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Editoriale

 
 
 
 
 
 
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Editoriale

Campagna di civilita' a favore del "cinema da soli".

di Magdalene

Pensando all'iconografia del "puveriello e sfortunato" e' facile immaginarselo mentre varca la soglia di un cinema da solo. Tutto questo e' ingiusto e anche molto lontano dalla verita'. Al fine di sdoganare la famigerata usanza per collocarla sotto una luce piu' adatta, tentero' di dimostrare la seguente tesi: andare al cinema da soli e' un atto di civilta' estrema e dimostra una buona autostima. Innanzitutto il cinema, Natale compreso, non e' quella simpatica alternativa alla pizza o alla bevuta tra amici e possa io diventare snob se dico il falso. Esiste, invece, la maledizione del "cinema di gruppo" che consiste nel ritrovarsi in una sala buia circondata da gente che avresti anche potuto stimare e che inevitabilmente, al termine del supplizio, tendi a sovrapporre alle facce di Boldi e De Sica. Persone che ti erano anche sembrate sensate, magari e che, dopo Palle al balzo, ti ritrovi a guardare con sospetto, aspettandoti il primo simpatico rutto che fara' capottare dal ridere tutta la compagnia. Dire no al "cinema di gruppo" e' dire no alla misantropia. Poi, diciamola tutta, nessuno sceglie i film meglio di te. Certo, puoi sempre trovare qualcuno da convincere, ma a volte lo sforzo e' inutile, altre volte puo' portare addirittura con se' effetti boomerang, ne citero' uno solo: l'etichetta. Chiami un'amica/un amico, gli chiedi se le/gli va un cinema, presumibilmente la risposta sara' affermativa, e' il momento di lavorasela/o. Poniamo il caso piu' difficile, e' uscito il nuovo film di un regista iraniano che ti fa sbavare oppure il primo capitolo di una saga cyberpunk very splatter e non hai con te ne' pentothal ne' anestetici forti. Ti resta l'abilita' oratoria e poniamo anche il caso che tu ne sia dotato. Risultato: la persona da te convinta capira' perche' non si e' mai interessata alla cinematografia iraniana o al cyberpunk e ti cataloghera' senza dubbio alcuno sotto la voce "fissato con le paranoie cinematografiche, essere umano da evitare". Per quanto riguarda i fidanzati, si sa come sono. Sono docili solo all'inizio, poi tendono ad alzare la cresta. Sceglierne uno gia' tendente al cyberpunk e' una scelta estrema che pero' non elimina il problema del film iraniano, quindi tanto vale. Il fatto e' che la prospettiva e' errata, andare al cinema da soli accresce l'allure, alimenta il fascino, fa crescere, rende la pelle luminosa. Quando si e' in quel particolare stato d'animo da "ora vado a casa, faccio i bagagli e me ne vado da questo paese infame dove nessuno mi capisce e nessuno mi vuole bene" cosa c'e' di meglio che chiudersi in una sala cinematografica? Preferibilmente di pomeriggio, quando si rischia addirittura che ci siano soltanto altre tre anime (84 grammi in tutto, ammesso che tu ne abbia una) in sala. Infine sarebbe stupido non pensare a La rosa purpurea del Cairo e quel rapporto univoco e incondivisibile tra spettatore e attore. E se tutte queste allettanti prospettive non fanno breccia nei vostri aridi cuori, c'e' sempre l'alternativa. "Ieri ho visto Almodovar" "Ah, ma ci sei andato da solo?", "No, non sono mica uno sfigato, sono andato con tutti i miei amichetti immaginari!".

 
 
 
 
 
 
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Commenti
 

I lettori hanno scritto 12 commenti

 
 
utente
Angelus
  • commento Il mio limite è la vanzinata. Non riuscirebbero a trascinarmici nemmeno drogandomi pesantemente.
 
 
 
 
 
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Tetsuo
  • commento Verissimo! Il Grande Lebowski, Strade Perdute, Dolls, visti da solo, li ho apprezzati tantissimo. L'assenza di compagnia (spec. se non stimolante) permette un coinvolgimento maggiore nel film! Viva!
 
 
 
 
 
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Tino
  • commento Il Grande Lebowski l'avrò visto almeno 10 volte e sempre in compagnia, ma lo reputo comunque uno dei migliori film in circolazione nonchè il capolavoro dei fratelli Cohen!
 
 
 
 
 
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Isiltarion
  • commento film da soli?vero,che male c'è:)Per me a volte è un pò come una bella canzone...te la puoi gustare per conto tuo...o in (buona) compagnia. Cmq una cosa non esclude l'altra a mio avviso:)
 
 
 
 
 
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Sara
  • commento al cinema con me ogni tanto viene Frank, un coniglio gigante.
 
 
 
 
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