Malati terminali

Bene, un altro ministro dell’economia se ne va. Il povero Siniscalco, professore un tempo rispettato, proprio non ce l’ha fatta. Ripetere le frottole scritte dal Cavaliere e da Tremonti di fronte agli esperti del Fondo Monetario Internazionale e perdere definitivamente ogni traccia di residua credibilità era un sacrificio che proprio non gli si poteva chiedere.
Se ne va Siniscalco, tristemente, e forse maledice un po’ il giorno in cui ha dato retta a questa banda di delinquenti pallonari che ci ritroviamo come governo.
Lo avevano mandato là assieme a Fazio, un uomo tanto cattolico quanto innamorato del potere, cose che normalmente dovrebbero essere in contraddizione, anche se ormai nessuno fa più notare piccole discrepanze come questa.
Là con Fazio, un uomo che non si dimette nemmeno se gli rapisci i nipotini e minacci di darli in pasto a Mike Bongiorno.
Beh, il povero Siniscalco non ce l’ha fatta.

Al suo posto questo governo-zombie vuole innestare un altro pezzo di cadavere, due le ipotesi:
- Interim a Berlusconi, ovvero fare ministro dell’economia un tizio che è convinto che sia giusto non pagare le tasse
- Incarico a Tremonti, ovvero fare ministro dell’economia un tizio che è convinto che si possano vendere le spiagge

Ora, dico, Ciampi, stacchiamo la spina o no?

Ciao Siny, quel niente di dignatà rimasta sul tuo petto, quasi come briciola di una rustichella consumata rapidamente all’autogrill, ti è stata fatale.

P.S.

Se il presidente del Consiglio sfiducia Antonio Fazio, Tremonti sarà il nuovo ministro dell’economia“.
Secondo me Fini beve.
Non si spiega altrimenti. AN odia Tremonti, stavano quasi facendo cadere il governo pur di toglierselo dai piedi e adesso danno una mano per rimetterlo in sella?
Quello beve, sul serio.

Perché Margherita è dolce, perché Margherita è vera

L’articolo su Repubblica

Rutelli. Paternalismo ora e sempre.
Ecco cosa ci si deve aspettare da chi vuole riformare la DC in Italia. Nient’altro che un atteggiamento populista e paternalista. I cattolici sanno e hanno sempre saputo cosa e’ meglio per tutt*. E lo dicono. Giudicano. Danno i voti. Se dissenti diventi una sovversiva, un’estremista, anzi se donna diventi una cretina che non sa che cosa significa crescere figli e occuparsi del focolare. Se uomo sei estremista e sovversivo. Forse pure finocchio. O miscredente. Magari filo arabo. Hanno le tasche piene di etichette, i cattolici, e le applicano prontamente. Ed ecco Rutelli, il piacione, in una lettera a la repubblica difendere il diritto di opionione e fare la parte del martire. Rutelli, il piacione, dice che ai tempi dei referenda sulla fecondazione assistita e’ stato attaccato e invece l’Italia la pensava come la Margherita. Ora di nuovo, non si puo’ parlare male dei pacs e delle unioni gay, ma di fatto sono incostituzionali perche’ alla base della famiglia c’e’ il matrimonio. Ora, siamo seri, uno che e’ sposato con quel relitto intellettuale della Palombelli, puo’ mai dire a qualcuno con chi deve o non deve sposarsi? Eh? Utile come l’appendiabiti per i gatti, simpatica come una malattia infettiva, efficace come un farmaco scaduto, la palombelli e’ dai tempi del mitico Cuore che viene bellamente derisa per i suoi articoli sull’inserto de La repubblica. Articoli in cui descriveva le cene a casa propria e i dettagli di bon ton. La giornalista. Ecco, Rutelli, tu hai sposato la Palombelli e lei ha sposato te che hai quella faccia. Vi si puo’ deridere, di sicuro. Ma nessuno viene a dirvi che siete incostituzionali. Come nessuno, nel caso in cui si dia modo di dare una tutela legale alle coppie gay, verra’ a dirvi che dovete divorziare per unirvi con persone del vostro stesso sesso. Anche perche’ altri sfigati che vi sposano difficilmente li reclutereste.

