Il voto del redattore
- voto
- 4/5
- valutazione
- Da vedere, rivedere e studiare in tempi in cui alla latitanza di idee si supplisce al banco della (bassa) macelleria.
Il voto dei lettori
- voto medio
- 4/5
- numero votanti
- Questo film è stato votato da 1 lettore
Nightmare Detective - Il cacciatore di sogni
- di Shinya Tsukamoto
- uscito nel 2007
- genere Giallo
- tipo Horror
- Sara Troilo
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02 11 2013
La maschera del demonio
di Mario Bava
- Dati
- Titolo originale: La maschera del demonio
- Soggetto: tratto dal racconto"Il Vij" di Nikolaj Gogol
- Sceneggiatura: Ennio De Concini, Mario Serandrei
- Genere: Giallo - Horror
- Durata: 86 min.
- Visto in: DVD
- Regione: 2 - [Europa, Egitto, Giappone, Medio Oriente, Sud Africa]
- Formato video: 16:9
- Nazionalità: Italia
- Anno: 1960
- Produzione: Galatea, Jolly Film
- Distribuzione: Sony Pictures Home Entertainment
- Anno di uscita in homevideo: 2004
- Sottotitoli: Italiano, inglese, italiano per non udenti
- Contenuti speciali: Disco 1: Selezione capitoli, Trailer italiano, Trailer inglese, Galleria fotografica, Filmografie.
- Standard:
- Cast
- Barbara Steele John Richardson
- John Richardson
- Andrea Checchi
- Arturo Dominici
- Ivo GarraniArturo Dominici
Recensione pubblicata il 20 04 2007
Questa recensione è stata letta 6614 volte
Maledizione senza fine
di Gianfabio Pellino
Anno 1960. Nei cinema, i fasci di luce dei proiettori riversano sul pubblico le inquietanti fasi di un rito tristemente noto nei tempi passati: l'esecuzione di una donna rea di avere intrattenuto rapporti con Satana.
Siamo nella Moldavia del 1600: Asa, ritenuta una strega in odore di vampirismo, viene sottoposta dal grande inquisitore, nello specifico suo fratello, che la ripudia, al supplizio della Maschera del demonio, orribile strumento di morte che ha le fattezze di una faccia di satanasso irta di grossi chiodi che viene conficcata nel volto della sventurata vittima. Le fiaccole e i fulmini illuminano con guizzi spettrali la macabra scena, la musica monta e qui Mario Bava, al suo esordio nella regia, piazza un magistrale coup de théâtre: la soggettiva di Asa che guarda avvicinarsi minacciosamente le punte aguzze al suo viso. Lo spettatore viene così avvolto nella spirale del voyeurismo più estremo: lo spettacolo della propria morte. I gemiti di sofferenza fuori campo di Asa si fanno insopportabili e la decisa mazzata che il nerboruto boia piazza alla maschera la libera, ci libera, finalmente dalla sofferenza. Il sangue sgorga copioso dalle feritoie all'altezza degli occhi, del naso e della bocca. Titoli di testa, ed è già leggenda.
Ispirato al racconto Il Vij di Nikolaj Gogol, La Maschera del demonio è senza dubbio uno dei grandi classici del cinema di genere italiano. La storia della disgraziata Asa, che in punto di morte giura vendetta sulla testa dei discendenti della sua famiglia, i nobili Vajda, con il tempo non ha perso nulla del suo fascino e la sequenza, curata dallo stesso Bava per gli effetti speciali, della ricomposizione del volto di Asa prima della sua resurrezione resta ancora oggi elegantemente ripugnante.
Mirabile intuizione da parte di Bava è stata anche quella di ingaggiare come protagonista quella che poi diverrà l'icona del cinema horror italiano: Barbara Steele, viso diafano e figura oppressa da angoscia perenne nei panni della principessa Katia, pronipote e copia carbone di Asa; pregna di erotismo sottocutaneo, tanto da fare letteralmente esplodere la tomba che la trattiene legata all'eternità, quando incarna la strega vampira.
