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"L'unico rimedio alla depressione è il trionfalismo" Wu Ming 5
di Sara Troilo
Credete poco in voi stessi? Pensate che il vostro alzarvi dal letto al mattino condizioni le sorti del mondo meno di uno starnuto di colibriì? Guardarvi allo specchio vi emoziona quanto un tramonto sopra un discarica? Affrontare il freddo non è una battaglia che vi interessa vincere e state studiando come provvedere alla sussistenza restando sotto al piumone? Non ci siamo.
Occorre mettersi al lavoro ed estrarre dal proprio cilindro personale un atteggiamento smagliante semiperenne. Ancora una volta il cinema ci viene incontro e stavolta lo fa con le interviste agli attori e ai registi, con i making of e i press-book. Il primo step del nostro seminario sul trionfalismo è affidato esclusivamente alla vostra immaginazione. Pensate ad un film bruttarello e mettetevi nei panni del regista, se vi immaginate tra l'imbarazzato e l'impacciato, con la volontà di chiedere scusa vi state sbagliando.
Esempio pratico: L'ultimo samurai di Edward Zwick sceneggiato da John Logan (che ha scritto anche The Aviator). Un film senza qualità e con tanti difetti e che non se ne cura affatto! Nelle interviste il regista dice di aver studiato a fondo sia la storia che il cinema di Akira Kurosawa e parla di un riflettersi nei personaggi (Algren e Katsumoto) che portano il mondo interiore nell'epica in un cammino di conoscenza di sè. Tom Cruise dice di aver accettato di girare il film per una specie di dovere morale poichè avrebbe portato sullo schermo un uomo che vive per i propri valori e li porta avanti nonostante tutto, senza mai scoraggiarsi. Umanità, buoni sentimenti, ma anche cultura e allenamento fisico intenso. Di Cruise i collaboratori dicono che arrivava due ora prima degli altri sul set leggendo impegnativi libri sulla Guerra Civile e dedicando mesi allo studio approfondito delle arti marziali e al combattimento con due spade e su cavallo. Tutti quelli che hanno lavorato a L'ultimo samurai si sono identificati nei personaggi e hanno lavorato duramente. Verrebbe da chiedersi chissà che sarebbe uscito se avessero fatto i pigri, eppure no, eppure funziona, non ho mai visto nessuno ridere di fronte a risposte tanto pompose. Tattica vincente? Facciamola nostra, non saremo peggio di uno Zwick, o di una Bellucci che per i cinque minuti in cui sbiascica "Vojo un bascio come quello che hai dato a lei" in Matrix reloaded va in giro a pavoneggiarsi.
Il secondo step del seminario prevede una prova pratica. Nella vita di tutti i giorni fate le splendide e gli splendidi sempre. Fatto la spesa al supermercato? "I commessi sono stati straordinari, senza di loro non avrai mai trovato le sottilette. Le cassiere mi hanno fatto notare che sugli assorbenti c'era lo sconto, da sola non me ne sarei mai accorta, sono innamorata e ho sempre la testa tra le nuvole!". Quando rilasciate interviste sui colleghi non siate mai acidi, per carità, sono tutti importanti, fondamentali, molto umani. Siate anche sempre pronti a dedicare qualsiasi cosa abbiate fatto a qualcuno, come fanno i calciatori quando segnano e non stupitevi per gli applausi, dopo i primi tre gli altri saranno ordinaria amministrazione.
I lettori hanno scritto 15 commenti
- commento Allora non conosce bene i suoi colleghi. O i rischi che corre... (Ehi Lucio, e de "Il Patto dei Lupi" che mi dici? eh!eh!)
- commento ma no, tino, anche io sono uno dei marziani che arriva 2 ore prima e s'identifica, sì. confermo il mio giudizio sulla bellucci attrice: meglio quando non parla. il suo film migliore è malena infatti!
- commento Accidenti, sono circondato! Peggio che in They live di Carpenter...
- commento Però, scherzi a parte, la Bellucci da 1 a 10 direi... bleah!!! -25!!! (e sono buono perchè siamo ancora sotto Natale...)
- commento ma il Wu ming non è l'involtino primavera?
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