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Vendetta (V come)
di Sara Troilo
Nei primi giorni dell'anno nuovo si usa sventagliare buoni propositi, ma se questi non sono stati formulati per tempo non resta che attrezzarsi in modo diverso. Del resto non vedo perche' se una persona si comporta bene, nei limiti, deve porsi ogni gennaio come un penitente. Uno che ha sbagliato qualcosa e che non lo fara' di nuovo. Ah,si'? Perche' invece l'anno passato si e' comportato meglio di noi? Noi sempre li' a festeggiare l'anno nuovo, pettinati e tirati a lucido, con i vestiti fatti di brillantini e lui che fa? L'anno nuovo intendo. Che fa? Si comporta come quello prima. E' sempre cosi'. A dirla tutti solo gli spagnoli hanno fatto bene a tributare onori al 2005 perche' ha regalato loro Zapatero. Ora, considerato che vivo nella stessa patria di Ruini (l'highlander) e che il mio comportamento durante l'anno appena trascorso e' stato esemplare (chi vuoi che vada a spulciare i registri e a riguardarsi le registrazioni?) metto sul tavolo le mie aspettative: voglio un 2006 in cui per evitare i bei film devi essere stato addestrato alla piu dura scuola di stuntman del mondo. Orsu', anno nuovo, sciorina i tuoi buoni propositi cinematografici.
Questo Lady Vendetta mi fa felice, ma e' troppo a ridosso delle ciofeche natalizie e distribuito come se gli si facesse la carita'. La chiusura della trilogia sulla vendetta di Park Chan Wok avrebbe meritato ben altro, ma so che ci dovremo accontentare di poterlo vedere anche in Italia. Dopo il magnifico Old Boy e dopo Simpathy for Mister Vengeance, eccoci di nuovo alle prese con la premeditazione di un atto violento che dovrebbe ripagare la protagonista di un torto subito anni prima; ne ha parlato Alice Trippolini nelle sue belle e assidue descrizioni veneziane. Dopo la meta' di gennaio, invece, il 2006 ci ammette alla visione di Ang Lee e del suo I segreti di Brokeback Mountain : niente di meno che il Leone d'Oro! Protagonisti due cowboy amanti e il profondo dissidio interiore che li lacera, la rottura tra esistenza ed essenza, per usare le parole di Nicola Tedeschi che ha visto questo film a Venezia e che ne ha scritto in modo mirabile. Da vedere anche solo per monitorare l'attivita' delle giurie del Festival piu' importante d'Italia. A breve anche Match Point fara' la sua comparsa, nuova ambientazione per il nuovo film del prolifico Woody Allen. Siamo a Londra e nei pressi di una commedia noir. Sono anni ormai che il regista newyorckese si e' assestato su una produzione media, che si fa? Gli si concede un'altra chance?
Ritorno sugli schermi anche per un regista che di film ne ha fatti ben pochi, il regista filosofo Terrence Malick, dopo aver firmato l'immenso La sottile linea rossa, torna con The New World in cui narra le vicende di John Smith (Colin Farrell) e Pocahontas. Malick ci ha regalato La rabbia giovane e I giorni del cielo oltra al gia' citato La sottile linea rossa, di fronte a un suo nuovo film e' possibile un unico atteggiamento: la deferenza. Soprattutto se ci si dimentica che il regista ha firmato la sceneggiatura dell'ignobile Il bacio dell'orso. Sara' poi distribuito in occasione del giorno della memoria (27 gennaio) il film Fateless - Senza destino di Lajos Koltai, adattamento dal romanzo del Nobel Imre Kertesz che racconta la storia di un ragazzino rinchiuso in un campo di concentramento. Un gennaio da urlo. L'anno nuovo comincia bene, ma lo terremo d'occhio. Oh, se lo terremo d'occhio!
I lettori hanno scritto 3 commenti
- indirizzo IP 84.77.160.185
- data e ora Domenica 15 Gennaio 2006 [23:12]
- commento Match Point non e' male. ;)
- indirizzo IP 151.38.135.241
- data e ora Martedì 17 Gennaio 2006 [10:12]
- commento ok, allora si va a vederlo eh
- indirizzo IP 81.208.74.187
- data e ora Martedì 07 Febbraio 2006 [23:51]
- commento oscia!! che bella recensione!! molto tecnica e per gli addetti ai lavori o superappassionati comunque ti leggo sempre volentieri. ciao ciao
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