Cinema d'alta scuola, che si nutre di suggestioni oniriche (la carrozza al ralenti nella nebbia), che vira nella fiaba (la bambina nel bosco che trasuda minaccia da ogni ramo sembra rimandare a Biancaneve, così come la Maschera del demonio riflessa nel fondo di un bicchiere) e che riesce veramente ad appassionare con la maestria della semplicità.
Il doppio DVD edito dalla RHV omaggia mirabilmente l'opera prima di uno dei maestri del cinema horror e fantastico italiano: il film ci sorprende con immagini ben definite (la fotografia è dello stesso Bava) e l'audio è pulito e privo di imperfezioni. Fra gli extra del secondo disco la parte del leone la fa il documentario Mario Bava: Maestro of the Macabre scritto e diretto da Charles Preece, che in un'ora circa ripercorre la carriera del grande regista avvalendosi delle testimonianze del figlio Lamberto, del nipote Roy e di illustri nomi quali Joe Dante, John Carpenter e Tim Burton.
Siamo nella Moldavia del 1600: Asa, ritenuta una strega in odore di vampirismo, viene sottoposta dal grande inquisitore, nello specifico suo fratello, che la ripudia, al supplizio della Maschera del demonio, orribile strumento di morte che ha le fattezze di una faccia di satanasso irta di grossi chiodi che viene conficcata nel volto della sventurata vittima. Le fiaccole e i fulmini illuminano con guizzi spettrali la macabra scena, la musica monta e qui Mario Bava, al suo esordio nella regia, piazza un magistrale coup de théâtre: la soggettiva di Asa che guarda avvicinarsi minacciosamente le punte aguzze al suo viso. Lo spettatore viene così avvolto nella spirale del voyeurismo più estremo: lo spettacolo della propria morte. I gemiti di sofferenza fuori campo di Asa si fanno insopportabili e la decisa mazzata che il nerboruto boia piazza alla maschera la libera, ci libera, finalmente dalla sofferenza. Il sangue sgorga copioso dalle feritoie all'altezza degli occhi, del naso e della bocca. Titoli di testa, ed è già leggenda.
Ispirato al racconto Il Vij di Nikolaj Gogol, La Maschera del demonio è senza dubbio uno dei grandi classici del cinema di genere italiano. La storia della disgraziata Asa, che in punto di morte giura vendetta sulla testa dei discendenti della sua famiglia, i nobili Vajda, con il tempo non ha perso nulla del suo fascino e la sequenza, curata dallo stesso Bava per gli effetti speciali, della ricomposizione del volto di Asa prima della sua resurrezione resta ancora oggi elegantemente ripugnante.
Mirabile intuizione da parte di Bava è stata anche quella di ingaggiare come protagonista quella che poi diverrà l'icona del cinema horror italiano: Barbara Steele, viso diafano e figura oppressa da angoscia perenne nei panni della principessa Katia, pronipote e copia carbone di Asa; pregna di erotismo sottocutaneo, tanto da fare letteralmente esplodere la tomba che la trattiene legata all'eternità, quando incarna la strega vampira.
Cinema d'alta scuola, che si nutre di suggestioni oniriche (la carrozza al ralenti nella nebbia), che vira nella fiaba (la bambina nel bosco che trasuda minaccia da ogni ramo sembra rimandare a Biancaneve, così come la Maschera del demonio riflessa nel fondo di un bicchiere) e che riesce veramente ad appassionare con la maestria della semplicità.
Il doppio DVD edito dalla RHV omaggia mirabilmente l'opera prima di uno dei maestri del cinema horror e fantastico italiano: il film ci sorprende con immagini ben definite (la fotografia è dello stesso Bava) e l'audio è pulito e privo di imperfezioni. Fra gli extra del secondo disco la parte del leone la fa il documentario Mario Bava: Maestro of the Macabre scritto e diretto da Charles Preece, che in un'ora circa ripercorre la carriera del grande regista avvalendosi delle testimonianze del figlio Lamberto, del nipote Roy e di illustri nomi quali Joe Dante, John Carpenter e Tim Burton.
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