E ci mancava pure Ruini…

Si vede proprio che la campagna elettorale e’ cominciata e si vede ancora meglio da che parte si schierano le gerarchie ecclesiastiche (se ancora vi fosse dubbio!!!). Dopo una settimana di polemiche (partite da un articolo del “vaticanissimo” Osservatore Romano) sulla questione PACS, ci si mette anche il cardinale Ruini, che “consiglia” dall’alto della sua infallibile saggezza al centrosinistra di abbandonare la malsana idea dei PACS (e via con la solita solfa dello svilimento della famiglia tradizionale…). Alla faccia della laicita’ dello stato italiano, subito come pecoroni gli fanno eco i rutelliani della margherita con proposte alternative, per evitare alla fine il pericolo non esplicitamente dichiarato, di dare qualche striminzito diritto alle coppie omosessuali! Perche’ poi, diciamocelo, il problema alla fine sta li’!!!Nessun diritto agli invertiti (cosi’ chiamati da Andreotti), evitare relazioni contronatura (parole da quel gentlemen del ministro Calderoli)! Che paese di MERDA!!!! Consoliamoci con la nuova Miss Italia, Efelda!!!

Clarisse in paradiso

Facciamo un gioco, io vi dico un nome e voi mi dite chi è, ok?
Il nome è: Lorena Bianchetti.

Niente? Non vi viene proprio niente?

Vi aiuto. Questo è il curriculum:

FORMAZIONE:
- 1989-92 lezioni di recitazione, canto e dizione
- 1989 attestato di danza classica e moderna presso la scuola ‘Studio Uno’ di Enzo Paolo Turchi

CINEMA:
- 2003 “LA MIA VITA A STELLE E STRISCE” di Massimo Ceccherini
- 1995 “PREGO” di David Murray

FICTION TV:
- 2004 “CARABINIERI 3″ (Canale 5)
- 1988 “UNA LEPRE CON LA FACCIA DA BAMBINA” (Raiuno)

TELEVISIONE:
- 2005 “FAMILY FEST” (Raiuno) – In Mondovisione
- 1999\2005 “A SUA IMMAGINE” (Raiuno)
- 2002 “ITALIA IN BICICLETTA” (Raitre)
- 1999 “SPECIALE RAI INTERNATIONAL” (Rai) con Renzo Arbore
- 1998 “LA CORRIDA” (Canale 5) con Corrado
- 1992 “PIACERE RAIUNO” – “CANALE VIAGGI”

PUBBLICITA’:
- 1999 “Play-station”
- 1997 “Opel Corsa” regia Spike Lee
- 1993-1994 “Veroni” – “Lines” – “Kinder Bueno”
- 1992 “Rovagnati” – “Champagne PR”
- 1991 “Clear” regia Francesca Archibugi
- 1990 “Mondiali di calcio ‘90″
- 1990 “Jolly Colombani”

Notevole per una che ha solo trent’anni, no?
Ancora niente?

