Il voto del redattore
- voto
- 4.5/5
- valutazione
- Ottimo film per chi ha voglia di poesia.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 3.3/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 3 lettori
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Via Varsavia
di Emiliano Cribari
- Dati
- Titolo originale: Via Varsavia
- Soggetto: Emiliano Cribari
- Sceneggiatura: Emiliano Cribari
- Genere: Commedia - Sentimentale
- Durata: 85 min.
- Visto in: DVD
- Regione: 2 - [Europa, Egitto, Giappone, Medio Oriente, Sud Africa]
- Formato video: 16:9
- Nazionalità: Italia
- Anno: 2006
- Produzione: Cecchi Gori Home Video
- Distribuzione: Cecchi Gori home Video
- Anno di uscita in homevideo: 2007
- Sottotitoli: italiano per non udenti
- Contenuti speciali: 60 secondi, backstage, live, prologo, epilogo, diario di bordo, biografie
- Standard:
La poesia dei ricordi
di Eleonora Fontana
Vedo il dvd di Via Varsavia, un film diretto, scritto e ideato da Emiliano Cribari, un regista che non conosco (nonostante viva poco distante da me) e quindi, mentre inserisco il dvd nel lettore, non ho nessuna aspettativa. Solo un po' di curiosità. Appare sullo schermo uno scorcio di Firenze vista da Piazzale Michelangelo e la voce fuori campo del regista mi accompagna dentro il film. Una divertente cornice alla quale partecipano Marco Masini e Barbara Enrichi ci introduce alla storia di Francesca: su un palco seminudo, una poetessa condannata a morte legge il suo diario aspettando di essere giustiziata per cannibalismo per aver ucciso e mangiato suo fratello "per proteggerlo e tenerlo sempre con se".
Il bianco e nero della poesia di chi guarda il mondo non sentendosi parte di esso si alterna ai colori dei versi, altrettanto poetici, di chi, al contrario è perfettamente integrato nell'ambiente che lo circonda. Un solo protagonista: la poesia dei ricordi, la parola. Una sola attrice, Erika Renai, che interpreta Francesca, la poetessa in bianco e nero, e Luca il fratello di Francesca. Attraverso le pagine del diario di Francesca si entra in casa dei due fratelli, si respirano gli odori della loro cucina, si gioca con loro giù, in Via Varsavia, si sorride con Luca che prende la vita un po' in giro e si piange con Francesca che la sua vita non riesce ad accettarla. Mentre scorrono i ricordi di Luca e Francesca, anche a noi torna in mente il natale in famiglia, il giorno che è morto il nonno e i discorsi della mamma sui vicini. Si cresce con Francesca e si ricorda un po' anche noi come eravamo da piccoli, la piazzetta del paese con gli anziani seduti al sole, la cartellina da disegno con il righello che spuntava da un lato, la cameretta in comune con i fratelli.
Un film fatto quasi solo dalle parole, un film realizzato da un poeta e da una brava attrice. È molto brava infatti Erika Renai, da sola sul palco, a impersonare due io opposti: a far sorridere con le battute comiche in dialetto fiorentino di Luca e a far piangere con il personaggio di Francesca. I versi che si snodano con ritmo pacato lungo la pellicola ci raccontano la stessa vita vissuta da due personalità diverse, o due personalità diverse nello stesso contesto, con una maestria degna di una letteratura d'eccellenza. Finisce il film per la terza volta e per la terza volta avrei voglia di rivederlo per ascoltare ancora il racconto dei ricordi, ma mi dedico alle altre tracce del dvd: il backstage, il prologo e l'epilogo. Meraviglioso il prologo che mi fa capire molto di più.
Emiliano Cribari ha la mia età, è cresciuto come me, nascondendo il pacchetto delle sigarette nel vaso della signora del piano di sotto, e guardando i cartoni animati che guardavo anche io alle undici del mattino su italia uno quando ero malata. Emiliano Cribari si sente esattamente come mi sento io: "trent'anni sono una merda, tutto ancora troppo fresco ciò che sta indietro e tutto ancora troppo nebuloso là davanti". La magia sta nelle sue parole, in come lui riesca con una frase a descrivere lo stato d'animo di molti di noi: quelli che si sentono un po' troppo grandi per fare i figli, ma non ancora pronti per fare i genitori, quelli che non hanno fretta di crescere e anzi non vogliono separarsi da Ken Shiro e dal sapore di libertà che ti dava l'improvvisa e inaspettata notizia dell'uscita da scuola un'ora prima. Quelli che guardano i coetanei già sistemati e sicuri del loro futuro increduli, con un misto di invidia e dispiacere, dispiacere per questi che ai nostri occhi forse non han capito niente o forse hanno capito tutto. E forse è proprio come dice lui "solo i figli di puttana hanno fretta di invecchiare, ma i poeti no!".
Ovviamente ottimo il mio giudizio su tutto il dvd, una nota particolare per la sceneggiatura. Emiliano Cribari è un poeta prima che un regista e lo si nota. Per quanto riguarda il rapporto letteratura - cinema, Cribari non è Straub ma forse per certi aspetti è meglio: Cribari fa recitare versi suoi non quelli di famosi autori, Cribari mette il cuore nella penna, Straub nelle pagine della grande letteratura mondiale. Ma forse un confronto Cribari - Straub non è il caso di farlo, o forse potrebbe essere un ottimo spunto per una tesi o un articolo, chi lo sa? Un ultimo appunto, ultimo in tutti i sensi: forse senza la cornice e gli intermezzi comici il film sarebbe stato ancora più bello. Ma Cribari sta cercando il suo percorso, o meglio, lo sta costruendo ed è giusto che lo faccia sperimentando. I miei complimenti!
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