerous Method
- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
News
02 11 2013
Editoriale pubblicato il 19 08 2011
Questo editoriale è stato letto 7537 volte
Con gli occhi spalancati sul futuro
di Sara Troilo, Luigi Faragalli
Scrivere ad agosto è un buon modo per essere quasi sicuri di non venir letti.
La cosa ci sta benissimo, soprattutto perché questo articolo conterrà una velata incitazione a delinquere, considerando che, dal punto di vista di un oppressore, qualunque rivoluzionario, effettivamente, delinque. Il futuro... già, crisi o non crisi ci sarà un futuro, per il semplice fatto che il tempo, lo si voglia o no, conosce una sola direzione. Fino a poco tempo fa, intendo prima delle ultime amministrative che hanno visto coinvolte le maggiori città italiane (Roma esclusa), si diceva che l’Italia fosse una Repubblica fondata sul televoto. Qualcosa però dovrebbe essere cambiato, qualcosa di poco appariscente, ma tenace che ha portato, almeno localmente, al rovesciamento del regime. In seguito anche i referendum ci hanno dato ragione. Un evento democratico in cui il popolo è stato chiamato ad esprimersi smettendo i panni del servo, a cui la legge elettorale attuale lo condanna, per farsi sovrano, come la Costituzione lo vuole. Uno strumento democratico, quello del referendum che mai era stato tanto osteggiato da un governo che si è anche permesso di imbavagliare la tv pubblica, con il risultato che i Tg 1 e 2 hanno fornito informazioni errate sulle date delle votazioni e dei referendum quasi non si è parlato.
Eppure, tutto inutile, tutti gli sforzi del potere finiti nel nulla. Nonostante le menzogne, le campagne di demonizzazione degli avversari, i fiumi di bile, nonostante il cospicuo impiego di fascio testosterone e di stronzo silicone, nonostante tutto, la gente è andata a votare, sempre, comunque, ed ogni volta ha detto: basta!
Ora però non ci sono più votazioni.
Uno dei tanti limiti della democrazia è proprio questo, non è detto che le elezioni ci siano quando servono davvero.
E mentre l'Italia sta fallendo, con mezzo paese sgomento e mezzo paese che neanche se ne rende conto, tra una settimana enigmistica ed un servizio di Minzolini sul caldo o sul gelato, cosa diavolo ci resta da fare? Sarà un congenito spirito da piantagrane, sarà una simpatia irrefrenabile per Jack Sparrow, sarà che sono quasi sicuro che alla fine taglieranno le detrazioni IRPEF per i figli a carico proprio a me, a me che pago tutte le tasse, finanche il canone di una RAI che ormai mi dà il voltastomaco, sarà per tutto questo insieme che a me viene da gridare:
AMMUTINAMENTO!
Noi lavoratori dipendenti, noi lavoratori autonomi troppo onesti per evadere, noi che non chiediamo raccomandazioni, noi che lavoriamo con passione e facciamo le cose per bene, noi che non ridiamo quando qualcuno viene offeso, noi che non vogliamo favori, noi che vogliamo che le cose funzionino, noi che vogliamo i servizi, noi che ci rimbocchiamo le maniche, noi che amiamo gli animali, noi che aiutiamo gli altri, noi che non siamo disposti a calpestare tutto e tutti per i soldi, noi dovremmo farlo, noi dovremmo ammutinarci, smettere di lavorare, smettere di pagare le tasse, smettere, in sostanza, di tenere in piedi una baracca piena di troppi parassiti.
AMMUTINAMENTO, CASPITERINA!
Voglio proprio vedere poi cosa faranno i politici, gli evasori, i leccaculo, i pennivendoli e tutti gli altri schifosi escrementi che ci ammorbano l'esistenza e che rischiano con la loro avidità di crearci problemi che proprio non ci meritiamo.
E andiamo a dare pure due sberle a Bossi, che non ne posso più delle sue scemenze a cui nessuno replica solo perché biascica, come se un ictus rendesse infallibili.
AMMUTINAMENTO, PER GIOVE!
Lasciamoci alle spalle l’Italia depressa ritratta mirabilmente nel bellissimo Il caimano di Nanni Moretti. State tranquilli, morti i parassiti per mancanza di sangue, riusciremo a rimettere tutto in piedi e a ripartire, siamo in gamba noi.