Va bene, cerco di farvelo capire. Lorena è quella tizia che ha condotto per un sacco di anni quel programma per ciellini che spunta ogni tanto in giro per la RAI, quella finestra sul mondo dell’integralismo cattolico sottolineata dal pescetto stilizzato in un angolo dello schermo. Attualmente la conduzione è passata ad un tizio dal volto e dai modi tanto angelici quanto inquietanti, me lo immagino mentre pulisce pesci aprendone il ventre con le forbici da cucina e rimanendo inspiegabilmente lindo e sorridente, forse nemmeno sfiorato dal tanfo. Ma non perdiamoci in chiacchiere e concentriamoci su Lorena.
Lorena mi ha colpito fin dalla prima volta in cui l’ho vista sullo schermo, adesso cercherò di spiegarvi il perché. Prima della guerra fra Comunione e Liberazione e l’Azione Cattolica, guerra che come tutti sanno decretò la scomparsa della seconda organizzazione e l’assurgere della prima a braccio armato della teocrazia all’interno dello stato sedicente laico, esistevano, nel mio come in tantissimi paeselli d’Italia, delle piccole sale, solitamente dotate delle classiche esche per discoli (calcio balilla, ping pong, freccette ed altri svaghi non peccaminosi), utilizzate dal clero locale per cercare di corrompere le ultime irriducibili giovani menti libere ed atee ancora in giro per le strade.
I preti cercavano di attirarci all’interno delle salette dell’Azione Cattolica promettendoci vacanze in montagne d’estate, noi piccoli comunisti, pur con una certa spavalderia e sempre pronti a sottolineare la nostra diversità, accettavamo essenzialmente per un motivo: le ragazze.
Ah, le piccole, tenere, curiose, finte clarisse, costrette fin da bambine a vestirsi in modo noioso, giocare in modo noioso, amare in modo noioso.
Sempre brave, sempre pulite, sempre compite, sempre così lontane da ogni possibile eccesso. Ah, che buon odore avevano.
Fosse stato per noi, in assenza di vigilanza togata, probabilmente le avremmo sbranate.
C’era una strana attrazione, puro magnetismo sociale, fra le signorine bene e noi luridi briganti di strada, fra loro che dicevano di non aver mai baciato e noi che volevamo toccargli le tette, fra loro che non entravano quasi mai al bar e noi che ogni sera eravamo ciucchi persi, fra noi che ridevamo spesso e loro che no.
Quelle ragazze, o almeno quelle interessanti tra loro, quelle per cui ci facevamo acchiappare dai preti, avevano tanta voglia di capire questo nostro mondo barbone, gliel’avevano sempre raccontato come sbagliato eppure, beh, noi non si stava mica tanto male, anzi.
Quelle ragazze volevano sporcarsi un po’ e noi, diciamocelo, noi eravamo decisamente luridi.

Bene, immagino non ci sia bisogno di dirvi che Lorena è chiaramente una di quelle ragazze, una clarissa cresciuta che ha preso il suo posto nel mondo, esattamente là dove babbo e mamma la volevano, luce dei loro occhi, quant’è bella là in televisione, lo so che si commuovono ancora ogni volta che la vedono.
Così come so che Lorena dentro bolle.
Lorena è un vulcano che i suoi telespettatori papaboys non immaginano nemmeno, è una che potrebbe buttarsi col paracadute, pestare una rivale scorretta, Lorena è una che potrebbe scolarsi dieci cuba libre di fila e poi far l’amore una notte intera, una che è troppo educata per tutto questo ma… attenti.

Per l’appunto oggi accendo la tv e la rivedo, e scopro che… Lorena è una che ha accettato di condurre “Al posto tuo”, ovvero la faccia più deteriore della tv odierna.
Un postaccio in cui si parla di sesso, tradimento, gay, lesbiche, lupi mannari e tarantelle varie, un programma così finto da avere attori che fingono di essere persone vere ma lo dichiarano, sperando così di poter far passare per vere almeno le storie, scritte invece palesemente per scandalizzare il popolo benpensante.
E lei, lei là… che finge di essere ancora quella brava, col suo trucco pesante a farle le solite gote rosate, simulazione di perenne turbamento, sempiterno imbarazzo, costretta nelle sue espressioni da severa moralizzatrice, paladina dell’amore vero e virginale, trentenne sì ma già in menopausa, asettica, piena di virtù ma priva di pulsioni.
Lorena, dai, stai facendo “Al posto tuo”, eh, il programma in cui la D’Eusanio diede fama nazionale alla t-shirt con su scritto “Dalla non è un cantante, è un consiglio!”.
Lorena, volevi tanto sporcarti un po’, eh? Lasciati andare, fidati.

(Lo dicevo io).

Excusatio non petita

Avere a che fare con i politici del centrodestra italiano è difficile essenzialmente per due motivi:
1) mentono
2) trovano sempre qualcuno abbastanza disinformato da credere alle loro menzogne.

In questo articolo confuterò alcune menzogne usate come argomentazioni difensive da Tremonti e Berlusconi in questi giorni. Come fossero una riedizione di un duo comico del passato calato inspiegabilmente in un ambito diverso dalle comiche, i nuovi Gianni e Pinotto del totalitarismo, per dire, i due si sono prefissi una meta ambiziosa: cercare di rendere presentabile un colpo di stato.

