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Spaghetti, pizza, mandolino e... Satana
di Alice Trippolini
Salve, sono il figlio di Satana, ammesso che satana esista e ammesso che in questo film io riesca a sembrare il suo cattivissimo figlio. Mi chiamo Damien, sono carino, ho gli occhi azzurri e i capelli neri, sempre perfettamente pettinati. Vorrei chiedere scusa agli spettatori di Omen-Il presagio.
In questo film impersono un bambino viziato, che ha sempre la faccia imbronciata e fa i capricci per non andare alle cerimonie che si tengono in chiesa. Ah, dimenticavo: ho un marchio indelebile dalla nascita, una simpatica sequenza di 6, ma i miei genitori non se ne erano mai accorti perché è sotto i capelli. Incredibile? Vedrete il resto. Prima di tutto, vi avverto che questo film è un frullato di tutto quello che ha funzionato negli horror e nei thriller degli ultimi anni. Non si inventa niente, direte voi. D'accordo, ma qui tutto è appiccicato a caso, con la sola pretesa che, riproponendo una scena già vista pari pari in un altro film, questa funzionerà come se fosse la prima volta. Purtroppo, anche uno spettatore scarso se ne accorge. Io nasco nel giorno 6 del sesto mese, del sesto anno, alle 6 di mattina, in un ospedale italiano. Per la precisione, l'ospedale si trova dentro il Vaticano, la culla dei misteri e dei complotti. Un po' una citazione de Il codice Da Vinci, senza che questo sia di alcuna utilità ai fini della storia. Potevo nascere benissimo a Honolulu, ma gli autori mi hanno schiaffato in Vaticano.
Mia madre è uno sciacallo, non metaforicamente: è un cane. Poiché devo conquistare il mondo, crescere come figlio di un cane non va bene. Quindi, alcuni preti convincono l'ambasciatore americano in Italia a prendere me al posto del figlio nato morto, per non turbare la madre. L'ambasciatore accetta subito, ovviamente. Così, eccomi all'ambasciata americana, con la mia mamma perfetta (Julia Stiles) e il mio papà alto e virile (Liev Schreiber). Come tutti sanno, per gli americani l'unico modo per conquistare il mondo è nascere americano: figlio del presidente degli Stati Uniti sarebbe stato troppo, così hanno ripiegato su un povero ambasciatore, costretto in quel lurido paese chiamato Italia. Infatti, Omen-Il presagio liquida l'Italia in tre stereotipi: il traffico sulle strade perché ci sono troppi cantieri aperti, gli italiani gesticolanti che litigano sempre e il papa. Per fortuna, traslochiamo a Londra, in una villa che vorrebbe fare paura ma è solo troppo grande. Fino ai 5 anni non succede niente, anche se non mi sono mai ammalato. I miei genitori però non si preoccupano.
Alla festa di compleanno dei miei 5 anni succede una tragedia incomprensibile, ma il regista ha detto che non devo cambiare espressione per nessun motivo e quindi rimango impassibile. Solo la mamma va in depressione e allora arriva la babysitter brava e un po' invadente (Mia Farrow) protagonista del capolavoro Rosemary's baby, che questo film non è neanche degno di citare. Poi arrivano i cani rottweiler, gli unici che riescono a far paura: un modo per rafforzare il messaggio che gli americani rappresentano il Bene e i cani il Male. C'è anche un cameo di Pete Postlethwaite nei panni di un prete ambiguo che mette in guardia mio padre, ma stendiamo un velo pietoso. Non dimentichiamo le foto modificate che segnano la tua morte, copiato da The ring, la corsa sul monopattino per i corridoi uguale a quella di Shining e la morte che ti acchiappa nei modi più impensati come in Final destination.
La scrittrice di questa recensione è scarsamente ferrata sul genere e forse non ha riconosciuto altre migliaia di citazioni, ma una cosa è certa: questo film non fa paura, non costruisce un'atmosfera inquietante, non riesce a tenere alta la tensione, non approfondisce i personaggi e non fornisce nemmeno una spiegazione plausibile. Insomma, non impressiona. Io, figlio del diavolo, sembro un caratterista, rispetto a quel buonista di mio padre che sembra il vero protagonista. Non parliamo poi delle scene da denuncia, come quella in cui lo psicologo di mia madre incontra mio padre e gli racconta tutto quello che si sono detti e mio padre che non vuol fare abortire la mamma perché "Questo figlio ci serve". La prossima volta usate almeno gli effetti speciali. E ricordate: a Cerveteri non c'è mai stata tutta quella neve!
I lettori hanno scritto 8 commenti
- indirizzo IP 151.44.117.14
- data e ora Lunedì 03 Luglio 2006 [11:10]
- commento Beh intanto tutto il film è un remake del primo episodio della trilogia dell'anticristo che si intitola, per l'appunto, the omen Il Presagio ed è del 1976 con, e scusate se è poco, Gregory Peck .
- indirizzo IP 85.41.201.250
- data e ora Martedì 11 Luglio 2006 [11:13]
- commento il film è una vera cagata.il cinema americano sta sfruttando fino all'osso la moda dei remake come sei anni fa sfruttava lo slasher alla scream.
- indirizzo IP 81.208.74.182
- data e ora Domenica 11 Febbraio 2007 [22:02]
- commento belllix!!1 figata
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