Questo è l’augurio che rivolgiamo a voi tutt* e noi stess* e che la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini di questo Paese possa migliorare esponenzialmente! Vi auguriamo di trovare ogni settimana al cinema almeno un film che vi piaccia moltissimo, non uno che sì, può andare, ma vi sareste aspettati di meglio, uno proprio magnifico. Uno di quei film che ti porta a tormentare ogni interlocutore per convincerlo ad andarlo a vedere. Uno a settimana, niente di meno. Possiamo sopportare una tregua per Natale dove la monnezza impera, vorrà dire che andremo a teatro, a qualche concerto perché il nostro stipendio (che avremo innanzitutto) e il prezzo degli eventi culturali sarà accessibile. Così come dev’essere accessibile la cultura nei Paesi civili poiché non è un vezzo, un sollazzo dello spirito annoiato, ma cibo per i neuroni e stimolo per emozioni e pensieri. Vi auguriamo che voi e le vostre figlie e i vostri figli possiate accedere ad una Scuola pubblica che funzioni, così com’era quella di qualche anno fa, anzi migliore. Vi auguriamo di potervi curare senza dover aspettare mesi per una visita e senza dover pagare cifre sconsiderate. Vi auguriamo che gli imprenditori spariscano dal parlamento, così che non possano più trarre vantaggio dalle leggi che votano. Vi auguriamo che i delinquenti spariscano dal parlamento, e vadano, com'è giusto, a riempire le galere. Vi auguriamo che tutte le leggi stupide e insensate, fatte per favorire a volte un'oligarchia e altre volte una persona sola, vengano mandate al macero, e sostituite da leggi fatte finalmente per il bene di tutti.
Vi auguriamo, in definitiva, che sparisca tutta la gente che cerca di guadagnare soldi fregandovi, in un modo o nell'altro.
E non fatevi convincere del fatto che non si può cambiare, il mondo è pieno di paesi diversi dal nostro, migliori del nostro. Noi stessi una volta eravamo migliori di adesso, lo sapete tutti.
Ci auguriamo che Allen rallenti la produzione e che Cronenberg la aumenti (ma questi sono gusti, ce ne rendiamo conto) e che, una volta al mese, il cinema sia gratuito senza dover dire grazie ad un operatore telefonico, perché andare al cinema (un cinema dove NESSUNO parla) fa bene e qualche volta ti ci dovrebbe mandare anche il dottore con l’impegnativa rossa (senza ticket). Che gli occhi servono anche per andare al cinema, gente e se leggete questo sito (ad agosto) lo sapete meglio di noi.
(AMMUTINAMENTO, CAZZO!)
La cosa ci sta benissimo, soprattutto perché questo articolo conterrà una velata incitazione a delinquere, considerando che, dal punto di vista di un oppressore, qualunque rivoluzionario, effettivamente, delinque. Il futuro... già, crisi o non crisi ci sarà un futuro, per il semplice fatto che il tempo, lo si voglia o no, conosce una sola direzione. Fino a poco tempo fa, intendo prima delle ultime amministrative che hanno visto coinvolte le maggiori città italiane (Roma esclusa), si diceva che l’Italia fosse una Repubblica fondata sul televoto. Qualcosa però dovrebbe essere cambiato, qualcosa di poco appariscente, ma tenace che ha portato, almeno localmente, al rovesciamento del regime. In seguito anche i referendum ci hanno dato ragione. Un evento democratico in cui il popolo è stato chiamato ad esprimersi smettendo i panni del servo, a cui la legge elettorale attuale lo condanna, per farsi sovrano, come la Costituzione lo vuole. Uno strumento democratico, quello del referendum che mai era stato tanto osteggiato da un governo che si è anche permesso di imbavagliare la tv pubblica, con il risultato che i Tg 1 e 2 hanno fornito informazioni errate sulle date delle votazioni e dei referendum quasi non si è parlato.
Eppure, tutto inutile, tutti gli sforzi del potere finiti nel nulla. Nonostante le menzogne, le campagne di demonizzazione degli avversari, i fiumi di bile, nonostante il cospicuo impiego di fascio testosterone e di stronzo silicone, nonostante tutto, la gente è andata a votare, sempre, comunque, ed ogni volta ha detto: basta!
Ora però non ci sono più votazioni.
Uno dei tanti limiti della democrazia è proprio questo, non è detto che le elezioni ci siano quando servono davvero.
E mentre l'Italia sta fallendo, con mezzo paese sgomento e mezzo paese che neanche se ne rende conto, tra una settimana enigmistica ed un servizio di Minzolini sul caldo o sul gelato, cosa diavolo ci resta da fare? Sarà un congenito spirito da piantagrane, sarà una simpatia irrefrenabile per Jack Sparrow, sarà che sono quasi sicuro che alla fine taglieranno le detrazioni IRPEF per i figli a carico proprio a me, a me che pago tutte le tasse, finanche il canone di una RAI che ormai mi dà il voltastomaco, sarà per tutto questo insieme che a me viene da gridare:
AMMUTINAMENTO!
Noi lavoratori dipendenti, noi lavoratori autonomi troppo onesti per evadere, noi che non chiediamo raccomandazioni, noi che lavoriamo con passione e facciamo le cose per bene, noi che non ridiamo quando qualcuno viene offeso, noi che non vogliamo favori, noi che vogliamo che le cose funzionino, noi che vogliamo i servizi, noi che ci rimbocchiamo le maniche, noi che amiamo gli animali, noi che aiutiamo gli altri, noi che non siamo disposti a calpestare tutto e tutti per i soldi, noi dovremmo farlo, noi dovremmo ammutinarci, smettere di lavorare, smettere di pagare le tasse, smettere, in sostanza, di tenere in piedi una baracca piena di troppi parassiti.