Cominciamo da Tremonti.

Da Vespa l’altro ieri, approfittando di un Fassino ad un passo dall’infarto ed incapace, per eccesso di livore, di spiegare in modo comprensibile dove si trovasse effettivamente il trucco, l’ex commercialista del Cavaliere ha cercato senza vergogna di far bere ai telespettatori questa panzana, ripetendola più e più volte: la riforma proposta dal centrodestra è simile alla legge elettorale usata per le regioni, quindi non può essere una legge truffa, visto che già si usa.

Ah, Tremonti, Tremonti, io davvero non capisco come si possa mentire in modo così sfacciato. Come può Tremonti tornare a casa la sera e guardare in faccia la moglie, i figli, ammesso che ne abbia, oppure semplicemente come può avere amici, come può dormire tranquillo uno che è capace di mentire tanto spudoratamente e tanto consapevolmente.

Capite dove sta il pericolo? Il braccio destro del Presidente del Consiglio pur di non perdere il potere è capace di andare in tv a mentire deliberatamente all’intera nazione.

Dove sta la menzogna?
Facciamola semplice:

Proposta di legge truffa del centrodestra
1) Proporzionale puro
2) Nessuna indicazione del candidato Premier
3) Sbarramento del 4% con annullamento dei voti dei partiti sotto il 4%
4) Ripartizione dei seggi sui voti ricalcolati dopo l’azzeramento dei partiti minori
5) Attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione avente più seggi fino al raggiungimento di 340 eletti

Legge in vigore per le regioni a statuto ordinario
1) Sistema misto proporzionale/maggioritario
2) Elezione diretta del Presidente di regione
3) Voti alla coalizione che sostiene un candidato Presidente conteggiati tutti come validi
4) Ripartizione dei seggi per l’80% tra liste provinciali dei partiti e per il 20% (premio di maggioranza) in blocco alla lista del candidato Presidente vincitore
5) Attribuzione del premio di maggioranza alla coalizione avente più voti

Alzi la mano chi pensa che queste due leggi elettorali siano anche soltanto simili.
Ecco, voi che avete alzato la mano mi dite da quale diavolo di trauma cerebrale siete affetti per credere a simili stupidaggini?

Andiamo avanti con Berlusconi.

Il povero miliardario, impegnato all’estero a far fare le solite cattive figure all’Italia tutta, appena informato del tentativo di colpo di stato avvenuto in Italia ad opera della sua maggioranza ha fatto finta di non saperne niente. Ha dichiarato testualmente di non conoscere il contenuto della nuova proposta di legge elettorale.
Questo è chiaramente falso, figuriamoci se qualcuno in Forza Italia può minimamente compiere un atto qualunque senza che il capo ne sia al corrente, Berlusconi è il proprietario, mica il segretario, non esistono correnti autonome ed indipendenti all’interno degli azzurri. Imbottiamoci di barbiturici per un istante però e crediamo anche a questa frottola, vi rendete conto di quanto sarebbe grave come affermazione?

La coalizione di maggioranza parlamentare, mancandole il consenso nel paese, all’insaputa del Primo Ministro presenta un emendamento capace di rendere la legge elettorale italiana completamente antidemocratica.
Roba da fare intervenire i caschi blu su due piedi visto che così, per caso, il caro Silvio si trovava proprio nel palazzo di vetro dell’ONU.

Ma questa dichiarazione non è bastata, poche ore dopo Berlusconi ha voluto prendere ancora più le distanze da questo disastro dichiarando testualmente:

“Ci sono aspetti che non avevo visto, perche’ c’era la scandenza in commissione. Ci sono situazioni che io, quando le ho conosociute, non ho condiviso e di cui intendo parlare in questo incontro. Si puo’ escludere, per esempio, che non vengano conteggiati i voti dei partiti che non arrivassero alla soglia di sbarramento del 4 %”

Bella ritirata, non c’è che dire, ma come mai tanto repentina?

