- Contro Il pessimo metodo
- A favore La violenza della psicoanalisi
- Sara Troilo Vs. Keivan Karimi
Meglio gay o Opus Dei? O CEI? E tutto ciò che vive in mezzo.
di Sara Troilo
Il primo episodio si intitolerà Casa Santanchè, poiché la donna con tacco incluso, convive da 11 anni, ma ciò non le impedisce di scagliarsi contro questa scelta. Si vedrà come in pubblico parlerà di bassezza in merito alla convivenza e poi a casa tenterà in ogni modo di distrarre il proprio compagno dalle sue pubbliche affermazioni dichiarando che il microchip che gli alieni le hanno installato nel tacco della scarpa sinistra fa interferenza con le sue sinapsi. Alla proposta del convivente di levarsi quel paio di scarpe coi tacchi la donna lo accusa, nell'ordine, di: sottovalutare gli alieni che hanno messo microchip in tutti i suoi tacchi e sottovalutare l'importanza del tacco nella vita di una vera donna come lei. Il tacco eleva al di sopra della marmaglia popolare. Il tacco eleva anche lo spirito. Una vita senza tacco è una vita inutile. O una vita da maschio.
Il secondo episodio è anche il più intenso: Casa o Casini. Il gran cerimoniere del perbenismo patrio, divorziato da una donna a sua volta divorziata, inspettinabile, verrà ritratto mentre discute con Azzurra Caltagirone, sua convivente dalla quale ha avuto anche una figlia, Caterina, chiamata così dal monastero di Santa Caterina nel Sinai. La sua biografia parla chiaro, ma non basta. No, perchè Casini esterna di continuo e dal basso (punto di vista loro, eh) della sua condizione di convivente e divorziato, pretende di spiegare a tutta Italia cosa si fa e cosa non si fa. Dalla sua, l'avara e ricchissima Azzurra pare non frequenti le chiese. Chissà se nella sit-com questo aspetto verrà affrontato. La frase preferita di Pierferdinando? "Datemi una spazzola e vi pettinerò il mondo".
Probabilmente non vedremo in sala l'episodio più forte del film che è in questi giorni al vaglio della censura: Chi di pedofilia ferisce... Di fatto qui il tono si fa tragico e serio. Il faceto della prima parte del film viene completamente abbandonato per un taglio più giornalistico che tenterà di far luce sui famosi panni sporchi che il Vaticano tenta di lavare in famiglia. Innanzitutto, se il Vaticano è una famiglia, vorremmo sapere quale sia il suo statuto e da quanti conviventi more uxorio sia eventualmente composta. E poi, come suggerisce il titolo, ci piacerebbe sapere che fine hanno fatto quei vescovi accusati di pedofilia negli USA e sottrattisi alla giustizia con la fuga. Poprio in questi giorni le cronache riferiscono di un supposto solenne autogol ad opera del nuovo Ruini, Bagnasco che ha citato la pedofilia dicendo poi che si trattava di un'estrapolazione da un discorso suo più ampio sull'argomento "famiglia". Di certo sarà stata un'estrapolazione, non lo mettiamo in dubbio, nè ci interessa in particolare. Leggeremo il discorso intero per vedere se parla anche dei Legionari di Cristo. Ma solo per curiosità.
Non ho ancora visto questo lavoro, né so quale sarà l'episodio conclusivo del film, la mia speranza è che si affronti, restando in argomento Chiesa, la figura femminile annichilita da secoli di strapotere vaticano. Domani Bagnasco potrebbe dire che le donne che non sono vergini o madri, sono zoccole, estrapolando il discorso e con parole sue che so che saranno diverse dalle mie, e resterebbe soltanto un problema di distanza (negata). Prima di tutto geografica. Il Vaticano sta in Italia e la sua eco rimbomba fortissima sui giornali del Bel Paese, un po' come il peto nella foresta del castoro che mangia il chewin gum, se mi si concede il paragone. E poi di vicinanza coatta a livello idelogico. Siamo cresciut* col catechismo, nella maggior parte dei casi e quindi convint* che la donna sia il rivestimento di un utero (coi tacchi) e che Dio sia maschio. Sto ancora aspettando delle scuse.
Come, ne sono convinta, stanno apsettando alcune risposte le suore che hanno redatto rapporti dettagliati sugli abusi sessuali subiti da altre suore soprattutto nelle missioni africane: suor Maria O' Donohue autrice del rapporto del 1995 e suor Marie Mc Donald che ne ha scritto un altro nel 1998 sempre per denunciare "molestie sessuali e stupri perpetrati da preti e vescovi".
Per ora le risposte le hanno avute solo da organi politici.
La Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea nell'aprile 2001 scrive quanto segue:
19. Diritti umani: Atti di violenza contro religiose cattoliche
Risoluzione del Parlamento europeo sulle violenze sessuali ai danni delle donne e in particolare di
religiose cattoliche
Il Parlamento europeo,
visti la Dichiarazione universale dei Diritti dell'Uomo e la Convenzione europea sui Diritti dell'Uomo,
vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
vista la sua risoluzione del 16 settembre 1997 sulla necessità di organizzare una campagna a livello dell'Unione europea per la totale intransigenza nei confronti della violenza contro le donne,
vista la sua risoluzione del 10 marzo 1999 sulla violenza contro le donne e il programma Daphne,
vista la Convenzione delle Nazioni unite sull'eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione contro le donne,
A. ribadendo la ferma condanna sua e delle altre istituzioni comunitarie di qualsiasi forma di violenza ai danni delle donne e in particolare degli abusi sessuali,
B. vivamente preoccupato per il contenuto di un rapporto comparso nella rivista americana «National Catholic Reporter», in cui si segnalano numerosi casi di stupro, in almeno 23 paesi, commessi da preti nei confronti di religiose cattoliche,
C. considerando che la Santa Sede ha confermato di essere a conoscenza di casi di stupro e di abusi sessuali ai danni di donne, e anche di suore, da parte di preti cattolici, stante il fatto che dopo il 1994 sono stati trasmessi al Vaticano almeno cinque rapporti su questo tema,
D. considerando che malgrado i responsabili ufficiali fossero stati correttamente informati circa queste violazioni dei diritti umani, gli stessi non hanno reagito come avrebbero dovuto,
E. sottolineando che, secondo questi rapporti, numerose religiose stuprate sono state anche costrette ad abortire, a dimettersi e, in taluni casi, sono state infettate dall'HIV/AIDS,
F. prendendo atto delle dichiarazioni del portavoce del Vaticano, Joaquin Navarro Valls, il quale ha affermato che «il problema è noto ma è geograficamente limitato», ma sottolineando che, al contrario, questo fenomeno si estende ben al di là dell'Africa,
G. rammentando che l'abuso sessuale costituisce un reato contro la persona umana e che gli autori di questi reati devono essere consegnati alla giustizia,
1. condanna ogni violazione dei diritti della donna nonché gli atti di violenza sessuale, in particolare nei confronti di religiose cattoliche ed esprime la sua solidarietà alle vittime;
2. chiede che gli autori di questi reati vengano arrestati e giudicati in tribunale; chiede alle autorità giudiziarie dei 23 paesi citati nei rapporti di garantire che sia fatta piena luce in termini giudiziari su questi casi di violenza nei confronti delle donne;
3. chiede alla Santa Sede di considerare seriamente tutte le accuse di abusi sessuali commessi all'interno delle proprie organizzazioni, di cooperare con le autorità giudiziarie e di rimuovere i responsabili daqualsiasi incarico ufficiale;
4. chiede alla Santa Sede di reintegrare le religiose che sono state destituite dai loro incarichi per aver richiamato l'attenzione delle loro autorità su questi abusi e di fornire alle vittime la necessaria protezione e compensazione per le discriminazioni di cui potrebbero essere successivamente oggetto;
5. chiede che sia reso pubblico il contenuto integrale dei cinque rapporti citati dal «National Catholic Reporter»;
6. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alle autorità della Santa Sede, al Consiglio d'Europa, alla Commissione per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite, ai governi del Botswana, del Burundi, del Brasile, della Colombia, del Ghana, dell'India, dell'Irlanda, dell'Italia, del Kenya, del Lesotho, del Malawi, della Nigeria, della Papua Nuova Guinea, delle Filippine, del Sudafrica, della Sierra Leone, dell'Uganda, della Tanzania, di Tonga, degli Stati Uniti d'America, dello Zambia, della Repubblica democratica del Congo e dello Zimbabwe.
Non è il primo di aprile per sempre e mi è parso giusto colcundere il pezzo con una notizia vera, del resto si parlava di docu-fiction, no?
Se la laica Unione Europea è intervenuta, rifacendosi alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, in fatti che probabilmente il Vaticano avrebbe preferito tenere taciuti, l'ha fatto per porre termine a una serie di stupri perpetrati da uomini della Chiesa. O, meglio, perchè ci fosse una legge alla quale apellarsi, visto che la dottrina cattolica evidentemente non basta a questi santi uomini stupratori. Mi sfugge la logica che ha portato l'allora portavoce del papa Joaquin Navarro Valls a minimizzare l'accaduto ("Alcune situazioni negative non possono far dimenticare la fedeltà spesso eroica della stragrande maggioranza di religiosi, religiose e sacerdoti. [ ] Il problema è conosciuto ed è ristretto ad un'area geografica delimitata. La Santa Sede sta trattando la questione in collaborazione con i vescovi, con l'Unione Superiori Generali e con l'Unione Internazionale Superiore Generali. Si lavora sul doppio versante della formazione delle persone e della soluzione dei casi singoli". Marzo 2001) e che porta ancora oggi la gerarchia eclesiastica a scagliarsi contro i diritti civili delle cittadine e dei cittadini italian* che non sono cattolici o che, per quanto lo siano, fanno scelte diverse. E due uomini o due donne o una donna e un uomo che convivono non fanno violenza a nessuno. Una banalità che non viene però mai in mente a nessuno. Tra l'altro i Dico tutelerebbero anche Casini e la Santanchè se non fossero già tutelati come parlamentari da una legge che prevede la reversibilità pensionistica per i conviventi more uxorio! E che è il Parlamento? L'Olimpo degli dei, per caso?
I lettori hanno scritto 6 commenti
- indirizzo IP 192.167.204.12
- data e ora Mercoledì 02 Maggio 2007 [15:18]
- commento Ops, doppione. Va beh, d'altronde c'è chi pensa che la prova dell'esistenza di dio sia la banana.
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