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Editoriale

Piano, Marshall, o ti sparano

di Sara Troilo

Fuori contesto ricordo alle lettrici e ai lettori che Cineboom aderisce alla Giornata Mondiale Contro l'Omofobia che si celebra il 17 maggio di ogni anno.

Il corso della storia e la cronaca stessa smentiscono la leggenda secondo cui chi ama il cinema tenta la fuga dal mondo reale ed e' verita' che i grandi film hanno sempre restituito un'immagine del mondo disincantata e priva di fronzoli. Attualmente poi il genere documentario si e' affiancato a quello di finzione nel ritrarre un panorama desolante che la stampa main stream tiene nascosto a quei cittadini del mondo che avrebbe il dovere di informare. Nei giorni scorsi ci si e' messa addirittura una consegna di premi cinematografici e fare allusioni alla stretta attualita': mi riferisco ai David di Donatello.

La trasmissione e' stata condotta da Mike Bongiorno (nato negli USA) e Luisa Corna (un'allegrona nostrana), entrambi piuttosto imbarazzanti, in platea grandi e piccoli nomi del cinema italiano piu' tre extracomunitari: Tom Cruise con la sua fidanzata minorenne estratta da un serial per adolescenti (una news di Cineboom mi fornisce il nome: Katie Holmes) e la Million Dollar Baby Hilary Swank. Le telecamere hanno staccato solo brevemente sui due conduttori e sui loro penosi sketch, per il resto della serata sono state incollate sui volti degli ospiti d'oltreoceano.

Le consegne dei premi hanno polverizzato i record di velocita', premiate e premiati non hanno nemmeno avuto il tempo di ringraziare, ne' di proferire verbo dal momento che subito venivano spinti giu' dal palco. Il ritmo forsennato non e' nemmeno riuscito ad includere i canonici secondi di presentazione dei candidati ai David, gli spettatori hanno dovuto esercitare il potere della propria mente e immaginarsi gli stralci di film che vedevano impegnati gli attori. Non e' stato concesso a nessuno piu' di un paio di minuti.

Ovviamente c'e' un'eccezione brillante. Il Tom. Il siparietto iniziale ha visto Mike Bongiorno impegnato a dire che l'ospite d'onore sarebbe stato una sorpresa, quando nemmeno i faretti sul palco ignoravano la presenza di Tom Cruise, ma non e' questo il punto. Al fatidico momento della presentazione dell'ospite ben venti minuti (20) di clip con i maggiori successi del sorridente Tom. Da Risky Business a Rain Man, senza dimenticare Top Gun, Mission Impossible (tutti e due) e Vanilla Sky, Codice d'onore, Nato il 4 Luglio, proprio come se fossero tutti indimenticabili capolavori della storia del cinema e lui un attore di proporzioni immani. Tanto che cosa cambiava? Prima si doveva fingere di non avere visto la star in sala e poi fingere che fosse il grado piu' alto della recitazione mondiale, sempre impegnato in lavori encomiabili. Al di la' del lavoro di assistenza geriatrica al Bongiorno, lavoro che sembrava tenere impegnati sia gli ospiti che la stessa Corna e che deve avere coinvolto anche la platea, la farsa e' stata gigantesca. Quando finalmente e' arrivato il momento della salita sul palco dell'acclamatissimo divo hollywodiano, altri venti minuti (20) impegnati nel simpaticissimo gioco sulla pronuncia del cognome del bel Tom, roba avvincente. In quella stessa sera il magnifico film di Paolo Sorrentino, Le conseguenze dell'amore ha ricevuto cinque David: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior fotografia e miglior attore protagonista al grandioso Toni Servillo. Durata totale delle premiazioni al film: sette minuti.

E' un magnifico finale, sia chiaro, ma Tom e la telefilmara che ridacchiavano in sala mentre i due presentatori facevano di tutto per farsi scritturare dal Bagaglino, sono stati un duro colpo per la parte patriottica della cinefilia italiana. Per fortuna i cugini francesi non sono tanto sudditi dei divora-hamburger, questa edizione di Cannes e' attentitissima alla qualita' dei film e se a qualcuno hanno deciso che possono inchinarsi, hanno scelto Jim Jarmush e Gus Van Sant. Peccato che l'evento di punta di questo Festival sia l'anteprima di Star Wars III... Tornando in patria, alla fine, Tom, hai poco da ridere, ripensa alla quantita' industriale dei filmacci cui hai preso parte e quando passa Toni scansati e china il capo.

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 21 commenti

 
 
utente
Lego
  • commento Non nego che tra i papa boys ci possano essere degli elementi sinceri e validi, ma purtroppo buona parte di loro rappresentano la sintesi del bigottismo,esprimono una specie di gioia affettata e
 
 
 
 
 
utente
Lego
  • commento non veritiera, senza contare che, in quanto a criteri estetici, fanno veramente pietà.
 
 
 
 
 
utente
FRANK
  • commento E sono UN PO' integralisti...
 
 
 
 
 
utente
Lego
  • commento Però come minchia si vestono? Questo mi toglie il sonno.
 
 
 
 
 
utente
Sara
  • commento Mai piu' senza lo stracazzo di cappellino? ma quanto son brutti/e, lego, hai ragione.
 
 
 
 
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