Cerchiamo di capire insieme perché Berlusconi ha dichiarato di non aver visto prima proprio quello specifico punto.
Facciamo un esempio eclatante:
Immaginiamo uno scontro tra due coalizioni così composte

- coalizione 1 –> 30 partiti del 3% ognuno, per un totale del 90% dell’elettorato
- coalizione 2 –> 2 partiti del 5% ognuno, per un totale del 10% dell’elettorato

Bene, con la legge elettorale che avrebbe voluto approvare il centrodestra la coalizione 1, pur avendo vinto le elezioni con il 90% dei voti contro il 10 % dell’altra coalizione, non avrebbe ottenuto NESSUN parlamentare.
Alla coalizione 2, con solo il 10% dei voti sarebbero andati il 100% dei parlamentari.
Ecco, questa è la legge che avevano proposto e che volevano approvare, la legge di cui Berlusconi rinnega la paternità e da cui prende le distanze, una legge che in teoria permette di annullare il voto del 90% degli elettori.

Però guai a chiamarla legge truffa, eh, stiamo attenti, il Presidente del Consiglio non vuole:

Non si puo’ assolutamente parlare di legge truffa, casomai si potrebbe parlare di legge che non rappresenta completamente la volonta’ popolare dell’attuale legge, e noi lo sapevamo. Nel ’96 ricorderete che con questa legge il Polo delle liberta’ ebbe 350mila voti in piu nel proporzionale e la vittoria in termini di seggi ando’ all’altra parte. Se c’e’ una legge che non rappresenta proporzionalmente e completamente la volonta’ popolare e’ il sistema attuale, che e’ un sistema a maggioranza maggioritario. Della legge proporzionale si puo’ dire tutto, ma non che non rappresenta la volonta’ popolare“.

Avanti, contiamo tutti insieme quante bugie dice Berlusconi in queste poche frasi cercando di spiegare perché la legge da cui ha tanto preso le distanze comunque non è una legge truffa:

Prima bugia: Con l’attuale legge può vincere chi prende meno voti –> Il sistema maggioritario si gioca nei colleggi, chi prende più o meno voti nel totale nazionale è irrilevante, nel ’96 il polo perse perché perse un sacco di sfide nei colleggi, ovvero venne sconfitto centinaia di volte in scontri diretti fra candidati di opposti schieramenti.

Seconda bugia: Se c’e’ una legge che non rappresenta proporzionalmente la volonta’ popolare e’ il sistema attuale –> Per forza, quella attuale è una legge maggioritaria, rappresenta la volonta degli elettori nei colleggi, non proporzionalmente.

Terza bugia: Della legge proporzionale si puo’ dire tutto, ma non che non rappresenta la volonta’ popolare –> Certo, ma la legge proposta dal centrodestra non è una legge proporzionale, è solo un trucco per cercare di non perdere le elozioni, altrimenti ci spieghi il Cavaliere come mai una coalizione con oltre il 50% dei voti può uscire sconfitta da una competizione proporzionale.

Bene, alzi la mano chi vuole rivotare questi uomini.
Ecco, voi che avete alzato la mano, ma insomma, fatemi capire, cosa deve capitare ancora per farvi capire come stanno le cose, deve venire Schifani a rubarvi la macchina?

Coalizione a delinquere

Questa è l’ultima battaglia che i rappresentanti politici del centrosinistra sono chiamati a combattere, persa questa non ci sarà né per loro né per nessuno possibilità di combatterne altre.
In verità, il fatto che a così alta tenzone siano chiamati coloro che troppo spesso hanno dato prova di ignavia, disinteresse e trascuratezza, quando non platealmente di connivenza con l’avversario, ingenera nello spirito già inquieto una intollerabile preoccupazione per le sorti di questa già troppo disastrata nazione.
Si ha la sensazione di trovarci in uno di quei momenti storici decisivi, in uno di quei punti di svolta in cui l’esito di una controversia, il prendere una strada o un’altra, cambierà di molto il futuro di milioni di persone. Certo, se gli italiani se ne rendessero conto sarebbe cosa carina ma ho imparato da tempo a non riporre la minima speranza nei miei connazionali, troppo impegnati a guardare Uomini & Donne per preoccuparsi di sottigliezze quali democrazia e libertà collettiva e individuale.

