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Maggio: il mese di Stieg Larsson
di Sara Troilo
"Armanskij aveva difficoltà ad accettare che la sua ricercatrice migliore fosse una ragazza pallida, di una magrezza da anoressica, con i capelli cortissimi, il piercing a naso e sopracciglia. Sul collo aveva tatuata una vespa lunga due centimetri e intorno al bicipite del braccio sinistro una serpentina. Nelle occasioni in cui aveva indossato indumenti leggeri, Armanskij aveva anche potuto constatare che aveva un grande tatuaggio raffigurante un drago sulla schiena. Per natura aveva i capelli rossi, ma li tingeva di un nero corvino. Sembrava sempre che si fosse appena svegliata dopo un'orgia durata una settimana in compagnia di un gruppo hard rock. [...] Semplicemente era magra di costituzione, con un'ossatura minima che le dava un'aria da eterna adolescente, mani piccole, caviglie sottili, e seni che si distinguevano appena sotto ai vestiti. Aveva ventiquattro anni, ma pareva una quattoridicenne. Aveva bocca larga, naso piccolo e zigomi alti che le conferivano un che di orientale. [...] ...attrante. In un modo affatto incomprensibile."
C'è da dire che quella di Larsson è una storia tragica, cresciuto dai nonni materni, ha lavorato come grafico prima di diventare giornalista, ma è indagando sull'uccisione di cinque ragazzi ad opera di gruppi dell'estrema destra che crea la rivista EXPO sempre in prima linea contro la recrudescenza del neofascismo e del razzismo in Svezia. Larsson però tiene conferenze sul tema estrema destra e razzismo in tutto il mondo e collabora perfino con Scotland Yard. Larsson era un grandissimo appassionato di Pippi Calzelunghe, celeberrimo personaggio nato dalla mente di Astrid Lindgren e questa sua passione emerge dalla lettura delle sue opere di fiction. Il nostro Stieg invia alla più grande casa editrice svedese la trilogia di Millennium, ma muore per un infarto proprio nella sede di EXPO dopo aver corso sulle scale a causa di un guasto all'ascensore e prima di vedere pubblicata la propria opera che l'avrebbe reso estremamente famoso e ricco. E già così potrebbe bastare in quanto a jella, ma c'è di più ed è qualcosa che lascia sconcertati in un Paese come la Svezia, che in fatto di diritti civili è avanti di alcuni secoli rispetto all'Italia tanto che per noi guardare in Svezia è come appiccicarsi alla vetrina di una super pasticceria: le proprietà di Stieg, come il guadagno dato dalle vendite della trilogia in tutto il mondo, non sarnno destinati alla compagna Eva che ha vissuto con l'autore per 32 anni, ma agli odiati parenti. Tutto ciò sta rendendo impossibile la pubblicazione del fantomatico quarto volume dell'opera che dovrebbe avere Eva, ma che si guarderà bene dal pubblicare stando così le cose.
Ma torniamo al primo volume, a quell'Uomini che odiano le donne che vedremo in sala a partire dal 29 maggio e che si è addirittura permesso di dare un corpo e un volto ai nostri idoli Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist che nel romanzo ci vengono svelati mentre procede il racconto e che ci rubano il cuore senza lasciarci scampo. Come si regge ad una prova del genere? Che poi è la mesedima prova cui il lettore viene sottoposto ogni volta che decide di andare al cinema a vedere un adattamento, va bene. Eppure questa volta c'è qualcosa di più rischioso nella scelta dei personaggi perchè al di là dei tratti somatici (che vengono ben esplicitati solo nel caso di Lisbeth, tra l'altro, perchè di Erika per esempio ci viene detto che ricorda Laura Palmer in una riga en passant...) c'è tutto un atteggiamento che è anche morale che va ritrovato negli attori. E non solo nel caso dei due eroi, ma anche dei numerosi personaggi che li affiancano e che spesso condividono il letto con loro. Per fare un esempio lontano: Tom Hanks è perfetto per interpretare il professore creato da Dan Brown perchè non ha caratteristiche precipue, è un personaggio standard di quel tipo di letteratura. Mi si sarebbe aperta una ferita nell'anima se avesse interpretato Mikael Blomkvist invece. Per non parlare di Lisbeth che, a conti fatti, credo non possa che deludere chiunque. Perchè la hacker dei sogni tristemente rimane relegata alla dimensione onirica: non c'è spazio per lei in questo mondo. Di questo e di altri drammi veri potremo riparlare soltanto a fine mese, per ora anticipo solo che a breve verrà pubblicato uno speciale sull'opera di Stieg Larsson e sulle opere correlate: un calendario dell'avvento laico.
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