AMMUTINAMENTO, CASPITERINA!
Voglio proprio vedere poi cosa faranno i politici, gli evasori, i leccaculo, i pennivendoli e tutti gli altri schifosi escrementi che ci ammorbano l'esistenza e che rischiano con la loro avidità di crearci problemi che proprio non ci meritiamo.
E andiamo a dare pure due sberle a Bossi, che non ne posso più delle sue scemenze a cui nessuno replica solo perché biascica, come se un ictus rendesse infallibili.
AMMUTINAMENTO, PER GIOVE!
Lasciamoci alle spalle l’Italia depressa ritratta mirabilmente nel bellissimo Il caimano di Nanni Moretti. State tranquilli, morti i parassiti per mancanza di sangue, riusciremo a rimettere tutto in piedi e a ripartire, siamo in gamba noi.
Questo è l’augurio che rivolgiamo a voi tutt* e noi stess* e che la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini di questo Paese possa migliorare esponenzialmente! Vi auguriamo di trovare ogni settimana al cinema almeno un film che vi piaccia moltissimo, non uno che sì, può andare, ma vi sareste aspettati di meglio, uno proprio magnifico. Uno di quei film che ti porta a tormentare ogni interlocutore per convincerlo ad andarlo a vedere. Uno a settimana, niente di meno. Possiamo sopportare una tregua per Natale dove la monnezza impera, vorrà dire che andremo a teatro, a qualche concerto perché il nostro stipendio (che avremo innanzitutto) e il prezzo degli eventi culturali sarà accessibile. Così come dev’essere accessibile la cultura nei Paesi civili poiché non è un vezzo, un sollazzo dello spirito annoiato, ma cibo per i neuroni e stimolo per emozioni e pensieri. Vi auguriamo che voi e le vostre figlie e i vostri figli possiate accedere ad una Scuola pubblica che funzioni, così com’era quella di qualche anno fa, anzi migliore. Vi auguriamo di potervi curare senza dover aspettare mesi per una visita e senza dover pagare cifre sconsiderate. Vi auguriamo che gli imprenditori spariscano dal parlamento, così che non possano più trarre vantaggio dalle leggi che votano. Vi auguriamo che i delinquenti spariscano dal parlamento, e vadano, com'è giusto, a riempire le galere. Vi auguriamo che tutte le leggi stupide e insensate, fatte per favorire a volte un'oligarchia e altre volte una persona sola, vengano mandate al macero, e sostituite da leggi fatte finalmente per il bene di tutti.
Vi auguriamo, in definitiva, che sparisca tutta la gente che cerca di guadagnare soldi fregandovi, in un modo o nell'altro.
E non fatevi convincere del fatto che non si può cambiare, il mondo è pieno di paesi diversi dal nostro, migliori del nostro. Noi stessi una volta eravamo migliori di adesso, lo sapete tutti.
Ci auguriamo che Allen rallenti la produzione e che Cronenberg la aumenti (ma questi sono gusti, ce ne rendiamo conto) e che, una volta al mese, il cinema sia gratuito senza dover dire grazie ad un operatore telefonico, perché andare al cinema (un cinema dove NESSUNO parla) fa bene e qualche volta ti ci dovrebbe mandare anche il dottore con l’impegnativa rossa (senza ticket). Che gli occhi servono anche per andare al cinema, gente e se leggete questo sito (ad agosto) lo sapete meglio di noi.
(AMMUTINAMENTO, CAZZO!)
I lettori hanno scritto 3 commenti
Sara Troilo
- indirizzo IP 93.71.37.79
- data e ora Domenica 21 Agosto 2011 [20:22]
- commento Che foto ributtanti :)
Emanuel Perico
- indirizzo IP 217.56.112.94
- data e ora Lunedì 22 Agosto 2011 [10:04]
- commento Sempre sul pezzo, capo! Concordo con Sara riguardo alle foto, oltremodo urticanti.
Luigi Faragalli
- indirizzo IP 151.5.148.94
- data e ora Lunedì 22 Agosto 2011 [12:23]
- commento Già, poi messe tutte così, nella stessa pagina, fanno ancora più effetto. :)
Partecipa
Cosa aspetti a diventare un utente registrato?
Queste funzioni sono abilitate soltanto per gli utenti registrati. Si possono votare i film ed esprimere opinioni su registi, attori o su qualunque altro aspetto riguardante le pellicole, si può commentare quanto scritto nelle recensioni e negli articoli e concordare o dissentire. Gli utenti registrati hanno inoltre accesso a molte altre funzioni personalizzate sul sito. Basta un minuto, registrati e fai sentire la tua voce.
Pubblicità