Siamo dunque giunti al momento decisivo, il momento in cui il tiranno, messo alle strette dallo svanire del consenso popolare, getta la maschera ed ammette che poco importa la volontà degli elettori, quel che interessa al Primo Ministro è restare in carica, in un modo o nell’altro, ad ogni costo, anche facendosi di fatto dittatore in una rappresentazione farsesca di democrazia incentrata sull’unica legge elettorale al mondo capace di assegnare la vittoria allo schieramento perdente.

Facciamo un po’ di cronaca: come di certo qualcuno avrà notato nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio, mentendo da par suo, si è nervosamente prodigato a schermi unificati per far passare come dato di fatto la parità fra gli schieramenti politici, sulla base di suoi sondaggi personali che si è però guardato bene dal divulgare.
Perché?
Perché non mostrare le prove delle proprie affermazioni?
Semplice, contrariamente a quanto si pensi comunemente la statistica è a tutti gli effetti una scienza, chi ha qualche amico che l’ha studiata sa quanta bella e corposa matematica ci sia dietro, quanto rigore e quanta cautela e compostezza. I sondaggi per avere un qualche valore devono essere fatti seguendo metodologie affidabili e comprovate, semplicemente se il Cavaliere avesse rivelato le fonti dei suoi dati qualcuno avrebbe potuto far notare che il piacere del committente non è un criterio statistico accettabile.
La verità è che tutti gli istituti di statistica seri, tutti, sia quelli notoriamente considerati più vicini al centrosinistra che quelli considerati più vicini al centrodestra, tutti indistintamente ed ormai da quasi due anni, tutti sono concordi nell’attribuire un vantaggio sostanziale e sensibile di voti a favore del centrosinistra: in altre parole votando adesso, con la legge attuale, l’Unto del Signore ed i suoi accoliti perderebbero, tornerebbero ad essere privati cittadini facendo tirare un gran sospiro di sollievo a tutta l’Italia e a buona parte dell’Europa.

Il Presidente Operaio però non è un democratico, assolutamente no, non è nemmeno un politico, se ne vanta abitualmente, è solo un imprenditore diventato ricco aggirando, quando non infrangendo del tutto, regole, norme e leggi e di conseguenza non gli si può certo chiedere di farsi da parte senza tentare l’ultima e decisiva truffa, del resto lui e le sue aziende, bilanci alla mano, non hanno mai nella loro storia guadagnato tanto quanto in questi ultimi 5 anni di governo Mediaset.

Ecco dunque la nuova legge elettorale, un capolavoro di sfacciataggine e mancanza di riguardo verso la democrazia così eclatante da non avere paragoni nella memoria se non con taluni atti dei regimi totalitari del passato.
Una legge che azzera di fatto SDI, Verdi, Comunisti Italiani, Uder e Lista Di Pietro, togliendo all’Unione di Centrosinistra quasi il 10% dei voti e consentendo alla Casa delle Libertà di conservare la maggioranza in parlamento pur perdendo clamorosamente le elezioni.

Signori, se questo non è un golpe io non saprei come definirlo.
Spero che almeno questa volta il centrosinistra faccia sul serio e porti la gente in piazza davanti ai palazzi romani e, se necessario, anche dentro i palazzi romani, spero che si insorga e che almeno questa ultima vergogna sia risparmiata all’Italia.

Spero troppo forse, in un paese in cui a Mediaset è permesso di organizzare master per formare giornalisti, cosa che è un po’ come delegare alla mafia l’addestramento dei carabinieri.

Una preghiera a tutti quelli che leggeranno questo messaggio: siate voi di destra o di sinistra cercate di capire, qui non si tratta di tifare per questa o per quell’idea, questa volta non è un problema di visioni delle cose, qui si tratta di difendere la cornice che consente a noi tutti di avere delle idee e di esporle, si tratta di impedire ad un pinco pallino qualunque di cancellare lo stato democratico.

Spegnete la tv e mostratevi preoccupati, è importante sul serio stavolta.

Perché ogni tanto le maschere ci buttano fuori dalle sale